Camera

Odg al DDL misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro e i giovani - No reddito di cittadinanza, si dignita' dei lavoratori

Data: 14/07/2021
Numero: 9/3132-AR/149 Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 14/07/2021

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali (A.C. 3132-A/R)

La Camera, 

premesso che: 

il disegno di legge in esame reca ulteriori disposizioni per sostenere imprese e lavoratori alla luce del protrarsi delle misure restrittive per il contenimento dei contagi da COVID-19, con interventi volti a limitare, tra l'altro, l'impatto sociale delle misure di prevenzione adottate in conseguenza della diffusione del virus; 

la pandemia ha, purtroppo, alimentato l'impennata di persone che si trovano in povertà assoluta: 5,6 milioni, secondo l'ultima fotografia scattata dall'Istat, raggruppati in oltre 2 milioni di famiglie, numeri eloquenti che dovrebbero far ragionare sulla necessità di introdurre efficaci ed effettivi strumenti di lotta alla povertà, alternativi alla misura del reddito di cittadinanza che, invece, si vorrebbe rafforzare; 

la misura del reddito di cittadinanza è stata già alimentata con 4 miliardi aggiuntivi fino al 2029 dall'ultima legge di bilancio e dall'ulteriore miliardo previsto dal decreto Sostegni e, considerando che nella relazione tecnica del decreto-legge istitutivo della misura (n. 4/2019) si ipotizzava « un profilo temporale della spesa aggiuntiva connessa al reddito e alla pensione di cittadinanza » con un orizzonte 2023 e con costi di quasi 22 miliardi, il conto per i prossimi 9 anni salirebbe già a quasi 27 miliardi (circa 20 quelli effettivamente già « contabilizzati »), in aggiunta ai 12,7 miliardi di stanziamenti previsti per il biennio 2019-2020; 

lo stesso ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nei giorni scorsi, ha evidenziato che nel corso dell'emergenza COVID il bacino dei potenziali beneficiari del sussidio ha fatto registrare un aumento del 20 per cento;

una percentuale destinata, per altro, a salire per effetto dell'ormai prossima fine del blocco dei licenziamenti; allo stato attuale il reddito di cittadinanza, oltre ad essersi rivelato un clamoroso insuccesso per la percentuale irrisoria di beneficiari che ha trovato un nuovo lavoro, si è dimostrato anche un regalo per criminali, mafiosi, spacciatori, terroristi, delinquenti abituali, truffatori ed evasori fiscali; 

l'ultima truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Catanzaro, nell'ambito di un'inchiesta che ha consentito di individuare e segnalare 469 soggetti stranieri che avevano ottenuto illecitamente il reddito, per un importo complessivo indebitamente percepito che ammonta a circa 2 milioni di euro, e sempre in Calabria, erano stati scoperti quasi 150 tra boss e gregari delle maggiori cosche di 'ndrangheta, tutti beneficiari del reddito di cittadinanza; 

già nel 2020 i controlli della Guardia di finanza avevano permesso di intercettare oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti, e tra le quasi seimila persone denunciate per le connesse ipotesi di reato, figurano intestatari di ville e auto di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva; 

l'introduzione del reddito di cittadinanza ha, inoltre, determinato un aumento del lavoro nero e la difficoltà di trovare lavoratori stagionali da impiegare nei settori del turismo, dell'agricoltura e del terziario; 

da tempo Fratelli d'Italia si batte contro questo insensato provvedimento che non è servito a creare occupazione ma che, anzi, sul fronte delle politiche attive del lavoro non è mai realmente decollato, 

impegna il Governo: 

ad abolire il reddito di cittadinanza, destinando le risorse già stanziate alle famiglie in difficoltà in forma di assegno di solidarietà; a ridefinire effettivi strumenti di lotta alla povertà e alla disoccupazione, che non danneggino il mercato del lavoro e restituiscano dignità ai nostri lavoratori. 

Ordine del giorno sottoscritto dai parlamentari: Foti, Lollobrigida, Ferro, Varchi, Caretta, Ciaburro.

Nella seduta della Camera del 14 luglio, stante il parere contrario del Governo, l'Ordine del giorno è stato respinto

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TommasoFoti
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