Rassegna Stampa

'Alla Gls violenze a senso unico. Ci batteremo perche' resti a Piacenza'

Data: 02/02/2019

IL SI COBAS ATTACCA FOTI

Sull'ipotesi di fuga da Piacenza della Gls, il Si Cobas replica al parlamentare di Fdi Tommaso Foti che l'altro giorno ha stigmatizzato i contrasti sindacali tra Usb e Si Cobas nel mondo della logistica e ha presentato un'interrogazione al ministro Di Maio per scongiurare la decisione della multinazionale della spedizione di chiudere l'hub di Montale. «Nel suo intervento, Foti richiama l'attenzione sulle "contrapposizioni fra sindacato Usb e Si Cobas" cui sarebbe a suo dire da imputare il rischio di un abbandono da parte della multinazionale Gls del territorio piacentino - scrive il Si Cobas in una nota -. Mettiamo formalmente in guardia l'Onorevole dal ripetere detta formula generica che può lasciare intendere che sia possibile equiparare le posizioni degli appartenenti ai due sindacati all'interno delle tumultuose vicende avvenute dentro e all'esterno del magazzino Gls. Come andiamo ripetendo da mesi, infatti, ciò a cui abbiamo assistito è stata un'aggressione violenta e ripetuta da parte degli aderenti alla Usb nei confronti degli iscritti Si Cobas, non fondata su alcuna divergenza sindacale ma solamente su un'aggressiva volontà di espansione in termini di iscritti. Ora anche l'azienda, dopo mesi di equilibrismo complice, ha dovuto prendere atto dell'incontrovertibile veridicità della nostra versione dei fatti e di conseguenza procedere a dei licenziamenti. Licenziamenti di cui, si badi bene, non ci felicitiamo perché scaricano sulle spalle di lavoratori pur in errore le responsabilità dei loro dirigenti». La nota prosegue: «Lo stabilimento Gls di Montale è effettivamente a rischio, ma il Si Cobas (cui aderiscono 88 su 92 operai rimasti in servizio nel magazzino) si è già attivato per la difesa dell'occupazione ed è deciso a portare fino in fondo questa battaglia. Se possibile, con la diplomazia. In caso contrario, adottando tutti gli strumenti di lotta sindacale consoni a far cambiare intendimenti alla multinazionale». Il Si Cobas spiega che «molti dei facchini operanti in Gls provengono da paesi ridotti alla miseria dal colonialismo italiano che Foti rivendica quale parte integrante dell'ideologia nostalgica a cui si richiama. Un colonialismo fra i più aggressivi e violenti della storia che ha privato i paesi di origine di ogni mezzo per innescare uno sviluppo». «Ciò a cui Foti rimanda con il suo intervento è la necessità di ulteriori capannoni destnati a logistica nel terriotrio piacentino. Una scelta a nostro avviso miope di cui l'attuale e la precedente giunta comunale si sono rese artefici con il folle piano di edificazione a Roncaglia. Noi sosteniamo invece che si deve migliorare la qualità del lavoro all'interno dei magazzini esistenti. Speriamo pertanto che, ora che la nefasta e controproducente parentesi di USB logistica sembra essere franata sulle sue contraddizioni costitutive, si possa riprendere la marcia trionfale di vittorie e miglioramenti che nell'ultima decade il Si Cobas ha intrapreso nel piacentino». 

Libertà  

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl