Rassegna Stampa

Pertite, doccia fredda sulla cessione parziale 'Ma avanti per l'intera area, partita difficile'

Data: 04/12/2021

Incontro fra esponenti del Comitato, la sindaca e i parlamentari La prossima settimana un confronto con il ministero della Difesa

Doccia fredda sulla richiesta di liberare ad uso pubblico i primi 40- 50 mila metri della Pertite non interessati da bonifica. E' arrivato ufficialmente il "no" dei militari dopo gli accertamenti tecnici, per ragioni di sicurezza. La convivenza fra un comparto in grigioverde e uno frequentato da adulti e bambini non è praticabile. La sindaca Patrizia Barbieri aveva inoltrato il 23 febbraio la richiesta, condivisa dal Comitato Pertite, senza escludere beninteso - anzi caldeggiando - la progressiva acquisizione di tutta l'area. Barbieri aveva anche ipotizzato di poter realizzare la necessaria recinzione divisoria a carico del Comune. Ma la strada è sbarrata. L'impegno per il bosco o parco in città però non si ferma.

L'atteso colloquio 
La novità, peraltro in parte anticipata settimane fa da Libertà come voce ancora ufficiosa, non è la sola. E la prossima settimana si terrà un faccia a faccia, non in presenza ma in dialogo a distanza, fra la sindaca Patrizia Barbieri, il capo di gabinetto del ministro della Difesa Giorgio Vezzosi e il generale Michele Giovanni Caccamo, capo dell'ufficio generale dismissioni della Difesa. Lì si capirà come procedere,   almeno si spera. Entrambe le notizie sono emerse nel corso dell'incontro in Consiglio comunale fra la sindaca Patrizia Barbieri, affiancata dall'assessora Erika Opizzi (Urbanistica), i rappresentanti del Comitato Pertite Maria Pia Romano, che ne è la presidente e Marco Natali, i parlamentari Tommaso Foti (Fratelli d'Italia), Pietro Pisani (Lega) e collegata da Roma Paola De Micheli (Pd).

Impegno corale 
Il Comitato aveva chiesto a gran voce un impegno corale dei parlamentari piacentini per scalfire il silenzio di militari, accelerare il processo della dismissione della Pertite e portare a casa il risultato. Maria Pia Romano ha riassunto gli innumerevoli passaggi degli ultimi dodici anni per ottenere il parco nell'area di 270 mila metri quadrati di cui l'89 per cento a boscaglia e il resto occupato da capannoni dismessi: «Piacenza è attanagliata dall'inquinamento, abbiamo bisogno del parco, occorrono 15 metri quadrati di verde per abitante e ce ne sono solo 3,5». Natali ha sottolineato come la sindaca si sia sempre impegnata, già con la posizione votata in consiglio nel 2017, sulla destinazione a verde, ma ora a fine mandato «sarebbe importate portare a casa il risultato» per mettere al riparo la destinazione, par di capire. Oltretutto, fanno notare Romano e Natali, i militari stessi hanno sempre dichiarato che la Pertite non è di loro interesse, anzi è un costo.  

La task force dice "no" 
Il senatore Pisani, dopo alcuni accertamenti romani, ha annunciato senza ombra di dubbio che la task force preposta alla verifica tecnica sulla dismissione parziale non l'ha ritenuta praticabile. Ma per l'intera partita «non sembra ci siano problemi - ha aggiunto - una volta realizzata la pista carri alternativa a quella della Pertite nella Staveco». Costo stimato 1,2 milioni di euro. Tutto però «viene subordinato» all'incontro con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd). E peraltro sul capitolo economico, la sindaca non nasconde le perplessità di mettere a bilancio denari destinati a realizzare una pista su terreno altrui (dei militari). In quanto all'incontro atteso con i militari, più facile a dirsi che a farsi, dopo venti giorni di tentativi vani da parte della sindaca. La parlamentare De Micheli, da parte sua, ha sollecitato il confronto tramite il capo di Gabinetto del ministro della Difesa e giusto nel corso dell'incontro piacentino Vezzosi stesso ha richiamato la sindaca, che si è appartata e poi rientrando ha comunicato la certezza del prossimo scambio di vedute, finalmente in agenda a breve.

«Conferenza dei servizi» 
Da Foti arriva il suggerimento di richiedere l'istituzione di una conferenza dei servizi con presenza del ministero Difesa e del Comune. Per decidere le pre-condizioni e poi stilare un nuovo protocollo condiviso sulla Pertite. Non sarebbe certo il primo, avverte, molti se ne sono firmati, ormai scaduti, si parla da anni del famoso trasferimento della pista di prova per i carri armati. In una delle ultime intese, diversi anni fa, si presero impegni anche a livello regionale per la costruzione della pista, mentre il Comune si era impegnato a identificare l'area e il Demanio a farsi carico della bonifica superficiale e anche dei manufatti. Tutto questo approdò a un nulla di fatto. Ora l'impegno - avverte Foti - è necessariamente per un protocollo nuovo ma che indichi chiaramente chi fa cosa e in quali termini. Una pista carri si realizza in pochi mesi, se c'è la volontà, a meno che la pista non sia «un alibi». L'invito è anche quello di effettuare una valutazione reale e certa di tutti i costi, incluso l'abbattimento dei fabbricati, la sistemazione dell'area, la bonifica superficiale. Mentre sembra escluso che ci sia un problema di amianto, ha detto intervenendo a sua volta Maria Pia Romano. Un'altra idea di Foti è quella di accelerare i tempi con la richiesta di un comodato d'uso per la Pertite su 99 anni, forse una via più praticabile dopo anni di silenzio sulla dismissione invece ai sensi del federalismo fiscale. Foti ha anche ricordato di essere sempre stato a favore del parco, quando nel 2017 i voti di Fratelli d'Italia furono «determinanti» per far passare il provvedimento.

Nessuno molla 
A conti fatti, la sindaca ha rinnovato il suo impegno per ottenere un risultato. Il Comitato Pertite insiste a questo punto con «tutto e subito» e i parlamentari sembrano orientati a lavorare a questa difficile missione dai tempi infiniti.

Libertà

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl