La minoranza critica sui nomi della nuova giunta di Castello «fotocopia della precedente»
«La giunta Stragliati è una fotocopia della precedente, in totale continuità con la passata amministrazione ». Lo dicono i consiglieri di minoranza (Civiltà Castellana) Carlo Capelli, Roberta Bargiggia e Tommaso Greco. «Stragliati - sostengono - in campagna elettorale aveva lamentato il problema sicurezza e l'importanza dei lavori pubblici, salvo poi riconfermare in giunta le stesse persone». Il riferimento è a Massimo Bollati (lavori pubblici) e Elena Galli (sicurezza). I consiglieri se la prendono anche per la nomina di Giovanni Cattanei, assessore esterno e vicesindaco: «Non era neppure candidato e oggi si trova a gestire urbanistica, logistica, tangenziali mentre in campagna elettorale si era opposto alla candidatura di Stragliati. Evidentemente, qualcosa dev'essere cambiato. Facile salire sul carro dei vincitori, più difficile dimostrare coerenza». «Infine – aggiungono – perché in giunta a Castello, nonostante il 10% portato a casa alle europee, non c'è traccia di Forza Italia? Ad Angelo Lavelli è stata affidata la presidenza del consiglio privilegiando un assessore esterno come Cattanei e un civico come Trespidi. Eppure il candidato forzista ha fatto la differenza per il risultato ottenuto. Ci viene il sospetto che tali candidati siano stati determinanti per la vittoria, ma non idonei al governo della città». Civiltà Castellana rimarca che «le minoranze insieme formano un'ampia e solida maggioranza. Bene che Valentina Stragliati si senta il sindaco di tutti, ma la maggioranza dei castellani ha fatto un'altra scelta, con buona pace del consigliere Tommaso Foti a cui ricordiamo che abbiamo perso con soli 42 voti senza l'appoggio di alcun partito». Affermazioni che la dicono lunga su quanto gli echi della campagna elettorale infuocata stentino a spegnersi
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