A Rivergaro stretta di mano tra sindaci e parlamentari. «Facciamo bene questa variante ma facciamola. Vinca la sicurezza»
Si fa un tentativo di ricomposizione dei rapporti tra Anas e Soprintendenza. Se sarà un buco nell'acqua, la Valtrebbia, almeno quella
istituzionale, appoggerà il commissario Aldo Castellari chiedendogli
di far prevalere le ragioni della sicurezza al "rischio di frammentazione del paesaggio" indicato nel no al
progetto firmato dall'architetta Maria Luisa Laddago. Tra venerdì sera
(incontro a Bobbio) e ieri mattina
(incontro a Rivergaro) non si sono
dunque solo rialzate le temperature in strada. Si sono anche scongelati quegli intenti e quei rapporti che
nelle ultime settimane erano sembrati più sfrangiati, se di mezzo si
parla di Statale 45, «una strada del
1928», ricorda il sindaco di Travo
Lodovico Albasi, una strada su cui
ora sono spalmati tra Rivergaro e
Cernusca 133 milioni, «cifra mai vista prima lì», dice l'onorevole Tommaso Foti di Fratelli d'Italia, «e una
cifra che rischiamo di non vedere
mai più se iniziamo a dire no a tutto», aggiunge il presidente
dell'Unione montana e sindaco di
Bobbio Roberto Pasquali, alla Casa
del Popolo, all'incontro voluto dalla Commissione viabilità del Comune di Rivergaro presieduta da Giampaolo Maloberti. Dopo un confronto rapido, ci si è detti di andare avanti verso «una strada più sicura», è
opinione all'unisono, certi che perdere 133 milioni di euro sarebbe da
«incoscienti», incalza Pasquali. Viene dato mandato al sindaco di Travo di tenere il filo dei rapporti in questa fase delicata, ha già fatto numerosi incontri (ha anche chiesto ad
Anas di presentare il progetto nel
territorio, ma senza esito), si vuole
provare ad ammorbidire i chirurgici vincoli del parere della Soprintendenza facendo dialogare i due ministeri, Beni culturali e Infrastrutture, trovando una quadra insomma
che con il pressing dei parlamentari piacentini metta sì dei correttivi
al progetto (ad esempio a Quadrelli) ma senza che abbiano quel peso
capace poi di far stralciare il progetto definitivo. «Va trovato un accomodamento tra Anas e la Soprintendenza», interviene in videoconferenza la deputata Paola De Micheli del Pd, già ministra alle Infrastrutture. «Nella mia esperienza ho sempre visto prevalere sui progetti le ragioni della sicurezza, si contano
sulle dita di una mano i casi insoluti in cui si è arrivati fino al Consiglio
dei ministri. Se il conflitto dovesse
andare per le lunghe, il commissario potrà far prevalere i poteri assegnati dalla legge, a fronte anche di
un'espressione di appoggio unanime al progetto da parte dei territori. La priorità dev'essere appaltare
quest'opera nel 2022». Il senatore
Pietro Pisani della Lega ricorda che
si parla di ammodernare un tratto
di Statale 45 come collegamento tra
Piacenza e Genova, «per me il progetto può già diventare esecutivo».
Aggiunge Foti: «Chiediamo se le rotatorie previste, sette, siano davvero tutte necessarie. Ma è assurdo
imporre lo stesso tracciato di una
strada dove oggi si fa fatica a restare sull'asse. Non capisco neanche lo
scandalizzarsi per un ponte di 180
metri, non sono tre chilometri. Un
problema potrebbe però essere nel
caso in cui la Soprintendenza decida di impugnare al Tar il progetto;
nella norma che dà quei poteri citati da De Micheli ai commissari
non è prevista infatti la non impugnabilità dei provvedimenti. Ci serve un accordo avanzato tra i ministeri, ma eviterei un muro contro
muro. Di certo rispetto ai tanti progetti che abbiamo visto in passato
questo fa un salto di qualità. Sempre meglio in questi casi sminare il
contrasto piuttosto che irrigidirsi».
«Sì, proviamo a dialogare, la Soprintendenza mi ha dato disponibilità
proprio nei giorni scorsi», garantisce Albasi. «Una Statale si fa una volta nella vita. Facciamola bene, ma
facciamola». Oltre ai citati in pagina era presente anche il sindaco di
Gossolengo Andrea Balestrieri.
«Ci sono rotonde che finiscono in niente»
IL SINDACO DI TRAVO DOVRÀ "CUCIRE" IL DIALOGO
Si chiedono alcune modifiche. «Tra
Casino Agnelli e Quadrelli o abbattiamo le case o la Statale è quella, questo non sembra chiaro», dice il sindaco di Travo Lodovico Albasi. «La situazione di pericolo a Bellaria inoltre non
è stata considerata nel progetto anche se Anas ha detto che la sta valutando. Aggiungo che la rotonda a Rocca Ferraia va a finire nel nulla, in Trebbia. Quindi onestamente non serve a
nulla». Il sindaco cita poi le esigenze
di Dolgo e quelle dell'area tutelata dalla legge Galasso negli anni Ottanta, tra
Rivergaro e Colombaia: «Secondo me
la selezionarono col compasso». Il sindaco ha incontrato la Soprintendenza, ricevendo disponibilità al dialogo:
«Ho detto che se si parlavano prima
evitavamo un certo cinema»
Libertà