Regione (Archivio)

Casa della Salute di Podenzano (Pc), grido di dolore di utenti e rappresentanze sindacali; Foti: 'riportare all'ottimale funzionamento precedente'

Data: 08/01/2018
Numero: 5922
Soggetto: Assessore alle politiche per la salute
Data Risposta: 20/03/2018

Per sapere, premesso che: - 

la "Casa della Salute" aperta nel comune di Podenzano è sempre stata ritenuta un fiore all'occhiello, nel suo genere, per quanto riguarda il territorio della Provincia di Piacenza; 

recentemente è stato diffuso all'interno della struttura un avviso che così recita: << I medici di medicina generale e pediatri cesseranno la loro attività presso la Casa della Salute di Podenzano il 31/12/2017 e riceveranno i loro pazienti presso i loro studi privati. >>; 

alla base della vicenda vi è , da una parte, il fatto che non vi è una disciplina omogenea per il funzionamento delle "Case della Salute" sul territorio regionale e, dall'altra, la condivisibile protesta delle rappresentanze sindacali della Fimmg che così asseriscono: << L'Ausl ha deciso di partire con la proposta legata alle "cronicità" e le Case della salute dal primo gennaio 2018, con o senza il coinvolgimento dei medici di medicina generale liberamente scelti dai cittadini. Ora anche i sindaci, per legge autorità sanitarie del territorio, se ne accorgono dovendo dare risposte alle legittime proteste degli abitanti. Non esistono accordi sull'organizzazione delle Case della salute a livello regionale e nemmeno locale. Gli accordi integrativi regionali sono fermi al 2006. Ogni Ausl si comporta come vuole. A Parma funziona egregiamente un accordo già da alcuni anni. Da noi no, forse anche per carenza di 'case' ma certo per mancanza di volontà politica>>; 

la Fimmg ha inoltre precisato di avere avanzato all'Ausl di Piacenza talune proposte operative in materia di gestione dei malati cronici, rimasta inascoltata (<< Ma nessuna risposta è mai giunta. Non si parla di interessi economici. Sembra quasi che l'importante sia di poter dire di essere partiti. Per l'avvio della 'presa in carico' della cronicità l'Ausl ha scelto di togliere risorse alle forme aggregative della medicina generale ancora previste dagli accordi regionali vigenti>>); 

appare evidente che la situazione venutasi a creare, ed oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, necessita di un intervento volto al ripristino delle modalità di funzionamento della Casa della Salute così come configurate sino a pochi giorni fa, con il conseguente apprezzamento da parte degli utenti, nonché un proficuo impiego del personale sanitario; 

risulta opportuno evidenziare come - prima del 31/12/2017 - la struttura in questione si fregiava della presenza di sette medici di medicina generale e pediatri presenti a rotazione, secondo turni prestabiliti, nell'ambulatorio medico per cinque giorni alla settimana, sei ore al giorno;

- se i fatti sopra descritti siano noti alla Giunta Regionale e quali urgenti iniziative intenda assumere al riguardo per porre rimedio alla situazione qui denunciata.

Tommaso Foti

RISPOSTA

La presenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta all'interno della Casa della Salute di Podenzano, prevista da un accordo sperimentale stipulato nel novembre del 2013, è stata prorogata sino al 31 dicembre 2017. Obiettivo primario dell'accordo era la realizzazione della presa in carico delle cronicità secondo il modello del Chronic Care Model e l'avvio di interventi di potenziamento del ruolo e responsabilità del paziente. La presenza del medico di medicina generale nella sede permetteva inoltre di garantire l'accesso al medico stesso anche oltre il normale orario di apertura dei singoli ambulatori, in alternativa e in attesa della realizzazione di una auspicata Medicina di Gruppo. Nel rinnovo della sperimentazione, in previsione di uno specifico accordo aziendale sulla presa in carico delle cronicità - in via di discussione con le Organizzazioni Sindacali della Medicina Generale, era stata comunque prevista la possibilità di una sospensione anticipata dell'esperienza in caso di un nuovo accordo aziendale. 

Nel mese di agosto 2017, l'Azienda Usi di Piacenza e alcune tra le Organizzazioni Sindacali della Medicina Generale maggiormente rappresentative, hanno siglato !'"Accordo Incentivante anni 2018-2020 - Cronicità e Medicina d'Iniziativa", il quale dal 2018 avrebbe dovuto sostituire tutti gli accordi in essere con i medici, compreso quello sperimentale con i medici della Casa della Salute di Podenzano. 

A settembre e ottobre del 2017, l'Azienda Usi di Piacenza ha raccolto le adesioni individuali da parte della totalità dei medici precedentemente operanti presso la Casa della Salute di Podenzano. 

Tali medici, tuttavia, hanno successivamente presentato una dichiarazione con la quale si rendevano disponibili a proseguire l'attività svolta in precedenza presso la Casa della Salute alle condizioni economiche previste anche nell'accordo stipulato nel 2013 oltre alla realizzazione del nuovo Accordo Incentivante sulla Cronicità. La richiesta avrebbe comportato sia un pagamento a ore per la presenza fisica nella Casa della Salute, sia un pagamento a progetto per la parte cronicità, nonostante si trattasse di due impegni sovrapponibili. L'Azienda Usi ha ritenuto insostenibile la proposta anche dal punto di vista giuridico amministrativo. 

Al momento due medici hanno rivisto la propria posizione realizzando all'interno della Casa della Salute la presa in carico delle cronicità, come previsto dal nuovo accordo aziendale dell'agosto 2017. 

L'Azienda ha comunicato che una parte dell'impatto negativo registrato dall'utenza è stato determinato dalla scelta di un professionista il quale, avendo già chiuso il proprio ambulatorio a Podenzano, quando ha scelto di non restare all'interno della Casa della Salute, ha costretto i propri assistiti residenti in tale ambito a recarsi presso il suo ambulatorio di Vigolzone, a circa 4,5 km da Podenzano. 

Diversamente dai medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta operanti presso la Casa della Salute di Podenzano stanno proseguendo regolarmente la loro attività all'interno della Casa della Salute, garantendo la presenza il sabato mattina per tre ore, dalle ore 9.00 alle 12.00, in aggiunta alle prestazioni offerte presso i propri ambulatori durante la settimana. 

La Direzione aziendale ha comunicato che 7 dirigenti medici assegnati al Pronto soccorso dell'Ospedale di Piacenza hanno richiesto l'aspettativa senza assegni per la durata di 6 mesi, al fine di svolgere l'obbligatorio periodo di prova propedeutico all'assunzione quali vincitori di concorsi in altre Aziende sanitarie. Si tratta di aspettative disciplinate espressamente dal contratto di lavoro, che l'Azienda sanitaria è tenuta ad accordare. Ad oggi, nessun dirigente medico ha richiesto il nulla osta per la mobilità volontaria verso altre Aziende Usl. Analogamente, nell'anno 2017 non sono st?ti attuati processi di trasferimento verso altri Enti per dirigenti medici (disciplina Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza). 

Nel merito occorre sottolineare che il problema della stabilità degli organici medici nei Servizi di Emergenza rappresenta una criticità conosciuta a livello sia regionale sia nazionale. 

L'Azienda Usl di Piacenza ha attivato le consuete procedure per sostituire il personale che cambia luogo di lavoro. Un analogo turn over dal reparto di Pronto soccorso è stato infatti gestito anche negli anni scorsi, senza ripercussioni a carico dei cittadini e consentendo di mantenere pressoché inalterato negli ultimi anni il numero dei medici in servizio: 567 medici nel 2015, 560 nel 2016 e oggi sono 564. Per ottenere questi risultati, solo negli ultimi due anni l'Azienda Usi ha bandito 35 concorsi per l'occupazione a ruolo e 64 per il conferimento di incarichi. 

Per quanto riguarda il Dipartimento di Emergenza Urgenza, l'Azienda Usi ha rilevato che, complessivamente, negli ultimi 3 anni il personale medico è cresciuto di 11 unità.

Sergio Venturi

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