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Legge di bilancio, c'e' l'ok alla fiducia - Ma a Montecitorio tensione alle stelle

Data: 24/12/2022

Nuovi errori, due modifiche al fotofinish prima della maratona per l'approvazione 
Giorgetti: «L'importante è atterrare»

Passa alla Camera, con 221 sì e 152 no, la fiducia alla manovra, ma è alta tensione. Si consuma a Montecitorio l'ennesimo pasticcio: il governo è costretto a presentare all'ultimo due modifiche scatenando le proteste delle opposizioni ma anche alimentando i sospetti incrociati all'interno della maggioranza. E allungando i tempi dell'esame in Aula a Montecitorio. Il testo passa al Senato ma sarà blindato. Due sono le modifiche che arrivano in zona Cesarini. L'emendamento per inserire la Carta cultura giovani aveva di fatto escluso dalla manovra i fondi per l'acquisto di Villa Verdi da parte dello Stato, per la cui salvezza un mese fa si era impegnato il ministro Gennaro Sangiuliano. Un errore, una svista, un ripensamento, non è chiaro. Fatto sta che il governo ha inserito la residenza che fu del compositore fra le esigenze indifferibili: così sono stati spostati 20 milioni di euro dal fondo del ministero dell'Economia a quello della Cultura, modificando una delle tabelle allegate al provvedimento da 35 miliardi di euro. «Una forzatura», accusano all'unisono le opposizioni, dopo l'ultimo episodio del tortuoso percorso a Montecitorio, fra pasticci e correzioni in corsa. Come per il refuso che eliminava il tetto al contante assieme alla norma sul Pos. O l'emendamento da quasi mezzo miliardo per i Comuni, senza copertura, che dopo i rilievi della Ragioneria di Stato ha costretto a un passaggio supplementare in commissione per lo stralcio. Una confusione che, nella maggioranza, il deputato di FdI, Federico Mollicone, attribuisce al Tesoro e alla stessa Ragioneria. «Nelle due notti in commissione Bilancio non c'era nessuno dei funzionari del Mef e della Ragioneria: dovevamo mandare delle mail con risposte che arrivavano la mattina dopo. C'è stato un caos amministrativo e non politico», ha detto Mollicone. Accuse respinte al mittente, in un pomeriggio dedicato da sottosegretari e tecnici a definire le ultime due modifiche prima di andare in Aula. Il secondo ritocco riguarda lo stanziamento di 400mila euro (sempre risorse dell'esecutivo), per contrastare la peste suina in Piemonte, su cui invece in commissione non si era trovato l'accordo politico per usare il fondo parlamentare. La svolta, raccontano le opposizioni, è arrivata per il pressing dei capigruppo di Lega e FdI, Riccardo Molinari e Tommaso Foti, ed è stata messa nero su bianco in due emendamenti del governo alle tabelle, da approvare in Aula dopo la votazione sulla fiducia, che riguarda solo il testo della legge. «È una forzatura della maggioranza: recupera dopo la fiducia un emendamento di FdI e uno della Lega», attaccano dal Pd, sostenendo che l'acquisto di Villa Verdi, «si riferisce a un emendamento già soppresso»in commissione. «Io e Gilberto (Pichetto, ndr) abbiamo complessivamente 50 anni di manovre di bilancio in due. Ne abbiamo viste di tutti i colori, non ci impressioniamo. È come gli aerei, quando c'è un po' di turbolenza, l'importante è atterrare» ha ironizzato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. In alcune manovre del passato, si fa notare nella maggioranza, ci sono stati più stralci chiesti dalla Ragioneria, ed è in linea con i precedenti anche la prima approvazione alla vigilia di Natale. Questa volta succede all'alba, alla fine di una settimana di forti tensioni fra maggioranza e opposizioni. Non solo sulle misure, dalla stretta al Reddito di cittadinanza alla norma sulla caccia in città, ma anche sui metodi.

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