IL DEPUTATO DI FDI AI LETTORI E A "LIBERTÀ"
Lettera aperta dell'on. Tommaso Foti, deputato di Fratelli d'Italia, al quotidiano Libertà
Signor direttore,
potrei chiudere la replica di cui
mi viene data l'opportunità semplicemente dicendo che non ho
mai affermato, né ho preteso, di
essere stato il primo, il secondo o
terzo ad evocare la istituzione
della "zona rossa" nel nostro territorio. Non sono sensibile, infatti, a primogeniture di sorta che -
per contro - molto interessano il
mondo dell'informazione, ivi
compresi i giornali, soprattutto
quando si sente odore di "scoop".
Sicuramente però l'istituzione
della "zona rossa" è stata da me
sollecitata, e non certo (per usare le sue parole) «mentre la curva della tragedia si stava grazie a
dio attenuando».
Questa nota non sarà, tuttavia, diretta ad alimentare un batti e ribatti con alcuni contestatori (politicizzati o occasionali, poco rileva). Neppure ho - né ho mai
avuto - la pretesa che lei legga i miei post, a maggior ragione in
un momento in cui sulle sue spalle pesa un surplus di attività professionale determinata
dall'emergenza sanitaria. Tuttavia, anche in questo frangente, i
suoi collaboratori a detti post
hanno riservato diversi articoli.
In uno di questi, quello del 23
marzo, testualmente si legge «Intanto ieri il parlamentare di Fratelli d'Italia Tommaso Foti è tornato a chiedere con forza la chiusura totale di Piacenza. "Piaccia
o meno, Piacenza - città e provincia, così nessuno equivoca - per
almeno una decina di giorni va
messa in "zona rossa" e cioè chiusa, ma per davvero" - ha scritto su
Fb (Facebook) - aggiungendo
"Basta prese in giro". Non si deve
più perdere tempo perché "la lettura di alcuni dati ci dice che nel
nostro territorio la situazione è
molto grave. Una situazione che
dovrebbe indurre all'adozione
immediata di provvedimenti drastici che nella nostra Regione sono stati assunti per il solo comune di Medicina"». Una presa di
posizione, la mia, chiara ed inequivoca, preceduta da altra altrettanto trasparente, pure pubblicata da "Libertà".
Ciò detto, passo alla tempesta in
un bicchiere d'acqua, seguita ad un mio recente comunicato
stampa (quello dell'interrogazione sulla risposta, da lei direttore
definita "sostanzialmente evasiva", resa dal Presidente Conte sulla mancata istituzione della "zona rossa" a Piacenza). In detto comunicato si legge che chi scrive
è stato "da subito tra i più fermi
sostenitori di interventi restrittivi di ampia portata". Al di là del
plurale utilizzato, che già di per
sé esclude ogni primogenitura, e
a prescindere dai post pubblicati, il mio pieno appoggio (da parlamentare) all'ordinanza restrittiva adottata dal sindaco Barbieri ed il mio intervento alla Camera dei Deputati del 26 febbraio,
confermano la piena legittimità
e pertinenza dell'espressione utilizzata. Altro non devo aggiungere se non evidenziare che alla recente presa di posizione dell'on.
Murelli sulla "zona rossa" è seguito un silenzio assordante: che pur
non essendo un post, signor direttore, le sia sfuggita?
La replica del Direttore Pietro Visconti
Penso che la frase importante
della lettera sia la prima. Sul resto, e sulla sua coerenza con
quella frase, ognuno si farà la
sua idea.
Libertà