Lettera aperta al quotidiano Libertà della Sig. Elena Maria Anelli.
COME MAI UN NOME PD PIACE A TUTTO IL CENTRODESTRA?
Sono una cittadina piacentina sconcertata dalle vicende riguardanti
l'elezione del nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il presidente è eletto dal Consiglio
generale, i cui membri sono espressi dalle
principali istituzioni di Piacenza e di Vigevano. Le istituzioni avevano raggiunto un
accordo: il nuovo presidente non avrebbe dovuto essere né un politico, né un imprenditore. L'accordo è stato d'improvviso rotto dalla sindaca di Piacenza, Patrizia Barbieri, di Forza Italia, la cui giunta è
sostenuta anche da Lega e Fratelli d'Italia. Di conseguenza due candidati di prestigio nel mondo della cultura e della
scienza si sono ritirati ed è emerso come
unico candidato l'ingegner Roberto Reggi, già sindaco della città in una coalizione di sinistra ed esponente del Pd.
La sua candidatura è sostenuta dalla sindaca di Piacenza, dall'onorevole Tommaso Foti di Fratelli d'Italia, dal sindaco di Vigevano (Lega) e da altri esponenti della destra locale, molto influenti. Alleanza davvero inedita, tra un esponente del Pd e la
destra. Non discuto le competenze del candidato Reggi, mi allarmano il metodo e le
sue implicazioni. Il metodo perché in un
periodo di politica rapace e auto referenziale si deve evitare che la stessa deriva investa la Fondazione, l'ente non politico più
import ante della città. Le implicazioni perché ad un anno dalle elezioni comunali la
nomina di un esponente del Pd sostenuto
dalla destra lascia presagire accordi spartitori che potrebbero ampliarsi a molti altri ambiti. Violare il criterio di non eleggere alla presidenza della Fondazione esponenti di partiti è pericoloso e divisivo; gli
interventi della Fondazione devono prescindere totalmente da influenze politi che,
tutti i cittadini devono sentirsi ugualmente rappresentati nelle scelte future.
Libertà