Regione (Archivio)

Misure finanziarie a sostegno dei giovani professionisti.

Data: 29/12/2014
Numero: 17
Data Risposta: 27/10/2015

RELAZIONE


COLLEGHI CONSIGLIERI! -
E' evidente a tutti che, in Italia, i giovani rappresentano la parte della popolazione più penalizzata dal deterioramento del mercato del lavoro; ciò soprattutto dopo che è cresciuta la partecipazione occupazionale degli over 55.
"Il minore numero di persone che escono dal mercato del lavoro - ha spiegato il Cnel - riduce la domanda sostitutiva di rimpiazzo delle persone che vanno in pensione, soprattutto per effetto delle riforme pensionistiche". Quelle che nella scuola hanno portato il corpo docente italiano ad essere il più vecchio al mondo e che, con l'approvazione della cosidetta "riforma Fornero", peggiorerà ulteriormente le cose.
Detta negativa situazione colpisce fortemente anche coloro che, forti degli studi universitari assolti, guardano alla libera professione come ad un naturale sbocco lavorativo, posto che soltanto il 57,6% dei giovani italiani laureati o diplomati lavora entro tre anni dalla conclusione degli studi.
Non bisogna perciò meravigliarsi se, nell'ultimo decennio, gli under 35 costretti a recarsi Oltralpe in cerca di un impiego sono più che raddoppiati, passando da 50 mila a 106 mila. E se, nel 2012, l'incremento di coloro che hanno acquisito una residenza straniera (il 54,1% ha meno di 35 anni) ha toccato livelli record, facendo registrare un +28,8% rispetto al 2011.
E non ci si può meravigliare nemmeno quando l'Istat ci dice che, dal 1983, il numero di ultratrentenni che continuano a vivere con la famiglia di origine, quasi sempre con i genitori, e' più che triplicato.
La Regione Emilia Romagna è più volte intervenuta, in passato, prevedendo finanziamenti agevolati ai giovani, anche per favorire l'apertura di nuove attività imprenditoriali, mentre altre Regioni sono già intervenute specificatamente in aiuto ai neolaureati o neodiplomati che vogliono intraprendere un'attività professionale, come la Toscana con la Legge regionale n.73/2008.
Il presente progetto di legge, composto di tre articoli, introduce nuove misure finanziarie a sostegno dei giovani professionisti, aventi un'età non superiore ai trentacinque anni.

TESTO


Articolo 1
(Finalità)

1. La Regione Emilia Romagna ritiene fondamentale agevolare l'accesso alla libera professione dei giovani, al fine anche di favorire la ripresa dell'economia nel suo territorio.


Articolo 2
(Istituzione del regionale di rotazione per giovani professionisti)

1. La Regione Emilia Romagna costituisce un fondo regionale per la concessione di agevolazioni finanziarie ai giovani professionisti di età non superiore ai trentacinque anni.

2. In particolare, il fondo di cui al comma 1 presta garanzia per:

a) i prestiti d'onore erogati per le spese di acquisto di strumenti informatici agli esercenti la pratica o il tirocinio professionale, agli iscritti agli ordini e/o ai collegi professionali, ai professionisti prestatori d'opera intellettuale;

b) i prestiti erogati ai giovani professionisti per fare fronte alle spese di avvio di nuovi studi professionali. In particolare per la:
- realizzazione di progetti di apertura e/o sviluppo di studi professionali, con priorità per quelli organizzati nelle forme previste dalla legge, in modo associato o intersettoriale tra professionisti;
- attuazione di programmi volti all'acquisizione di beni strumentali innovativi e tecnologie per l'attività professionale, in coerenza con le iniziative regionali di sviluppo e standardizzazione delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza;
- organizzazione di iniziative volte a garantire la sicurezza dei locali in cui si svolge l'attività professionale.

3. La Giunta regionale approva il regolamento di attuazione entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge e stabilisce, nel rispetto della normativa europea sui limiti degli aiuti di importanza minore "de minimis", le modalità di accesso allo stesso.


Articolo 3
(Norme finanziarie)

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, quantificabili per l'anno 2015 in 500.000,00 euro, si fa fronte in sede di approvazione della legge annuale di bilancio ai sensi dell'articolo 11 della L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e successive modificazioni ed integrazioni.

Respinto dall'assemblea in data 27/10/2015

DIBATTITO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA


OGGETTO 17

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Misure finanziarie a sostegno dei giovani professionisti» A firma del Consigliere: Foti

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno oggetto 17/1 "Non passaggio all'esame degli articoli" - Presentazione e approvazione)

(Risoluzioni oggetti 1514 e 1515 - Presentazione, discussione e ritiro)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo nell'ordine del giorno con l'esame del progetto di legge n. 17: "progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Misure finanziarie a sostegno dei giovani professionisti». A firma del Consigliere Foti".

Il testo n. 4/2015 è stato licenziato dalla commissione "Politiche economiche" nella seduta del 14 ottobre 2015 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da tre articoli.

Il relatore della Commissione, Consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Sono stati presentati e distribuiti un ordine del giorno di non passaggio all'esame dell'articolato a firma Serri; una risoluzione, la n. 1514, a firma Gibertoni; una risoluzione, la n. 1515, a firma Sensoli-Gibertoni.

L'oggetto n. 1514 ha il seguente titolo: "Risoluzione per impegnare la Giunta a includere i liberi professionisti tra i beneficiari dei fondi europei attraverso appositi bandi loro dedicati. A firma della Consigliera Gibertoni".

La risoluzione n. 1515 ha il seguente titolo: "Per impegnare la Giunta ad assicurare, nell'ambito del processo di riorganizzazione dei servizi e delle politiche per il lavoro, la disponibilità di servizi a indirizzo pubblico diretti a sostenere soluzioni libero professionali e autonome con strumenti quali l'accesso al credito. A firma dei consiglieri Sensoli e Gibertoni".

La parola al consigliere Bargi per svolgere la relazione. In seguito procederemo con il dibattito generale.

 

BARGIrelatore: Grazie, presidente. Sarò molto breve anche perché, come diceva lei, questo progetto di legge è composto da pochissimi articoli, solamente tre.

Il progetto di legge ha come finalità la costituzione di un fondo regolamentato da un apposito regolamento approvato dalla Giunta e andrebbe a destinare le risorse in esso contenute ai giovani professionisti, nello specifico per l'avvio delle loro attività o per l'acquisto di materiale informatico per poter aprire lo studio e quindi condurre la propria attività.

Il progetto di legge si ferma solo a questo aspetto, quindi lascio la parola a quella che potrebbe essere la discussione, anche se, come ricordava, è stato proposto di non passare al voto l'articolato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

È aperto il dibattito generale. Ci sono 20 minuti a disposizione per ogni intervento. Il dibattito generale riguarda in modo congiunto la discussione sul progetto di legge e anche sulle risoluzioni.

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sabattini. Ne ha facoltà.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Questo progetto di legge lo abbiamo affrontato in commissione. Scusate la voce, non ho fatto il vaccino antinfluenzale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi chiederei di sedere ai vostri posti e di fare silenzio per rispetto anche del consigliere Luca Sabattini che non ha voce.

 

SABATTINI: Grazie. Ringrazio il collega Foti sia per le modalità della discussione sia per aver presentato un progetto di legge che oggi ci permette di portare in Aula un tema importante come quello dei giovani professionisti che sicuramente negli anni della crisi hanno pagato un prezzo anche più alto e più salato.

Occorre certamente sottolineare che quando parliamo di giovani professionisti non ci rivolgiamo soltanto ai professionisti iscritti agli albi professionali specifici come avvocati, commercialisti, geometri e ingegneri, ma oggi ci rivolgiamo anche a tanti giovani professionisti che svolgono professioni e nuovi lavori che spesso si basano soltanto sulle proprie competenze, senza investimenti particolari se non un personal computer.

Il parere contrario che abbiamo dato in commissione non deve trarre in inganno. Il tema per il PD è assolutamente importante a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Richiamo il livello nazionale anche perché le dichiarazioni di questi giorni, anche legate alla legge di stabilità, sottolineano come c'è una volontà anche governativa di mettere mano in modo importante al campo delle professioni. È stato annunciato – poi ne vedremo i contorni – un Jobs Act per i redditi autonomi con la volontà di allargarne le tutele.

Veniamo alle motivazioni di merito che ci portano oggi a esprimere un parere negativo sul progetto di legge che abbiamo motivato. Richiamo qui in Aula i temi che abbiamo portato in commissione. Non ci sembra opportuno andare a prevedere una legiferazione puntuale in materia per evitare di vincolare la programmazione a un fondo puntuale specifico, preferendo una programmazione che si basi su fondi unici come quella che ci permette di affrontare la programmazione per l'aiuto all'imprenditoria e anche al sistema economico tutto all'interno della programmazione che abbiamo conosciuto.

Esiste sicuramente un problema oggettivo, che vedo richiamato anche nelle risoluzioni che sono state presentate poc'anzi in Aula, che deriva dalla direttiva europea sull'utilizzo dei fondi della comunità europea che prevede oggi soltanto l'utilizzo sulle attività di impresa come attività incentivabili o sovvenzionabili, escludendo quindi da questa possibilità tutta quella che è l'attività professionale che non viene considerata dall'Unione Europea come attività di impresa. Questo comporta anche che la richiesta di stanziamento prevista all'interno del progetto di legge di 500 mila euro dovrebbe trovare oggi una copertura interamente sulle provviste soltanto regionali. In ogni caso anche una previsione di questo tipo probabilmente non trova la giusta collocazione all'interno di un progetto di legge spot settoriale se questa è svincolata da una programmazione che venga anticipata anche da un'analisi reale e puntuale di quelle che sono le esigenze di una categoria che è sicuramente in grosso mutamento.

Per esperienza personale e anche professionale, essendo io facente parte della categoria – ancora non so per quanto perché non so dove mettiamo l'asticella dei giovani professionisti –, credo che le esigenze che oggi i giovani professionisti rappresentano siano quelle soprattutto di un'assistenza professionale al di fuori delle loro strette competenze. Credo che ci sia anche una richiesta importante di accesso a spazi per potersi approvvigionare di quelle tecnologie che magari vengono usate anche in modo non continuativo e quindi penso soprattutto alla possibilità di aprire spazi di co-working anche per i professionisti e sicuramente c'è un tema importante che riguarda l'accesso al micro credito.

Tutto questo per dire che aiutare e mettere in condizione chi decide di intraprendere un'attività professionale, chi decide di scommettere sulle proprie competenze e capacità aumenta sicuramente la competitività di tutto il sistema produttivo della nostra Regione e quindi è assolutamente importante mettere un accento su quelle che sono le professioni e quelli che sono i giovani professionisti.

Faccio una richiesta anche ai colleghi dell'Aula: io credo che, visti anche i tempi stretti con i quali siamo andati a discutere dall'avvento in commissione all'Aula, abbiamo pensato di fare questa discussione senza legare una risoluzione venente soltanto dal Partito Democratico, anche vista la discussione assolutamente corretta avvenuta in commissione e quindi farei una richiesta ai colleghi che hanno presentato una risoluzione oggi, cioè di provare a scrivere un testo condiviso tutti quanti insieme per mettere in fila alcuni punti che crediamo assolutamente strategici e riteniamo possano ritrovare l'assenso di tutti, fermo restando che le risoluzioni presentate hanno in linea di massima un filo conduttore, ma possono essere inserite all'interno di un documento comune.

Oltre al voto che esprimeremo oggi con le motivazioni che prima ho voluto richiamare, vogliamo però ribadire l'esigenza che la Regione si faccia portatrice anche sui tavoli nazionali, perché è quella la sede opportuna, dell'esigenza di andare all'assimilazione delle attività professionali alle attività di impresa lasciando alla Regione l'attuazione delle misure concrete. Credo che sia importante anche richiamare quello che deve impegnare la Giunta da qui alla fine dell'anno per dare corso all'attuazione della legge 14 sulla costruzione della consulta delle professioni e credo che anche qui, in un testo condiviso, si possa chiedere alla Giunta di impegnarsi a riferire in commissione anche l'operatività di tale organo.

Credo che sia importante, anche nell'ottica di quello che ci siamo detti quando abbiamo discusso del bilancio e delle necessità delle nostre imprese, sottolineare l'importanza di prevedere un fondo anche per il micro credito che vada ad aiutare e al quale possono accedere anche i liberi professionisti. Credo che ci siano tanti punti di contatto che meritano comunque un supplemento di lavoro da poter fare insieme e credo che possano portare a un testo condiviso da tutta l'Aula, oltre a tener conto che l'attività professionale è una grande risorsa non soltanto per l'auto impiego che nei fatti realizza, ma è anche una risorsa vitale e innovativa per tutto quanto il nostro sistema produttivo.

Io chiudo chiedendo la disponibilità ai colleghi, oltre al voto di oggi, a poter lavorare insieme per un testo condiviso in modo da poter portare a un voto unanime e a un impegno dettagliato anche più forte rispetto ai temi posti dalla risoluzione già presentata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Molto brevemente presento quello che in realtà inizialmente era un ordine del giorno e poi è stato trasformato in risoluzione. Voleva andare a integrare un po' quello che è il progetto di legge presentato dal collega Foti, visto che ci troviamo in una situazione per cui i dati occupazionali in realtà non sono così positivi come ci viene indicato tutti i giorni dal governo Renzi e anche dal Governo di questa Regione perché sono recenti i dati Istat che indicano che nel periodo giugno-agosto 2015 a fronte di un incremento dei dipendenti dello 0,6 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, gli indipendenti diminuiscono dello 0,3 per cento ed è sempre l'Istat, nell'analisi dei dati relativi al secondo trimestre 2015, a individuare un numero di occupati in Emilia Romagna pari a 1 milione 922 mila unità e cioè 7000 in meno rispetto a quelli registrati nel secondo trimestre 2014.

Ci sembrava giusto integrare il progetto di legge del consigliere anche con altri strumenti a favore dell'imprenditoria giovanile, anche per andare a vedere quelli che sono i risultati di programmi nazionali quali Garanzia Giovani dove si parla tanto di formazione e di inserimento, però poi non abbiamo in realtà un quadro chiaro di quello che è il prima e quello che è il dopo. Si va ad agire sulla formazioni e sui tirocini, ma non sappiamo effettivamente a oggi quali risultati abbiano prodotto nel concreto.

Proprio per questo, per non incasellare troppo quello che è riportato nel progetto di legge in discussione, proponiamo anche agevolazioni e strumenti per favorire l'accesso al credito, l'accesso al micro credito. Sono tutti strumenti che oggi ci sembrano utili non solo come strumenti in sé, ma anche andare a vedere le modalità di utilizzo di questi strumenti. Ad esempio oggi sappiamo che molti fondi di garanzia agiscono sui tassi d'interesse, ma oggi i tassi di interesse sono al minimo storico e ha più senso oggi andare a intervenire su quelle che sono le garanzie di accesso piuttosto che sui costi da sostenere per un eventuale finanziamento. Questo sostanzialmente è quello che andiamo a chiedere alla Giunta.

Visto che il collega Sabattini ha riportato in gran parte gli stessi concetti che enucleiamo noi qui oggi, ci chiediamo per l'ennesima volta quando sentiamo parlare di condivisione, di testi, di rimandare a ulteriore discussione tutto quanto: se gli intenti sono condivisi, vorrei rassicurare i colleghi del PD che se per una volta votano a favore un atto che non viene da loro, ma viene da un'altra forza politica, non si ammalano, non gli succede niente e il giorno dopo saranno sani come sempre. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, Consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Ovviamente anche nel caso in esame non poteva non mancare il ricorso all'articolo 92, questo totem della maggioranza volto a ghigliottinare ogni qualsiasi posizione o proposta derivante dall'opposizione, ma io non mi preoccupo tanto del ghigliottinamento delle mie proposte di legge. In fin dei conti, fa parte del dibattito assembleare e della fisiologia politica. Io mi preoccupo più che altro di portare in questa sede dei temi che, come diceva prima il consigliere Sabattini, possono non trovare una corrispondenza d'amorosi sensi per quanto riguarda la proposta di legge, ma è indubbio che siano sul tavolo fino in fondo e rappresentino elementi di grave preoccupazione che, a mio avviso, dovrebbero coinvolgere l'intera assemblea.

Dico questo innanzitutto perché noi dobbiamo pensare che, soprattutto in relazione ai principi contenuti nella legge Fornero, noi troviamo sempre di più un mondo di giovani qualificati professionalmente che sempre più in età tarda si riesce ad avvicinare al mondo del lavoro. È una cosa abbastanza interessante quella che va rilevata, soprattutto se si vogliono tener presenti non soltanto i dati sotto il profilo numerico, ma per una interpretazione dei medesimi sotto il profilo politico. Nell'ultimo decennio gli under 35 che si sono recati oltralpe in cerca di un impiego sono raddoppiati, sono passati da 50 mila a 106 mila persone. Se tenete presente che la gran parte di queste persone è laureata, ci rendiamo conto come questo Paese, che investe sulla scuola e che investe sul progetto di scolarizzazione da una parte, dall'altra non è in grado neppure di trattenere sul suolo patrio – sempre che non sia espressione troppo di destra questa a cui ho fatto riferimento – gli stessi cittadini dei quali si preoccupa di migliorare il livello culturale.

È un dato molto negativo, soprattutto perché assieme a questa fuga di cervelli, noi assistiamo anche a un'assunzione della residenza nei Paesi stranieri dove i giovani si trasferiscono sicché oggi abbiamo dei livelli record. Basterebbe pensare che nel 2012 l'incremento di coloro che hanno acquisito una residenza straniera – la metà di loro ha meno di 35 anni – ha toccato livelli record aumentando del 30 per cento rispetto al 2011. Se prendiamo i più recenti dati analogamente abbiamo aumenti di questo tipo.

Accanto a ciò dobbiamo tener presente anche un dato che era caro a un ministro il quale aveva detto che i figli degli italiani erano dei bamboccioni. Ve lo ricordate il ministro, buonanima, dei bamboccioni? Io mi permetto di fare una considerazione: la realtà dei fatti, non un uso più familistico che si è inserito nell'ambito della famiglia italiana, ha portato ad avere giovani che escono dalle famiglie in età tarda rispetto al passato. Non è un problema di bamboccioni, è un problema che se uno cerca di mettersi in proprio, non sta in piedi sotto il profilo economico.

Io capisco tutto, capisco anche la politica, ma dovete dirmi sotto il profilo politico, compagni del PD, se la variante di valico è diventata, anziché uno strumento di più facile collegamento sotto il profilo trasportistico, una barriera architettonica tra i vari Partiti Democratici presenti nelle Regioni italiane perché fino a prova contraria va benissimo che applichiate l'articolo 92 e la ghigliottina su questa proposta di legge, ma qualcuno in termini politici mi riesce a spiegare la differenza tra questa proposta di legge e l'articolo 9 della legge regionale della Toscana numero 73 del 30 dicembre 2008 e successive modificazioni recante: "norme in materia di sostegno all'innovazione delle attività professionali e intellettuali"? Se me la trovate, siete da premio Nobel. Io non leggerò il testo, perché a tutti voi è noto, del mio progetto di legge. Citerò la legge regionale della Toscana che recita testualmente, articolo 9 comma 1: "è costituito un fondo regionale di rotazione per la concessione di agevolazioni finanziarie per i giovani professionisti e per interventi innovativi proposti da ordini o collegi e associazioni professionali anche di secondo grado". Comma 2: "in particolare, il fondo di cui al comma 1, provvede alla concessione di garanzia per: a) prestiti d'onore per gli esercenti la pratica o il tirocinio professionale e per gli appartenenti alle associazioni di professionisti prestatori d'opera intellettuali, di età non superiore ai trent'anni; il prestito è erogato per le spese di acquisizione di strumenti informatici; b) prestiti ai giovani con età inferiore ai quarant'anni, finalizzati al supporto alle spese di impianto dei nuovi studi professionali mediante: 1) progetti di avvio e sviluppo di studi professionali; 2) programmi per l'acquisizione di beni strumentali innovativi e tecnologie per l'attività professionale; 3) progetti finalizzati a garantire la sicurezza dei locali in cui si svolge l'attività professionale".


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