Rassegna Stampa

La cerimonia nel mirino della destra Salvini: 'Un insulto a tutti i cristiani'

Data: 28/07/2024

LA RABBIA DEI SOVRANISTI

Da il via alle danze italiane Matteo Salvini, leader della Lega. «Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi», scrive sui social il vicepremier pubblicando un collage di immagini dell'Ultima cena di Leonardo e della parodia drag queen nella cerimonia di apertura dei Giochi olimpici a Parigi. È un attimo. Il centrodestra - dalla Lega a FdI fino a FI - scende in campo compatto a difesa dei valori cristiani e contro i cugini d'oltralpe. Posizioni che vanno di pari passo con quelle di sovranisti del rango di Viktor Orban, il premier ungherese che da una trasferta in Transilvania parla di «vuoto morale dell'Occidente », e del leader dell'ultradestra olandese Geert Wilders: «il cristianesimo viene deriso, mentre se pubblico vignette su Maometto a sinistra si grida alla blasfemia ». Di «tramonto dell'Occidente » e performance inaugurale «miseramente relegata a blasfemo avanspettacolo» parla Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, in sintonia con il suo omologo al Senato Lucio Malan, indignato dal «vergognoso trattamento a Sergio Mattarella all'orrenda cerimonia inaugurale della Olimpiadi: sotto la pioggia, riparato solo da un poncho di plastica mentre il 46enne Macron era ben protetto ». «Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?», twitta ironico Nicola Procaccini, co-capogruppo di Ecr a Bruxelles, mentre Maddalena Morgante, responsabile "Famiglia e Valori non negoziabili" del partito parla di uno show «Blasfemo, divisivo, inutile e provocatorio» e di «offesa pubblica alla fede dei cristiani di tutto il mondo con una parodia dell'ultima cena in chiave Lbtq+». «Uno spettacolo "international style", molto discutibile e ben poco inclusivo: se il direttore artistico Thomas Jolly voleva che "ciascuno si sentisse rappresentato", il risultato è stato l'opposto: tanti, troppi si sono sentiti emarginati e soprattutto non rispettati nelle diverse sensibilità», scrive sulla sua pagina Facebook Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia.

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