Per sbloccare la pratica Pertite la sindaca Katia Tarasconi chiede aiuto al ministro della Difesa Guido Crosetto. Per questo ha contattato Tommaso Foti. L'onorevole piacentino è come è noto il capogruppo alla Camera dei deputati di Fratelli d'Italia, il partito del ministro.
Per sbloccare la Pertite la sindaca cerca Crosetto
Tarasconi ha chiesto a Foti (FdI) di intercedere presso il ministro della Difesa e compagno di partito per ottenere un incontro sull'area
Per sbloccare la pratica Pertite la sindaca Katia Tarasconi chiede aiuto al ministro della Difesa Guido Crosetto. A tal fine ha contattato Tommaso Foti. L'onorevole piacentino è un alto dirigente - riveste il ruolo di capogruppo alla Camera dei deputati - di Fratelli d'Italia, il partito del ministro. Comprensibile che per ottenere un incontro con Crosetto la sindaca abbia pensato di bussare alla porta di Foti. La notizia, filtrata ieri come indiscrezione, è stata confermata a "Libertà" direttamente da Tarasconi. Riscontri alla richiesta di interlocuzione con il ministro ancora non ne sono arrivati, ha fatto sapere la sindaca nell'accreditare il fatto che l'argomento in discussione è per l'appunto la Pertite. L'obiettivo da anni perseguito dalle amministrazioni comunali di acquisire i 270mila metri quadrati dell'area militare per farne un parco pubblico si è infranto sin qui su una serie di scogli: dai costi di bonifica dell'ex polveriera tra via I Maggio, via Stradella e via Emilia Pavese alla sede per la pista prova carri armati che la Difesa ha chiesto in alternativa a quella in uso all'interno del comparto, dagli oneri per la demolizione e smaltimento dei 30mila mq di capannoni esistenti a quelli per la manutenzione e sorveglianza di un lotto così grande nel momento in cui sia riconvertito a parco pubblico. Nodi che nel tempo, anziché ridursi, sono apparsi ingarbugliarsi, tanto che l'attuale amministrazione, più che di un'acquisizione integrale, ha iniziato a ragionare di una per stralci. Ragionamento, in ogni caso, che ora si punta a intavolare con il ministro in persona, nella speranza di riuscire a saltare le vischiosità evidenziatesi nel negoziato con le gerarchie militari. E c'è chi ha segnalato, ieri in consiglio comunale, un gioco di sponda tra il centrosinistra e FdI che potrebbe anche leggersi come distensivo effetto del contatto Tarasconi-Foti sulla Pertite. La seduta aveva in agenda nove ordini del giorno (odg) delle minoranze, tra cui i tre presentati dai consiglieri di FdI, tutti e tre approvati con il sì della maggioranza. Al di là di quelli di Nicola Domeneghetti, per la realizzazione di due soglie di rallentamento dei veicoli a Borghetto, e di Sara Soresi, per far utilizzare ai frequentatori del parco Vigili del Fuoco all'Infrangibile almeno uno dei due locali bagno della biblioteca di strada, è stato l'odg di Gloria Zanardi in tema di sicurezza a insinuare certi retropensieri. Alla richiesta di Zanardi di «garantire una maggiore presenza della polizia locale nelle zone più critiche della città, anche in orario straordinario, con relativa attribuzione di adeguate risorse economiche, implementare sia le attivita dedicate al contrasto delle occupazioni abusive o dell'occupazione non consona di spazi pubblici sia le azioni e progetti nell'ambito della delinquenza giovanile (baby gang)», la sindaca ha alzato un disco verde - motivato con il fatto che sono tutte «cose condivisibili che stiamo cercando di fare nel migliore dei modi» apparso politicamente tutt'altro che scontato. Almeno a chi, come Stefano Cugini (ApP), ha definito i contenuti dell'odg «acqua fresca che elenca le responsabilità di polizia locale», chiedendosi stupito: «E voi votate a favore?». Per la verità non tutti della maggioranza hanno votato a favore: al no di ApP si è infatti aggiunto quello di Sergio Ferri (Pd), mentre Matteo Anelli (Coraggiosa) si è astenuto.
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