Rassegna Stampa

Il taglio del cuneo vale 600 euro annui - Ma e' allarme debito

Data: 14/11/2023

La riduzione della tassazione si tradurrà in più soldi per le famiglie Ma la misura preoccupa Bankitalia. Bonomi: «Imprese penalizzate»

Un tesoretto di circa 600 euro annui, di cui beneficeranno tre famiglie su quattro, per l'effetto combinato del taglio del cuneo e della nuova Irpef. La Banca d'Italia traduce in numeri le due «principali misure espansive della manovra». Ma avverte anche sui rischi legati all'alto livello del debito. Il sentiero, del resto, è «molto stretto», segnala la Corte dei Conti, che lancia l'allarme sulle risorse per la sanità. I tagli intanto preoccupano anche gli enti locali, mentre Confindustria alza la voce e denuncia un miliardo di risorse tolte alle imprese. Bankitalia, sotto la nuova guida di Panetta, parla di «manovra espansiva» e quantifica i benefici derivanti da proroga del cuneo e Irpef a tre aliquote: «un incremento del reddito disponibile familiare dell'1,5% (circa 600 euro annui)», spiega il vice capo dipartimento statistica Andrea Brandolini, con benefici per «quasi tre famiglie su quattro», maggiori per quelle tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione di reddito, più contenuti nei decimi di reddito più alti. Numeri interpretati con favore della maggioranza che «certificano che la strada del governo è quella giusta», dice il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. Ma proprio la decisione di attuare una manovra espansiva, unita ad un piano di privatizzazioni «difficile da realizzare», puntualizza Via Nazionale, farà calare «solo marginalmente» il debito: che continua a rappresentare «un elemento di vulnerabilità per il Paese». Già dal prossimo anno le scelte temporanee della manovra «richiederanno, per essere confermate, decisioni non semplici in termini di razionalizzazione della spesa», avverte la Corte dei Conti. E sul fronte dei tagli si alza un grido d'allarme diffuso, dalle imprese e gli enti locali. «Siamo nella rarissima occasione dove una manovra espansiva toglie risorse al sistema produttivo perché toglie l'Ace», 4,6 miliardi, e «siamo in negativo di un miliardo», dice il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

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