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Oggi la mostra di Cravedi fa gli straordinari angoli di citta' e scampoli di vite nell'obiettivo

Data: 06/01/2025

Eccezionalmente l'esposizione a palazzo Rota sarà aperta dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19

È come se lui ti accompagnasse. Macchina fotografica al collo, Prospero Cravedi gira le spalle al vecchio stadio gremito di gente per accogliere chi varchi l'ingresso della sua mostra "Piacenza. La città che cambia. Luoghi e volti della realtà urbana", allestita fino al 30 marzo nella sala mostre di Palazzo Rota Pisaroni, la sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Anche oggi, lunedì , eccezionalmente l'esposizione sarà aperta dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, negli stessi orari in cui abitualmente apre il sabato e la domenica (mentre dal lunedì al venerdì l'accesso è su prenotazione al numero 0523.311111 o info@ fondazionepiacenzavigevano. it). È Prospero ad accoglierti nel primo pannello accanto all'ingresso: l'unico che lo ritrae perché gli altri sono tutti dedicati a raccontare la città e poi perché, lo sa bene chi lo ha conosciuto, lui era abituato a stare dall'altra parte dell'obiettivo e non davanti. La Piacenza ritratta da Prospero in molti casi non c'è più, in altri invece è cambiata e nei suoi scatti si mostra nella fase primigenia di quel mutamento urbano. Ecco allora la scalinata della Muntä, sgombra come era un tempo con dieci alberelli interrati nei vasi e due macchine parcheggiate in quello che secoli fa fu il sagrato di una piccola chiesa. Ecco il grattacielo dei Mille che si eleva e il cantiere, tra via XX settembre e via Felice Frasi, dove sorgerà il magazzino Fulmine, che anni dopo ospiterà un fast food e poi una catena di abbigliamento prima di restare una scatola vuota. O la vendita di pesce fritto e fresco che si trova ai giardini Merluzzo, il parco giochi ai giardini Margherita e il lungo Po negli anni in cui era la riviera dei piacentini. Spostandosi dai lati al centro, in questa piazza ideale ricostruita allo spazio mostre ci sono le persone: quelli dei big come Renato Zero, Claudio Baglioni, Riccardo Muti, Mina, Augusto Daolio dei Nomadi e Francesco Guccini, Roberto Vecchioni e Vasco Rossi. Ma ci sono anche i giornalisti Nando Boschi e Giulio Cattivelli, Roberto Mori che fu ufficio stampa della Fondazione Cherubini. E poi i politici, da Maurizio Migliavacca a Tommaso Foti fino al presidente della Repubblica Sandro Pertini nella sua visita a Piacenza il 23 settembre 1982. Ci sono le feste rionali, come quella del quartiere di Sant'Agnese, piazzale Roma invaso dal traffico e piazza Duomo vista dall'alto. C'è una città, in questa mostra, raccontata da Prospero come lui sapeva fare: con l'occhio del fotoreporter che conosce il suo lavoro, gli spazi e le persone che ha davanti. Come noi visitatori che sfiliamo di fronte alle sue fotografie e che, al cospetto di quella che immortala Prospero, ci fermiamo sorridendo, quasi lo potessimo salutare.

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