Rassegna Stampa

Foti: sogno avverato ora la destra-centro deve tirare su l'Italia

Data: 30/10/2022

INTERVISTA IL DEPUTATO DI FDI

Tommaso Foti, ormai capogruppo in pectore dei deputati di Fratelli d'Italia, affronta in un'intervista a "Libertà" i temi dello storico "cambio di stagione" della politica italiana. "Il governo è di destra-centro. A volte i sogni si realizzano. Sentiamo il peso di far superare all'Italia il pantano".

«SÌ, MI HA FATTO EFFETTO PARLARE PER LA FIDUCIA. LA SINISTRA QUANDO PERDE SMETTA DI EVOCARE RISCHI PER LE ISTITUZIONI»

«Il governo Meloni è destinato a durare a lungo». Ne è certo Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d'Italia che, a giorni, dovrebbe essere indicato come capogruppo alla Camera del principale partito italiano. Foti siede in Parlamento dal 1996, con un'unica interruzione tra 2013 e 2018, e ha appena iniziato la sua sesta legislatura. In questa intervista a "Libertà" affronta i temi legati al "cambio di stagione" della politica italiana che lo vede in una posizione di prima fila.

Onorevole Foti, lei ha fatto la dichiarazione di voto per FdI durante il dibattito sulla fiducia. Siamo al momento più alto della sua lunga esperienza politica? 
« A dire il vero in più occasioni ho svolto la dichiarazione di voto sulla fiducia richiesta da altri governi. La vera differenza sta nel fatto che, per la prima volta nella storia parlamentare, il voto di fiducia era richiesto da un governo guidato da una donna, per di più di destra. Un fatto storico».

Si aspettava di poterlo vivere a 62 anni? 
« Diciamo che nella maggior parte dei casi i sogni rimangono tali. Invece, dopo anni di battaglie, il sogno è diventato realtà. Ammetto che mi ha fatto un certo effetto quando il presidente della Camera ha annunciato che il voto di fiducia sarebbe stato espresso sulla "mozione, a firma dell'on. Foti ed altri"».

Quando - cosa ormai nota - sarà nominato capogruppo di Fratelli d'Italia? 
« La riunione del gruppo di Fratelli d'Italia dovrebbe tenersi nella seconda settimana di novembre e in quella sede verrà eletto il capogruppo. Personalmente, ben prima della presentazione delle liste, avevo espresso la volontà di non ricoprire cariche di governo. Non è una novità che mi piace stare in Aula. Se dovessi essere eletto capogruppo - un gravoso onere, oltre che un grande onore - lo considererei come un riconoscimento all'esperienza, oltre che alla coerenza».

Nel suo intervento ha tenuto a rimarcare: "Questo non è un governo di centrodestra, bensì di destra-centro". E' consapevole che "destra" oggi evoca sempre qualche retropensiero sospettoso? 
«Non vedo quali timori dovrebbero esserci, se non altro perché questo governo è figlio del risultato elettorale del 25 settembre. A tacere del fatto che, già in passato, la destra ha espresso vicepresidenti del Consiglio, ministri, presidenti di Regione e Provincia, sindaci. Non è che ogni volta che la sinistra perde deve mettersi a gridare "al lupo, al lupo" evocando inesistenti pericoli per le istituzioni».

Cosa è dunque la destra italiana oggi? 
« Nella sua "Intervista sulla Destra" Giuseppe Prezzolini lamentava il fatto che esistessero "politici conservatori" ma non esistesse "un grande partito conservatore". Fratelli d'Italia vuole coprire quel vuoto sotto il profilo politico. Non solo: occorre anche agire affinché il senso della tradizione, l'amore verso la patria intesa come terra dei padri e verso la famiglia tornino ad essere valori centrali nella società».

Fatto sta che per qualcuno Giorgia Meloni è stata un po' troppo tiepida nel dire: "Non ho mai provato simpatie per il fascismo". Non è il caso di essere più netti su un un tema così cruciale, una volta per tutte? 
« Non vedo la ragione per cui, nell'esporre il programma di governo, si sarebbe dovuta dilungare oltre sul punto. La realtà è che, non avendo argomenti da contrapporre al discorso della presidente del Consiglio, la sinistra si è attivata subito in stucchevoli polemiche»

E lei personalmente, Foti, come proverebbe a definire oggi il suo rapporto ideologico-storico con il Ventennio. 
« La nascita di Alleanza Nazionale a Fiuggi segna un punto definitivo di rottura dell'equivoco rapporto tra la destra italiana e il fascismo: non a caso una delle "tesi" approvate aveva come titolo "sciogliere tutti i fasci". Una cesura netta con un regime che aveva conculcato la libertà degli italiani. Insomma, Fiuggi è stata per la destra italiana ciò che Bad Godesberg o la cosiddetta Bolognina furono per la sinistra. Proprio un anno fa alla Camera ho ribadito con chiarezza che Fratelli d'Italia non ha alcuna riserva a condannare tutti i totalitarismi: il fascismo, il nazionalsocialismo, il comunismo».

A Piacenza c'è stato il caso della cena programmata per ricordare i cento anni della Marcia su Roma. Hanno fatto bene gli organizzatori a rinunciare? 
« Non vi è alcun dubbio: hanno fatto bene».

Torniamo al governo: un conto è fare l'opposizione, un altro è governare. Adesso - lo pensano tanti - viene il bello. 
« Premetto che anche l'attività di opposizione dovrebbe essere intesa come esercizio preparatorio per andare, vinte le elezioni, al governo. E' certo che oggi la responsabilità di tirare fuori l'Italia dal pantano in cui si trova grava sulle spalle della maggioranza di destra-centro. E' solo auspicabile che chi non ne fa parte eviti di svolgere un'opposizione che danneggi l'Italia».

Lei alla Camera ha anche detto che il green pass avrebbe rallentato la ripresa dell'economia. E' così sicuro che sulla gestione della pandemia i governi precedenti abbiano fallito? 
« Diciamo che i governi succedutisi non le hanno imbroccate tutte giuste: dalle modalità con cui sono state acquistate le mascherine all'avere definito il green pass una misura che garantiva ai cittadini di potersi ritrovare tra persone non contagiose. Quanto alla gestione della pandemia, essa è stata messa sotto accusa in prima battuta da Renzi, che ha chiesto di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta».

Dunque viene da chiederle: se lei fosse stato ministro della Sanità, quali strumenti avrebbe messo in campo? 
«Avrei evitato, dopo la prima fase dell'emergenza in cui era giusto limitare la libertà di movimento, una serie di imposizioni e dichiarazioni strampalate che hanno finito per alimentare sfiducia e contrapposizioni tra gli italiani».

Al momento sembra che i guai al governo possano più arrivare dal fuoco amico che da altri. 
« I governi politici fatalmente muovono più dialettica all'interno delle maggioranze che li sostengono rispetto a quelli tecnici. A maggiore ragione prima della nomina di ministri, viceministri, sottosegretari. Ciò detto sono convinto che il governo Meloni sia destinato a durare, e tanto. Chi avesse nella maggioranza strane idee al riguardo, finirebbe per essere cancellato dagli elettori».

Onorevole Foti, allargando lo sguardo: c 'è una guerra in Europa sembra senza via d'uscita, lei ha paura che ne derivi una guerra mondiale? 
« E' pur vero che non vi è mai limite alla follia, ma non vedo chi - al di là di fare la faccia feroce all'avversario - abbia interesse a fare esplodere un conflitto mondiale».

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