L'incarico di capire quali siano state le cause del crollo del viadotto affidato all'ingegnere piacentino Stefano Rossi
La Procura della Repubblica ha
affidato all'ingegnere piacentino
Stefano Rossi il compito di capire
quali siano state le cause del crollo
di ponte Lenzino, nel comune di
Corte Brugnatella, e di suggerire
eventuali responsabilità in merito.
Gli uffici guidati dalla procuratrice
Grazia Pradella si sono affidati a uno
dei massimi esperti italiani nella costruzione di ponti, progettista nel
nostro territorio del ponte Paladini,
che scavalca il Trebbia tra i comuni
di Piacenza e Rottofreno. Le sue valutazioni costituiranno un tassello
fondamentale delle indagini per
crollo colposo affidate alla sostituta
procuratrice Daniela Di Girolamo.
Indagini allo stato attuale contro
ignoti .
«Anas ritiene che il crollo delle due
campate centrali sia avvenuto per
effetto del cedimento della pila nel
mezzo dell'alveo del fiume Trebbia,
dovuto ad un'onda di piena del fiume generata dalle fortissime piogge che hanno colpito tale area», ha
dichiarato il sottosegretario Giovanni Carlo Cancelleri, risponendo
all'interrogazione del deputato
Tommaso Foti (Fdi). Compito
dell'ingegner Rossi sarà capire se la
forza della piena sia stata l'unica
causa del crollo.
Se accertare la verità rimane un
obiettivo imprescindibile, per chi vive in alta Valtrebbia la priorità è senza dubbio la ricostruzione del viadotto sulla statale 45. C'è infatti il timore che il cantiere possa essere ritardato dai tempi della consulenza
e dal fatto che il ponte è sottoposto
a sequestro. Da questo punto di vista la Procura rassicura sul fatto che
Anas avrà via libera ai sopralluoghi
necessari alla fase di progettazione:
basterà chiedere e le autorizzazioni saranno concesse. Il sequestro
dell'area non interferirà nemmeno
col cantiere per la costruzione del
ponte provvisorio, atteso entro sei
mesi, affermano gli inquirenti. Rassicurazioni analoghe a quelle fornite dal soprintendente Corrado Azzolini relativamente al vincolo storico-artistico di ponte Lenzino: «I
tempi della ricostruzione non saranno condizionati dal fatto che il
ponte è sottoposto a tutela».
Libertà