Rassegna Stampa

Quel 'compagni' di Bersani che divide 'Un comizio'. La replica: 'Tesi ridicole'

Data: 27/04/2022

«Troppi "compagni"» Critiche e autodifesa per Bersani dal palco

25 APRILE LESSICO DI SINISTRA? LUI: HO DATO POSTO A TUTTI

Il discorso di Pier Luigi Bersani alla Festa della Liberazione in piazza Cavalli fa discutere anche il giorno dopo. «Quell'intervento è sembrato più un comizio politico», dice il leghista Matteo Rancan. «Meglio avrebbe fatto a dire "piacentine e piacentini" o "cittadine e cittadini"», afferma Tommaso Foti di Fratelli d'Italia, che aggiunge: «Così facendo ha reso manifesta la convinzione che il 25 Aprile è ritenuta una celebrazione solo rossa ». Ma il deputato e presidente dell'Isrec replica: «All'inizio mi sono rivolto a tutti. Ho parlato solo di fascismo e nazismo? E di cosa dovevo parlare? Su, cerchiamo di non scadere nel ridicolo ». Al centro della discussione c'è l'appellativo «compagne e compagni» con cui Bersani si è rivolto alcune volte alla piazza.

Centrodestra accigliato per l'appellativo «di parte». «Ci voleva più equilibrio». Il deputato: «Io mi sono rivolto a tutti»

«Quell'intervento è sembrato più un comizio politico» osserva il leghista Matteo Rancan. « Meglio avrebbe fatto a dire, "piacentine e piacentini" o "cittadine e cittadini"» rincara la dose Tommaso Foti di Fratelli d'Italia, che aggiunge: «In fondo così facendo ha reso manifesta la convinzione che il 25 Aprile è ritenuta una celebrazione solo rossa». L'orazione di Pier Luigi Bersani alla Festa della Liberazione in piazza Cavalli fa discutere anche il giorno dopo. Ma il deputato, nonché presidente dell'Isrec, replica: «All'inizio mi sono rivolto a tutti. Ho parlato solo di fascismo e nazismo? E di cosa dovevo parlare? Su, cerchiamo di non scadere nel ridicolo». Al centro della discussione c'è l'appellativo «compagne e compagni» con cui Bersani si è rivolto alla piaz- za durante l'intervento ufficiale. Incidentale? Voluto? Quante volte? Senza bisogno di scomodare il Var, secondo alcune orecchie l'avrebbe fatto «tante volte», secondo altre «due o tre», per altre ancora l'avrebbe comunque accompagnato con «amiche e amici». Fatto sta che se il centrosinistra non ha obiettato, anzi, stupore e disappunto sono invece serpeggiati tra i rappresentanti del centrodestra. Sparuta presenza, a dire il vero, comunque sia più consistente che in passato (effetto elezioni?). A sollevare la coda polemica, pur sempre civilissima, ci ha pensato la sindaca di Rottofreno Paola Galvani che lunedì mattina, sul palco in fascia tricolore, aveva criticato in diretta l'uso dell'appellativo che storicamente si usa tra i militanti socialisti e anarchici e, dopo la fondazione del Pci, tra quelli comunisti. Rimostranza, quella di Galvani, neutralizzata in tempo reale dalla collega Patrizia Calza, sindaca di Gragnano del Pd, e, a quanto pare, anche dalla parlamentare Paola De Micheli la quale da più distante l'avrebbe invitata ad archiviare la questione. Tra i due fuochi, Galvani e Calza, c'era Rancan, consigliere regionale leghista. Che pur minimizzando l'accaduto, a distanza di 24 ore commenta: «Ho trovato sbagliato continuare a insistere su quel "compagne e compagni". Visto il ruolo istituzionale che aveva come presidente dell'Isrec (Istituto storico di storia contemporanea), mi sarei rivolto alla piazza con un "italiani" oppure "piacentini". Ecco, quella di Bersani mi è più sembrata un'arringa alla folla. Vorrei poi ricordare che il contrario di fascismo non è comunismo: è libertà». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Foti. Il deputato di FdI non era presente alla manifestazione ma l'ha seguita sui social: « Devo dire che un po' questo intervento mi ha stupito perché Bersani è persona equilibrata che stimo. In questo caso, devo dire, non l'ho trovata un'orazione molto equilibrata. Ha usato più un linguaggio di partito che da manifestazione istituzionale. Un conto è riferirsi ai compagni una volta, un conto è farlo più volte. Forse è stato ricercato». Quanto al riferimento ai totalitarismi fascista e nazista, Foti ha aggiunto: «Comprensibile relegarli a queste due esperienze storiche quando si parla di 25 Aprile. Ma nell'orazione ha parlato spesso dell'invasione russa in Ucraina, ecco, allora avrebbe dovuto inserire tra i totalitarsimi anche quello di Putin che sta perseguendo una politica espansionistica. Piaccia o non piaccia la Russia è ancora imbevuta di ideologia comunista ». «Allora» chiarisce Bersani scandendo le parole come è suo costume: «All'inizio io ho detto: "Sindaca, autorità, cittadine e cittadini di Piacenza, amici e compagni". Ciascuno si metta dove si vuole. Ecco, anche la sindaca di Rottofreno poteva mettersi dove voleva. La piazza è fatta così». E ancora: «Ho parlato solo di nazismo e fascismo? E di cosa dovevo mai parlare? Cerchiamo di non scadere nel ridicolo. C'è un problema semplice. Questa Costituzione è antifascista e nasce dal 25 Aprile. Se questa festa non viene celebrata, è un problema di chi non ha ancora fatto i conti con la storia e con la realtà. Detto questo, amici come prima ». Bersani ha voluto anche esprimere solidarietà alla sindaca Barbieri per il danneggiamento dell'auto. «E' stato un cretino o un fascistoide ».

Libertà




facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl