Domani alle 15 intitolazione della sala-giunta al segretario che ha segnato un'epoca
Domani alle 15, sarà scoperta in
Municipio dal sindaco Patrizia Barbieri,
la targa a ricordo dell'ex segretario
generale del Comune, Franco
Tei, cui sarà dedicata la sala della
Giunta municipale. L'iniziativa che ha come promotori ex amministratori
quali Aldo Lanati, Carlo
Mazza e Stefano Pareti, intende ricordare
una figura di primo piano
nell'ambito della gestione e della
direzione della macchina comunale.
Interverrà, per ricordare la figura e
l'attività di questo segretario generale
che ha segnato un'epoca per le
varie Amministrazioni che si sono
succedute dalla metà degli anni
Sessanta alla fine degli anni Novanta, l'onorevole Tommaso Foti che,
ventenne, entrò per la prima volta
in Consiglio comunale nel 1980, e
tra normative ed atti deliberativi ebbe
modo di instaurare con Tei una
sincera amicizia. Un breve ricordo
sarà tracciato anche da Carlo Mazza,
già presidente del Consiglio Comunale
dal 1994 al 2002 e dal 1985
consigliere comunale, ma soprattutto
amico di Tei e da Stefano Pareti,
sindaco dal 1980 al 1985 e assessore
all'Urbanistica dal 1975 al 1980 (fu anche assessore alla Cultura
dal 2002 al 2004), che ha avuto
modo di apprezzare le qualità di
Tei e con il quale ha avuto un amicizia
cordiale.
Dovrebbero essere presenti, oltre
gli attuali amministratori, anche ex
consiglieri ed ex dirigenti e dipendenti
comunali che hanno avuto
modo di collaborare con Tei nel
corso degli anni.
Nella lettera in cui promuovevano
l'iniziativa, Mazza, Pareti e Lanati scrivevano: «Per Tei lo studio della
dottrina giuridica e dell'evoluzione
legislativa era una passione con la
quale sapeva fornire agli amministratori
comunali un quadro di certezze
a prova di contestazioni e ricorsi.
Era per ciò un riferimento insostituibile
di Giunta e Consiglio,
compresi i consiglieri di minoranza
cui attribuiva un legittimo rango
di effettiva componente istituzionale».
E ancora: «La sua linea di condotta
era infatti improntata alla tutela
dell'ente, dei suoi rappresentanti e
funzionari, ed era infastidito da
ogni sciatteria e pressapochismo».
Libertà