Si cercano soluzioni dopo il tragico incidente sull'A1 provocato dagli animali
«Occorre un piano di abbattimento straordinario», dice il deputato piacentino Tommaso Foti (FdI) portando all'attenzione
del Governo gli incidenti provocati dai cinghiali sull'autostrada
A1. «Recinzioni e dissuasori – rimarca Foti – sono del tutto insufficienti a scongiurare fatti luttuosi dovuti alla eccessiva proliferazione dei cinghiali». E l'appello di
Foti al Governo: «Il ministro delle Infrastrutture e quello delle Politiche agricole si mettano immediatamente al lavoro con le Regioni per individuare una rapida soluzione a questo grave problema,
che rappresenta un vero e proprio
pericolo per l'incolumità dei cittadini. Del resto si sarebbero potuti evitare fatti gravi se si fossero
disposti per tempo i necessari
piani di abbattimento straordinari degli animali selvatici».
Oggi alle 16, intanto, in prefettura a Lodi si riunisce il tavolo per
cercare soluzioni. Come annunciato da Francesco Passerini, presidente della Provincia di Lodi, si
discuteranno le possibili azioni
per avviare il contenimento degli
animali selvatici. In provincia di
Lodi, infatti, lo sfoltimento non è
mai stato consentito e per legge, spetta soltanto alla polizia provinciale. Corpo però che non ha numeri sufficienti per svolgere puntualmente l'incarico. Con la conseguenza che il numero di animali è in continuo aumento. Ormai
gli avvistamenti di cinghiali non
si contano più, soprattutto in zona Maleo, Meleti, Somaglia, Senna, Livraga. A settembre un gruppo di agricoltori ha persino dovuto sospendere la mietitura perché, dai campi, sono spuntati diversi animali. Si tratta di specie di
grosse dimensioni che distruggono i raccolti grufolando il terreno.
L'epilogo, purtroppo, si è visto con
la tragedia in A1 del 3 gennaio.
Il prefetto Patrizia Palmisani oggi riceverà sindaci, amministratori locali, polizie locali e forze
dell'ordine.
Libertà