Presentazione alla corsa per la carica di primo cittadino per il centrodestra con una passeggiata simbolica
In un territorio dove i sindaci
donna fanno fatica a superare il 15
per cento, Patrizia Barbieri punta a
fare la differenza a palazzo Mercanti.
Quando si candidò, la prima volta,
a Castelvetro, la davano per perdente
(lo aveva raccontato lei stessa),
e invece non solo vinse sugli avversari,
ma raddoppiò anche il turno,
confermandosi primo cittadino
per dieci anni. Poi, le cariche in
Provincia, e, ieri, la presentazione
ufficiale a candidato a sindaco della
città, con una passeggiata simbolica
dalla stazione alle piazze principali,
seguita da circa duecento persone: c'erano molti colleghi della
giunta Trespidi (ovviamente, era
assente l'ex presidente Massimo
Trespidi, che starebbe organizzando
una sua formazione civica),
dall'ex assessore Sergio Bursi a
Maurizio Parma, fino a Paolo Passoni
e all'ex capo di gabinetto Domenico
Bergonzi. C'era una nutrita
rappresentanza della Lega Nord,
dal consigliere comunale Massimo
Polledri al consigliere regionale
Matteo Rancan (archiviata quindi
la questione del presunto sms diffamatorio),
fino al segretario Pietro
Pisani, a Stefano Cavalli, a Guido
Guidesi. Poi, oltre chiaramente a
Forza Italia, con Jonathan Papamarenghi,
Fabio Callori e Antonio Agogliati,
la rappresentanza di Fratelli
d'Italia, da Tommaso Foti a Erika
Opizzi, da Massimiliano Morganti
a Giancarlo Tagliaferri. Volti nuovi
della politica, e altri che non si vedevano
da tempo; poche sbavature,
dunque, dal fatto che Patrizia
Barbieri, di professione avvocato,
sia il candidato del centrodestra, almeno
ufficialmente inteso. Lacerazioni
con Trespidi? «Non ne vedo»,
ha risposto. «Mi sento il candidato del centrodestra e, come tale, il mio
avversario oggi è piuttosto Paolo
Rizzi e la sua espressione di centrosinistra,
nel segno della continuità
con più amministrazioni e un modo
di fare passivo rispetto a scelte che
non ho mai condiviso. Penso soprattutto
al centralismo della Regione,
ad esempio. Alcune mosse, assurde,
non sono mai state neppure
contestate. Abbiamo così evidentemente
perso grandi occasioni per
Piacenza. Io voglio, invece, una città
protagonista». Sulla squadra: «Ci
stiamo lavorando, con partiti e non.
Ora quello che più ci interessa è il
dialogo con la gente. Un dialogo che
negli anni è mancato troppe volte».
«Sui profughi centrosinistra passivo»
«Il Comune si atteggia da desolato,
sconcertato, sul tema dei
profughi. E no, invece. Bisognerebbe
agire, prevenire, chiaramente
nei limiti di legge».
È questo il pensiero di Patrizia
Barbieri, candidata per il centrodestra
alla carica di sindaco di Piacenza,
sul caos che si è scatenato
in città e provincia dopo l'apertura
delle buste con le offerte per
l'accoglienza dei richiedenti asilo. «L'amministrazione di centrosinistra,
fino ad oggi, ha sempre avuto
un atteggiamento eccessivo
passivo, su più argomenti. Così si
sono prodotti unicamente risultati
impattanti sulla popolazione.
Noi non ci chiuderemo in una
stanza. Vogliamo ascoltare e dimostrare
capacità decisionale. Temi
come la sicurezza, l'ordine, il
decoro non vanno sottovalutati».
Libertà