Rassegna Stampa

Scontro tra Foti e Liberali

Data: 27/12/2021

 L'IPOTESI DI UN TERZO POLO FA SCRICCHIOLARE UN ASSE PORTANTE DEL CENTRODESTRA

Il deputato FdI: se stanno fuori non cerchino alibi E il centrosinistra mette ai voti le primarie

Grane centrodestra «I Liberali fuori? Sì, ma niente alibi»

FOTI (FDI): «LEVONI ESCLUSO? SE LA PRENDA COI DISSIDENTI SACCARDI E GIARDINO»

«Se i Liberali non vogliono stare nel centrodestra non cerchino alibi». E' vero che le schiarite in politica possono arrivare dalla sera alla mattina, ma in questo caso le grane nella coalizione che governa il Comune appaiono ancora lontane dall'esser risolte. Così dopo le parole di Antonio Levoni - dure con il centrodestra e la giunta Barbieri, ma sapientemente calcolate al millimetro per non chiudere del tutto le porte all'intesa - ecco giungere la replica del deputato Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) che reinterpreta a suo modo l'esito delle elezioni Provinciali e la mancata elezione del rappresentante dei Liberali. Lasciando intendere che, se queste sono le premesse, le strade possono anche dividersi.

Onorevole Foti, Levoni sostiene di aver subito un «tiro mancino» alle Provinciali. Siete dei falchi che hanno imbracciato il fucile contro le colombe? 
«Lascio gli uccelli a chi ne è appassionato. Siamo persone serie e come tali i nostri consiglieri si sono comportati. I numeri, non le parole, dicono che Fratelli d'Italia e Lega avevano i voti per eleggere ciascuno tre consiglieri provinciali. Entrambi i partiti ne hanno eletti solo due, lasciandone due a disposizione della coalizione che già un altro poteva autonomamente eleggere. Non so se, a parti invertite, altri lo avrebbero  fatto».   

Allora spieghi come sono andate secondo lei le cose? 
«Nel segreto dell'urna, diceva Guareschi…Andiamo ai fatti: a Levoni non sono mancati i voti dei consiglieri che rappresentano i partiti del centrodestra, che hanno votato per i propri candidati. A Levoni sono mancati i voti dei consiglieri che hanno abbandonato i partititi del centrodestra, quali Mauro Saccardi, che dai media risulta sempre presente alle riunioni dell'associazione dei liberali piacentini, e Giardino, che si proclama da tempo favorevole alla costituzione di un terzo polo. A dire il vero, rispetto alle precedenti elezioni, a Levoni manca anche il voto di Pugni. In ogni caso, con due dei voti dei sopra menzionati Levoni sarebbe stato eletto».

Però dalle parole del capogruppo gli spazi per ricucire sembrano ridotti. È solo pretattica? 
«Se si vuole rompere con una coalizione, i motivi per litigare li si trovano sempre. Una cosa è certa: se si vuole discutere la sede più idonea non è di certo quella dei giornali, stampati o on-line. Il confronto è salutare per superare le difficoltà, ma perché ci sia si dovrebbe partecipare agli incontri politici a tal fine organizzati. Pretattica? Secondo me non serve proprio. Non ci conosciamo o frequentiamo da due giorni, quindi…tanto vale parlarsi chiaro e con lealtà»

Nell'intervista Levoni non risparmia critiche alla giunta Barbieri. Sono tutte corrette oppure è andato un po' oltre? 
«Nessuno è perfetto e, quindi, una critica a fin di bene può essere la benvenuta. Diverso è se quelle critiche diventano l'alibi per scelte politiche al di fuori del centrodestra o per sminuire l'attività di una sindaca come Patrizia Barbieri che si è impegnata al massimo per la nostra città»

Continuano a circolare voci di un terzo polo o di una lista alternativa. Qualche timore? 
«Mi pare che anche alle precedenti elezioni comunali vi fosse uno schieramento similare. Alla fine il centrodestra con Patrizia Barbieri ha ugualmente vinto. Se poi si vuole creare un movimento per sottrarre voti al centrodestra nella speranza di fare un regalo alla sinistra…si provi pure. 

Eventualmente il centrodestra è pronto a fare a meno dei Liberali? 
«Mi pare che la domanda andrebbe posta diversamente: i Liberali non vogliono più stare con il centrodestra? Per quanto riguarda Fratelli d'Italia noi siamo da sempre inclusivi, abbiamo sempre detto che occorre andare oltre il centrodestra, quindi intercettando anche persone allo stesso mai organiche. Figuriamoci se siamo per escludere dal centrodestra chi tutt'ora ne fa parte. Se poi pero' chi ne fa parte legittimamente vuol fare altre scelte, ne prenderemo atto. Noi alle elezioni comunali ci vogliamo andare per vincere di nuovo, mi auguro sia volontà e obiettivo comune a tutti».

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