Camera

Rinvio discussione delle mozioni sul sostegno dei settori interessati dai processi di transizione ecologica - Contrastare la crisi energetica

Data: 11/01/2022
Numero: 625
Soggetto: Camera dei Deputati

Rinvio del seguito della discussione delle mozioni Prestigiacomo, Fregolent, Galli, Ruffino ed altri n. 1 -00542, Pezzopane ed altri n. 1-00561, Foti ed altri n. 1-00562 e Davide Crippa ed altri n. 1-00565 concernenti iniziative volte al sostegno dei settori produttivi maggiormente interessati dai processi di transizione ecologica

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TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, non è certo per una questione di scortesia nei confronti dell'onorevole D'Attis che il gruppo Fratelli d'Italia esprime la propria contrarietà al rinvio delle dichiarazioni di voto - perché la discussione generale c'è già stata - sulla mozione in materia di transizione ecologica. Vede, signor Presidente, questa non è una mozione qualsiasi perché quella di cui si è chiesto il rinvio è una mozione che ha come sottoscrittori rappresentanti di Forza Italia, della Lega-Salvini Premier, di Italia Viva, di Coraggio Italia e penso anche di qualche altro gruppo. Allora, mi pare che sia il rinvio di una mozione di un pezzo di maggioranza perché una maggioranza a pezzi non riesce a farne una unitaria (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Il tema, tuttavia, non è irrilevante perché, rispetto soltanto alla formulazione al nostro esame, in questi ultimi giorni si sono avuti dei risultati sotto il profilo della crisi energetica, che colpisce non solo l'Italia ma anche l'Europa, che avrebbero dovuto suggerire a forze politiche responsabili una qualche indicazione al riguardo. Vedete, io non penso che si possa continuare a ritenere che la soluzione del problema energetico europeo sia quella di stanziare tante risorse, ad esempio, del bilancio dello Stato quanto dovrebbe essere lo sgravio fiscale per gli italiani. Cioè, noi abbiamo trattato le due questioni alla pari, non rendendoci conto che, probabilmente, senza un piano serio e iniziative importanti al riguardo, l'inflazione che sarà determinata dall'aumento delle tariffe del gas e dell'elettricità finirà per essere esponenziale nel nostro Paese come in Europa. Allora, non basta dire che si sono destinati 69,93 miliardi di euro nel PNRR alla transizione energetica, bisogna invece avere il coraggio di partire da lì per dire che in questo momento sarebbe stato importante forse che anche sulla tassonomia della transizione questo Parlamento dicesse qualcosa, in attesa che poi gli organismi europei assumano altre decisioni. Perché non vi è una mozione unitaria? È evidente che scrivere oggi, in una mozione, che il nucleare pulito deve essere una di quelle forme di energia che possono rappresentare una soluzione al problema non può trovare d'accordo tutto e il suo contrario. È quindi un elemento di divisione. È evidente che parlare del gas in questo momento significa anche parlare di un problema di geopolitica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), atteso che l'Europa è vittima, oggi, dei ricatti della Cina e della Russia. Ma è vero anche che occorre pronunciarsi, ad esempio, su alcuni aspetti di politica internazionale, di fronte ai quali la soluzione non può essere che sul Parlamento sventola la bandiera bianca. E allora voler rinviare ancora oggi questa discussione - al di là di quando verrà, perché poi è chiaro che la prossima è una settimana che rischia di essere già di per sé molto attenzionata sotto il profilo parlamentare, dopodiché si va alla settimana in cui iniziano le elezioni per la votazione del Capo dello Stato - vuol dire rinviare sine die una presa di posizione che si poteva prendere solo all'insegna della chiarezza. Infatti, non è obbligatorio che nelle maggioranze ci si debba sempre muovere all'unisono: il Parlamento è fatto per decidere e su quelle decisioni il Parlamento può assumere anche delle posizioni che non necessariamente rispecchiano la posizione di una maggioranza di Governo, la più vasta della storia dell'Italia repubblicana. Ma forse il Ministro della transizione ecologica si sta muovendo in questo momento. Il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee non è stato ancora adottato, nonostante la Conferenza unificata si sia già pronunciata. Il Piano per la transizione ecologica è stato bocciato dalla Conferenza Stato-regioni. Non abbiamo un piano nell'immediato, a medio e lungo termine, per contrastare la crisi energetica. E in tutta questa situazione io non penso che la politica del rinvio sia la politica migliore. Questa è Caporetto, non è Vittorio Veneto! State con Caporetto, che noi staremo sempre con Vittorio Veneto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

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TommasoFoti
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