Rassegna Stampa

Pd: 'Solo annunci su Polo-ferro il Comune sia regista avveduto'

Data: 07/05/2022

I dem plaudono alla conferma dell'impegno di Fs per il trasloco dello scalo merci a Le Mose «Progetto di interesse pubblico strategico»

«Il Comune dovrà essere regista responsabile affinché un interesse pubblico così strategico» come il Polo del ferro «possa finalmente affermarsi, cosa sin qui sempre annunciata ma purtroppo mai attuata». E' quanto si legge in una nota del Pd provinciale che torna ad alimentare la polemica con l'amministrazione Barbieri sull'impasse del progetto che prevede il trasferimento dello scalo merci dalla stazione al polo logistico di Le Mose. I dem intervengono il giorno dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Fs Italiane, Luigi Ferraris, che ha confermato la volontà di contribuire alla realizzazione del nuovo polo merci ferroviario anche a Piacenza, a supporto del comparto logistico di Le Mose, entro il 2024. Nel «sottolineare in modo positivo» le parole dette da Ferraris «nel corso di un importante convegno di settore », il Pd definisce «di grande importanza l'avvio dell'opera nell'ambito degli investimenti del Piano na- zionale di ripresa e resilienza per le diverse ricadute positive sull'intermodalità ferro-gomma e in prospettiva anche per il recupero di un'importante area a nord della stazione (quella ora occupata dallo scalo merci, ndr), con i relativi nuovi utilizzi della stessa da tempo attesi». Avvio che «risulta però ancora condizionato dalla mancata attuazione di precisi impegni a carico dei soggetti privati che operano nell'area logistica, titolari della convenzione urbanistica, che prevedeva a loro carico la realizzazione del fascio di binari merci», rimarca il comunicato toccando la nota dolente delle secche su cui il progetto è arenato. Sulla partita del Polo del ferro non si placa la polemica. Nei mesi scorsi a incrociare le lame erano stati gli onorevoli Paola De Micheli (Pd) e Tommaso Foti (FdI). «Il Comune si dia una mossa perché il progettato Polo del ferro è fermo e Piacenza rischia di perdere un bel po' di investimenti pubblici e privati», era in sintesi l'accusa della prima all'amministrazione. «Anziché gettare la croce sulla giunta Barbieri ci si attivi per una corale azione della politica nei confronti dei soggetti privati, veri responsabili dello stallo», rispondeva il secondo. A riprova della rilevanza della posta in gioco, una partita infrastrutturale di rango nazionale che punta a spostare dalla gomma ai binari il trasporto delle merci al polo logistico di Le Mose, togliendo così di mezzo camion e inquinamento. Concretamente si tratta di trasferire alla Granella, area privata accanto al polo logistico, lo scalo merci della stazione, un trasferimento per tappe progressive, di fascio di binari in fascio di binari (fino a dieci nelle carte originarie, ma nel frattempo scese a due, ha informato di recente la sindaca Barbieri), progetto per il quale ballano 40 milioni di euro di Rfi (Rete ferroviaria italiana) più le risorse che ci metterebbe Hupac, colosso svizzero della logistica che ha scommesso sul nuovo polo piacentino. A metà 2017 è scaduta la convenzione urbanistica siglata nel 2004 tra il Comune e il Consorzio (Ap3) di soggetti privati (Ikea, Generali properties e la Real Estate Strategie Immobiliari dell'imprenditore Rossetti) che avrebbe dovuto realizzare le opere ferroviarie alla Granella. Nel novembre 2019 a Palazzo Farnese è stata firmato un protocollo interistituzionale che poggia sulla permuta dell'area dello scalo merci alla stazione che Rfi si impegna a liberare (vi si potrebbero ricavare parcheggi per i pendolari e l'autostazione dei bus) con la Granella dove fare il nuovo hub della logistica intermodale. Manca il progetto definitivo che doveva consegnare la parte privata, ha fatto il punto lunedì scorso in Consiglio la sindaca negando responsabilità da parte della giunta.

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TommasoFoti
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