Sei nuovi dipendenti amministrativi per gli uffici di via del consiglio, in parte per iniziativa del ministero della Giustizia
I rinforzi in Procura alla fine sono arrivati. Una boccata d'ossigeno per un ufficio drammaticamente a corto di personale, con un organico a lungo rimasto dimezzato. Tra impiegati applicati per un anno per iniziativa del ministero, un dipendente che dagli uffici giudiziari di Lodi ha chiesto di trasferirsi a Piacenza e l'arrivo qualche settimana fa di una persona già dipendente della pubblica amministrazione e attualmente in fase di tirocinio, ora gli uffici requirenti di via del Consiglio possono contare su sei amministrativi in più. Il personale ha così raggiunto quota 22 su una pianta organica che prevede 30 presenze. « È evidente che quella trovata è una soluzione temporanea, che tuttavia consente al personale in servizio, sottoposto a condizioni di stanchezza e stress facilmente immaginabili, di tirare un sospiro di sollievo» commenta la procuratrice Grazia Pradella, che da anni lancia appelli, diventati col tempo sempre più drammatici, per trovare soluzioni alla carenza d'organico. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, senatore della Lega, aveva recentemente promesso che a Piacenza, entro il 19 febbraio, sarebbero arrivati sette impiegati amministrativi, cinque dei quali assegnati alla Procura (gli altri due al tribunale). Promessa sostanzialmente mantenuta. Le cinque persone promesse dal ministero e applicate per un anno a Piacenza sono arrivate grazie a un concorso straordinario. Quattro di loro provengono dagli uffici giudiziari di Lodi e Parma e sono entrate in servizio in questi giorni. Per una quinta persona c'è stata invece una "toccata e fuga", essendo stata immediatamente richiamata dall'amministrazione di provenienza subito dopo aver messo piede a Piacenza. C'è poi il dipendente che per altri canali ha chiesto il trasferimento da Lodi a Piacenza e una sesta persona da qualche tempo in tirocinio: due amministrativi che si spera rimarranno a lungo in via del Consiglio. Tanti gli appelli e i contatti informali per mezzo dei quali in questi anni la procuratrice Pradella ha cercato di attirare l'attenzione sul problema delle carenze d'organico. E decine sono state le lettere ufficiali inviate alle autorità competenti per descrivere la situazione drammatica in cui lavoravano gli amministrativi della procura. Pradella ringrazia chi si è attivato per cercare soluzioni. A partire dal procuratore generale di Bologna Paolo Fortuna e dall'avvocato generale Ciro Cascone: « Non appena hanno preso possesso del loro ufficio sono venuti a Pia-cenza per rendersi conto della situazione». Cascone, parafrasando Tito Livio, aveva commentato: "Mentre a Roma discutono cosa fare, a Piacenza si soffre e si piange". Un grazie va anche all'avvocatura piacentina: « All'Ordine degli avvocati, alla Camera penale e all'avvocata Graziella Mingardi che in qualità di componente del consiglio giudiziario ha più volte sollevato il problema delle condizioni di lavoro nella nostra Procura ». Importante il ruolo di alcuni parlamentari piacentini: Tommaso Foti, deputato di Fratelli d'Italia, per l'interrogazione presentata nel 2021, e la senatrice Elena Murelli. La procuratrice Pradella cita la proficua "triangolazione" tra la senatrice Murelli, il sottosegretario Ostellari (« venuto a Piacenza di persona per verificare i problemi») e il capo dipartimento dell'amministrazione giudiziaria Gaetano Campo («col quale sono rimasta costantemente in contatto »). Ora si attende che le soluzioni tampone possano diventare strutturali. Nell'annunciare l'assegnazione di cinque amministrativi alla procura di Piacenza, il sottosegretario Ostellari aveva aggiunto che «questi innesti saranno seguiti a breve da altri».
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