L'IPOTESI DI UN TERZO POLO FA SCRICCHIOLARE UN ASSE PORTANTE DEL CENTRODESTRA
Il deputato FdI: se stanno fuori non cerchino alibi
E il centrosinistra mette ai voti le primarie
Grane centrodestra
«I Liberali fuori?
Sì, ma niente alibi»
FOTI (FDI): «LEVONI ESCLUSO?
SE LA PRENDA COI DISSIDENTI
SACCARDI E GIARDINO»
«Se i Liberali non vogliono stare nel centrodestra non cerchino
alibi». E' vero che le schiarite in
politica possono arrivare dalla sera alla mattina, ma in questo caso le grane nella coalizione che
governa il Comune appaiono ancora lontane dall'esser risolte. Così dopo le parole di Antonio Levoni - dure con il centrodestra e
la giunta Barbieri, ma sapientemente calcolate al millimetro per
non chiudere del tutto le porte
all'intesa - ecco giungere la replica del
deputato Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) che reinterpreta a suo
modo l'esito delle elezioni Provinciali e la mancata elezione del
rappresentante dei Liberali. Lasciando intendere che, se queste
sono le premesse, le strade possono anche dividersi.
Onorevole Foti, Levoni sostiene di
aver subito un «tiro mancino» alle Provinciali. Siete dei falchi che
hanno imbracciato il fucile contro
le colombe?
«Lascio gli uccelli a chi ne è appassionato. Siamo persone serie
e come tali i nostri consiglieri si
sono comportati. I numeri, non
le parole, dicono che Fratelli
d'Italia e Lega avevano i voti per
eleggere ciascuno tre consiglieri
provinciali. Entrambi i partiti ne
hanno eletti solo due, lasciandone due a disposizione della coalizione che già un altro poteva autonomamente eleggere. Non so
se, a parti invertite, altri lo avrebbero fatto».
Allora spieghi come sono andate
secondo lei le cose?
«Nel segreto dell'urna, diceva
Guareschi…Andiamo ai fatti: a Levoni non sono mancati i voti
dei consiglieri che rappresentano i partiti del centrodestra, che
hanno votato per i propri candidati. A Levoni sono mancati i voti dei consiglieri che hanno abbandonato i partititi del centrodestra, quali Mauro Saccardi, che
dai media risulta sempre presente alle riunioni dell'associazione
dei liberali piacentini, e Giardino, che si proclama da tempo favorevole alla costituzione di un
terzo polo. A dire il vero, rispetto
alle precedenti elezioni, a Levoni manca anche il voto di Pugni.
In ogni caso, con due dei voti dei
sopra menzionati Levoni sarebbe stato eletto».
Però dalle parole del capogruppo
gli spazi per ricucire sembrano ridotti. È solo pretattica?
«Se si vuole rompere con una
coalizione, i motivi per litigare li
si trovano sempre. Una cosa è
certa: se si vuole discutere la sede più idonea non è di certo quella dei giornali, stampati o on-line. Il confronto è salutare per superare le difficoltà, ma perché ci
sia si dovrebbe partecipare agli
incontri politici a tal fine organizzati. Pretattica? Secondo me non
serve proprio. Non ci conosciamo o frequentiamo da due giorni, quindi…tanto vale parlarsi
chiaro e con lealtà»
Nell'intervista Levoni non risparmia critiche alla giunta Barbieri.
Sono tutte corrette oppure è andato un po' oltre?
«Nessuno è perfetto e, quindi,
una critica a fin di bene può essere la benvenuta. Diverso è se
quelle critiche diventano l'alibi
per scelte politiche al di fuori del
centrodestra o per sminuire l'attività di una sindaca come Patrizia Barbieri che si è impegnata al
massimo per la nostra città»
Continuano a circolare voci di un
terzo polo o di una lista alternativa. Qualche timore?
«Mi pare che anche alle precedenti elezioni comunali vi fosse
uno schieramento similare. Alla
fine il centrodestra con Patrizia
Barbieri ha ugualmente vinto. Se
poi si vuole creare un movimento per sottrarre voti al centrodestra nella speranza di fare un regalo alla sinistra…si provi pure.
Eventualmente il centrodestra è
pronto a fare a meno dei Liberali?
«Mi pare che la domanda andrebbe posta diversamente: i Liberali non vogliono più stare con
il centrodestra? Per quanto riguarda Fratelli d'Italia noi siamo
da sempre inclusivi, abbiamo
sempre detto che occorre andare oltre il centrodestra, quindi intercettando anche persone allo
stesso mai organiche. Figuriamoci se siamo per escludere dal centrodestra chi tutt'ora ne fa parte.
Se poi pero' chi ne fa parte legittimamente vuol fare altre scelte,
ne prenderemo atto. Noi alle elezioni comunali ci vogliamo andare per vincere di nuovo, mi auguro sia volontà e obiettivo comune a tutti».
Libertà