Rassegna Stampa

Ora la politica rompe il silenzio 'Il Consorzio resti piacentino'

Data: 16/05/2021

PREOCCUPAZIONE BIPARTISAN «CON CAI RISCHIO DI PERDERE UN CENTRO DECISIONALE»

E' rimasta a guardare fino ad oggi «perchè, in fondo, queste elezioni riguardano un ente privato» e «sono i soci a decidere». Tuttavia, interpellata sul futuro del consorzio, non nasconde la preoccupazione che il progetto Cai (Consorzi agrari d'Italia) possa contribuire a sottrarre al territorio piacentino un altro centro decisionale. Nel giorno in cui si concludono le elezioni per il rinnovo dei vertici di Terrepadane - ieri alle 15 l'affluenza era intorno al 30% - la politica locale segue il voto del mondo agricolo con particolare interesse e con parere unanime. «La Federconsorzi venne fondata a Piacenza 129 anni fa e fu un errore del fascismo il suo trasferimento a Roma - premette Tommaso Foti, deputato di Fratelli d'Italia -. E' certo che l'economia agricola del nostro territorio ha sempre ricevuto dalla rete provinciale dei consorzi agrari un supporto indispensabile per il suo sviluppo. Il legame di Piacenza con il "suo" Consorzio è dunque qualcosa di profondo che neppure le inevitabili trasformazioni del mercato e dell'economia hanno scalfito. In tale ottica vanno lette anche le scelte che due differenti (per colore politico) amministrazioni comunali hanno condiviso per ridisegnare sotto il profilo urbanistico l'area di via Colombo. Non entro nel merito dell'attuale disputa, pur non potendomi esimere dal rilevare che certi toni, quando non l'evocazione delle aule di giustizia, fanno male all'agricoltura piacentina in generale, un settore in cui la stretta di mano vale più di un contratto». Il deputato prosegue: «Non penso sia un caso se, una settimana fa, in Valtidone, un anziano ex amministratore della Coldiretti, non solo rimpiangeva con me i tempi della "bonomìana", ma mi diceva che questa disputa era fonte per lui di grave sofferenza. Vinca, in ogni caso, chi ha più consenso tra i soci, come è giusto che sia, ma vinca per mantenere a Piacenza Terrepadane, la sua storia, la sua tradizione, i suoi dipendenti. Piacenza ha già perso tanti, troppi centri direzionali: non è proprio il caso che - per compiacere i voleri romani di qualcuno - a pagare sia ancora il nostro territorio». «Aldilà delle legittime posizioni delle due liste candidate alle elezioni consortili, mi permetto di esprimere un concetto chiaro e di fondo. Il progetto CAI, per come lo conosco personalmente, mi appare come un processo a tratti rischioso e che potrebbe mettere in difficoltà il nostro territorio» afferma Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega. «In questo momento dobbiamo investire perché le istituzioni rimangano il più vicino possibile a Piacenza. Non possiamo permetterci di perdere la vicinanza dei nostri enti, e per come ho sempre visto io,seppur da esterno, Terrepadane è sempre stato un consorzio vicino al territorio e così deve rimanere». La pensa allo stesso modo anche il collega di partito Giampaolo Maloberti, responsabile del dipartimento agricoltura della Lega di Piacenza nonché socio di Terrepadane: «Il consorzio agrario che al sottoscritto piace ancora definire così deve e dovrà rispettare i valori della territorialità per continuare ad essere un punto di riferimento dell'agricoltura piacentina. Del progetto Cai oggi non si conoscono i termini esatti e le precedenti esperienze non sono sicuramente confortanti. Manca un punto fondamentale: la chiarezza. In un momento come questo non dobbiamo sottovalutare l'aspetto della tutela occupazionale. Il futuro dell'ente passa da qui». Anche per Katia Tarasconi, consigliera regionale del Partito Democratico, «sono i soci a scegliere democraticamente i propri vertici e qualsiasi risultato andrà rispettato». «La preoccupazione è che però si vada a perdere qualcosa che oggi funziona. Il Consorzio ha bilanci positivi da sedici anni. Rischiamo di perdere centri decisionali e investimenti locali. E qualche dubbio sul piano industriale di Cai rimane: mi chiedo quale guadagno ne tragga Piacenza da questo progetto». 

«Vinca la piacentinità» 
Sul tema delle elezioni del Consorzio prende posizione via Twitter anche Corrado Sforza Fogliani, presidente della Banca di Piacenza: «L'augurio - scrive - è che la piacentinità la vinca e che venga evitata l'ennesima spoliazione in danno del nostro territorio»  

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