Camera

Covid-19; 'tutelare i lavoratori in quarantena'

Data: 26/08/2021
Numero: 5-06595 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

con messaggio n. 2842 del 6 agosto 2021, a firma del direttore generale Gabriella Di Michele, l'Inps evidenzia nuovamente – già avendolo precisato nel messaggio n. 1667/2021 – che il legislatore, allo stato, non ha previsto, per l'anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela dei lavoratori in quarantena (conseguente la contrazione del COVID-19), di cui al comma 1 dell'articolo 26 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, e che, pertanto, salvo eventuali interventi normativi, l'Istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all'anno in corso; 

con riferimento alla tutela per i lavoratori cosiddetti « fragili », di cui al comma 2 dell'articolo 26 del summenzionato decreto- legge n. 18 del 2020, il messaggio dell'Inps comunica che si procederà ugualmente a riconoscere la prestazione nel limite degli importi stanziati (pari a complessivi 663,1 milioni di euro per l'anno 2020); 

per l'anno 2021, atteso lo specifico stanziamento disposto per detta tutela (pari a 282,1 milioni di euro), la prestazione verrà riconosciuta per gli eventi fino al 30 giugno 2021, come previsto dall'articolo 15, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 41 del 2021; 

nei fatti, coloro che non riceveranno per l'intero 2021 la copertura economica per l'assenza dovuta a quarantena e si troveranno senza stipendio e senza contributi saranno soprattutto quei lavoratori (circa 99.000 a livello nazionale) che non possono in alcun modo svolgere attività da remoto, quali – ad esempio – operai, magazzinieri, muratori, commessi, cassieri, educatori delle coop sociali (proprio chi è stato in prima linea durante il lockdown) dato che, come è noto, la quarantena in salute è compatibile con lo « smart working ». C'è il concreto rischio che molti lavoratori e lavoratrici entrati in contatto con un positivo siano disincentivati a segnalare questa loro condizione alla Ausl competente, atteso che comporterebbe un'assenza non retribuita dal lavoro. Il risultato sarebbe quello di porre le condizioni per un'ulteriore estensione di COVID-19 tra i colleghi; con riferimento, infine, agli eventi certificati come malattia conclamata da COVID- 19, di cui al comma 6 dell'articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 2020, l'Inps precisa che le indicazioni ricevute da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali autorizzano l'Istituto a procedere al riconoscimento della tutela della malattia secondo l'ordinaria gestione –: 

se i fatti siano noti ai Ministri interrogati e quali urgenti iniziative intendano assumere, sul piano normativo, per assegnare all'Inps le risorse necessarie per la tutela della quarantena dei lavoratori « fragili » e, più in generale, dei lavoratori che abbiano contratto il virus.

On. Tommaso Foti 

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