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Ponte Lenzino, cantiere al palo; gestione approssimativa, occorrono tempi certi

Data: 03/03/2021
Numero: 5-05403 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

diversamente da quanto ipotizzato dall'Anas e dal Ministro pro tempore delle infrastrutture e dei trasporti nella riunione tenutasi in prefettura il 4 ottobre 2020, del ponte provvisorio che avrebbe dovuto essere realizzato « entro circa 5-6 mesi » in località Ponte Lenzino (in provincia di Piacenza), a monte dell'infrastruttura crollata il 3 ottobre 2020, vi è solo minima traccia, tant'è che a tutt'oggi si evidenzia uno stato di avanzamento dei lavori pari al 7 per cento dell'intervento da realizzare; 

al riguardo, appare lapidaria la dichiarazione (pubblicata su Libertà del 23 febbraio 2021) del sindaco di Corte Brugnatella: « Il guado provvisorio per il cantiere è già volato via tre volte per la forza del fiume. Questo è ormai il ponte dei sospiri »; 

del resto, in un'intervista al quotidiano locale (Libertà del 20 febbraio 2021), Alessandro Pesaresi, presidente della « Pesaresi Giuseppe spa » di Rimini, capofila della rete temporanea di imprese chiamata a costruire il summenzionato ponte provvisorio avente una lunghezza di 54 metri, afferma: « in queste settimane abbiamo imparato molto. Ad esempio, c'è un problema di innalzamento del fiume legato non solo agli eventi climatici ma anche ai rilasci dalla diga. Mi sembra di capire che questi avvengano in autonomia, anche se abbiamo contattato i gestori per capire se sia possibile concordare una linea più condivisa. Altrimenti ogni volta il fiume ci porta parte del lavoro, per noi è un problema ». Ed ancora: « Nel sottosuolo ci sono difficoltà oggettive, servono altri macchinari. Non vuol dire più grandi o più piccoli, ma adeguati alla zona. Chiunque può vedere nel cantiere due trivelle già pronte, da un mese. Questo per noi si traduce in un costo, ma abbiamo rilevato come non siano idonee per il tipo di terreno »; 

a ricostruire sia le vicende legate alla mancata manutenzione del ponte poi crollato, sia quelle successive alla realizzazione di una struttura provvisoria, si ha lo spaccato vero dello stato dell'approssimativa, a tacer d'altro, gestione delle infrastrutture pubbliche in Italia –: 

se i fatti di cui sopra siano noti al Ministro interrogato e, alla luce degli stessi, quando sia prevista la conclusione dei lavori per la realizzazione del ponte provvisorio; 

quali siano i risultati emersi dall'apposita commissione costituita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con Anas, volta ad accertare le cause del crollo e attivare specifica procedura di audit per svolgere approfondimenti circa l'adeguatezza delle procedure di verifica a suo tempo effettuate sull'infrastruttura crollata, nonché dei conseguenti provvedimenti adottati.

On. Tommaso Foti

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