Lettera aperta al quotidiano Libertà dell'on. Tommaso Foti, deputato di Fratelli d'Italia, segretario della Commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Signor direttore,
ho letto con molto interesse l'intervista all'ex presidente di Fondazione Cariplo e dell'Acri, Giuseppe Guzzetti. La
lunga esperienza nel mondo delle fondazioni bancarie del predetto è certamente garanzia di competenza. Tuttavia, quel suo molto insistere sulla necessità che la politica se ne stia fuori
dalle Fondazioni bancarie mi pare più
un pentimento che l'intervistato esprime richiamandosi alla propria personale esperienza piuttosto che un monito per quanto accade - o è accaduto
- nel nostro territorio.
Del resto, che Guzzetti sia stato un politico a tutto tondo non lo dico io, ma
la sua storia personale.
Esponente di primo piano della Democrazia Cristiana (segretario provinciale a Como, poi consigliere regionale e presidente della Lombardia, quindi senatore) ha nei giorni scorsi aderito al Pd, subito dopo l'elezione a segretario di Enrico Letta.
Che la politica abbia avuto un ruolo
determinate nell'elezione del Guzzetti a presidente della Fondazione Cariplo, non lo dico io ma lo racconta un
articolo di Repubblica del 6 Febbraio
1977. Riporto testualmente: "Il compromesso maturato nei giorni scorsi
sulla presidenza della Fondazione Cariplo è diventato realtà. Ieri la riunione della Commissione centrale di beneficenza della Fondazione, a cui fa capo la banca, si è risolta in una rapida
formalità sancendo l' incoronazione
di Giuseppe Guzzetti, ex presidente
democristiano della Regione Lombardia, eletto con maggioranza qualificata (12 voti a favore su 19) e grazie all'appoggio determinante del candidato
antagonista, Giuseppe Vimercati. Il
grande accordo, che si è delineato nel
lungo incontro di martedì pomeriggio
tra i due aspiranti all' incarico, è stato
sottoscritto nel nome della comune
matrice cattolica e della convergenza
sul programma. Guzzetti è un avvocato di Como, senatore dal 1987 al 1994,
passato dalla Dc al Partito popolare.
Vimercati è un imprenditore varesino
di cui sono ben conosciuti i rapporti
eccellenti con l' attuale presidente della giunta regionale lombarda, il leader
di Comunione e liberazione Roberto
Formigoni".
Ma anche tre anni dopo, pare che la
politica un peso determinante l'abbia
avuto nell'individuazione dei componenti degli organi della Fondazione Cariplo, come si legge su Milano Finanza del 12 dicembre 2000: "La Fondazione Cariplo ha il suo organo d'indirizzo (Ccb), frutto di un altro passo
in avanti tra le due anime interne, quella ulivista che si riconosce attorno al
presidente Giuseppe Guzzetti, e quella del Polo delle Libertà, raccolta attorno al superconsigliere Bruno Ermolli".
A memoria non ricordo il verificarsi di
situazioni similari per le nomine dei
vertici della Fondazione di Piacenza e
Vigevano. Sono certo - invece - di avere buona memoria quando evidenzio
che gli interventi della politica sulla
Fondazione di Piacenza e Vigevano
hanno sempre avuto come obiettivo
quello di richiamare i vertici della stessa ad una gestione oculata delle risorse, senza - quindi - farsi abbindolare
da avventurismi finanziari di sorta. Richiami sempre pubblici, alla luce del
sole, il più delle volte ignorati con conseguente impoverimento del patrimonio della Fondazione, il tutto accompagnato dagli incomprensibili silenzi
degli organi associativi delle fondazioni bancarie, a partire da quell'Acri di
cui per lunghi anni l'avvocato Guzzetti è stato presidente.
Tornando ai giorni nostri, anche il tentativo di identificare la politica con i
sindaci non pare appropriato. Che siano di sesso maschile o femminile, ben
dovrebbe convenire l'avvocato Guzzetti che i sindaci molto più che alla
politica che li ha sostenuti rispondono ai cittadini che li hanno eletti. Proprio quei cittadini che sono titolari dei
patrimoni delle Fondazioni e che, grazie anche ai rappresentanti degli enti
territoriali negli organi delle Fondazioni, vedono rappresentati gli interessi della comunità locale. Quei sindaci
che anche delle persone indicate - non
nominate! - a far parte degli organi delle Fondazioni rispondono agli elettori. E ciò a differenza di coloro che nominano e sono nominati negli organi
delle varie Fondazioni, grazie a disposizioni statutarie che paiono disegnate su misura per consentire agli amministratori delle stesse di scegliere i propri successori.
Ma tant'è: per predicare bene serve talmente poco, che razzolare male ne è
solo l'ovvia conseguenza. Capita anche all'avvocato Guzzetti.
Tommaso Foti
Libertà