Camera

Odg al DDL recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale - Chiarezza nelle norme

Data: 09/09/2020
Numero: 9/2648/28 / Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 09/09/2020

Disegno di legge: S. 1883 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale (Approvato dal Senato) (A.C. 2648)

La Camera, 

premesso che: 

il provvedimento all'esame reca misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale; 

il comma 2 dell'articolo 4 dispone l'applicazione del comma 2 dell'articolo 125 del Codice del processo amministrativo in caso di impugnazione degli atti relativi alle procedure di affidamento di cui agli articoli 1 e 2, comma 2, del decreto qui in conversione, qualora rientranti nell'ambito applicativo dell'articolo 119, comma 1, lettera a), del codice del processo amministrativo. Con questo comma si introduce, quindi, un particolare onere motivazionale con riferimento alle infrastrutture strategiche. Il richiamo di detta disposizione crea confusione in quanto la necessità di un adeguato onere motivazionale per le pronunce cautelari nel rito appalti è già previsto dall'articolo 120, comma 8-ter; 

anche il comma 3 dello stesso articolo, che interviene in materia di contenzioso relativo alle opere inserite nel programma di rilancio delineato dal Governo, presenta delle problematicità. Prevedere l'applicazione dell'intero articolo 125 del codice del processo amministrativo, estendendo quindi non solo la previsione relativa all'onere motivazionale della pronuncia cautelare, ma anche quella riguardante i limiti alla caducazione del contratto in seguito alla accertata illegittimità della aggiudicazione, alle procedure previste dal comma 3 dell'articolo 2 del decreto-legge (urgenza per danni Covid e settori particolari), non solo è di difficile applicazione, ma soprattutto andrebbe a generare un grosso pregiudizio; l'interesse alla realizzazione delle opere prevarrebbe sull'interesse all'affidamento legittimo e ad un operatore « affidabile »; 

bisogna ricordare, inoltre, che il comma 3 del richiamato articolo 125 desta da tempo dubbi di compatibilità con il sistema europeo e costituzionale, 

impegna il Governo 

affinché, in relazione alla conclusione dei contratti pubblici e ai ricorsi giurisdizionali relativi a opere da realizzare in questa fase di emergenza, si mettano in atto norme chiare e che non vadano a confliggere o a sovrapporsi con altre disposizioni già esistenti, eliminando così ogni possibile problema di interpretazione che potrebbe sorgere in sede di giudizio.

On. Tommaso Foti

Nella seduta del 9 settembre 2020 l'Ordine del giorno è stato accolto come raccomandazione

PRESIDENTE. (...)Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2648/28 Foti, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare il collega Foti. Ne ha facoltà. 

TOMMASO FOTI (FDI). Scusi, Presidente, era soltanto per chiedere al sottosegretario le ragioni della raccomandazione, perché, indipendentemente dalle premesse, e quindi dalla richiesta di un'eventuale modifica dell'articolo 125 del codice del processo amministrativo, che è tema ovviamente non da ordine del giorno, rimane il fatto che l'impegno riguardava la possibilità che il Governo per il futuro cercasse di assimilare e di rendere le norme tra loro non incompatibili al fine di evitare che i contenziosi possano ulteriormente avere luogo. Penso, signor sottosegretario, che l'impegno sia di tutti, perché noi sappiamo benissimo che in tema di appalti uno dei freni principali all'aggiudicazione degli stessi e all'esecuzione degli stessi è l'attività di ricorso che abitualmente si registra al momento dell'affidamento anche temporaneo oppure dell'affidamento definitivo. Quindi, mi pare che forse l'auspicio migliore sarebbe quello di un accoglimento pieno dell'ordine del giorno. 

PRESIDENTE. Collega, intanto le chiedo se accetta o meno la raccomandazione. Se il Governo non prende la parola e lei non accetta, il parere diventa contrario. L'accetta quindi, d'accordo.

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TommasoFoti
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