Rassegna Stampa

Meloni: 'Carife, responsabilità in capo al Pd' - 'L'Emilia decisiva per gli assetti del Paese'

Data: 09/01/2020

La leader di Fdl Meloni: «Carife, responsabilità in capo al Pd» 
«L'Emilia decisiva per gli assetti del Paese» 
I leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha sostenuto le quattro candidature del collegio estense: «Nessun miracolo fatto da Bonaccini» 

FERRARA 
Se in politica ancora i simboli hanno un significato, Giorgia Meloni ha scelto quello della «responsabilità del Pd nell'azzeramento di migliaia di famiglie». La sede di Carife. E' da corso Giovecca infatti che ieri pomeriggio la leader ha voluto iniziare la sua tappa nella città estense. «Qui, dove la sinistra ha deciso di anticipare l'entrata in vigore del Bail-in gettando sul lastrico centinaia di famiglie, malgrado, si potesse accedere, per il salvataggio della cassa, al fondo interbancario». Dopo il breve sit in assieme a militanti e sostenitori, la leader di Fratelli d'Italia è approdata in una sala Borsa gremita di persone. «In questa Regione - dice Meloni - malgrado i grandi proclami di Bonaccini, di miracoli, al di là dello sforzo dei cittadini che tutti i giorni garantiscono un'ottima tenuta economica, non ne sono stati fatti. Di problemi ce ne sono e anche tanti, a partire dalla tanto declamata sanità che vede ancora liste di attesa interminabili. Oltre al fatto che, in poco meno di otto mesi, sono 778 le imprese artigiane che hanno chiuso». L'occasione è ghiotta per Meloni per ribadire come «un'eventuale vittoria in Emilia Romagna sarebbe un passaggio storico che non potrebbe lasciare indifferenti neanche chi, a Roma, rimane abbarbicato sulle poltrone». Insomma i cittadini emiliano romagnoli «si meritano molto di più della guida di un partito che si maschera nelle sardine per nascondere gli squali che sono in loro». Un passaggio sulla Manovra, una critica feroce all'introduzione delle nuove tasse «la sugar tax spacciata per tassa etica, immaginata in realtà solo per fare cassa» per poi arrivare ad un tema caldo anche in Emilia Romagna: il lavoro. «Attualmente - prosegue la leader - in viale Aldo Moro siedono gli esponenti di un partito che ha formato il governo con chi ha sdoganato il reddito di cittadinanza e l'assistenzialismo. Noi abbiamo in mente l'idea di un'altra regione. Una terra nella quale creare e incentivare impresa e lavoro. Unico elemento che garantisce dignità alle persone». L'accenno, di politica nazionale, alla gestione dei flussi migratori. «L'unica proposta che realmente avrebbe arginato questo fenomeno - chiude Meloni - era quella che avevamo formulato noi: il blocco navale. Invece il Governo attuale l'unica cosa che è stato in grado di partorire è stato il 'Decreto rimpatri': un documento che comprende 13 stati, dimenticandosi per la stragrande maggioranza i Paesi di provenienza degli immigrati che arrivano illegalmente sulle nostre coste». E' un crescendo di applausi e acclamazioni. Assieme alla leader, sul palco anche il senatore Alberto Balboni, i deputati Galeazzo Bignami e Tommaso Foti e i quattro candidati in consiglio: il capolista Mauro Malaguti, Cesare Gaiani, Rita Canella e Valentina Coppola. La chiosa di Meloni è favore degli alleati, al di là delle polemiche: «Noi non cresciamo a discapito delle altre forze della coalizione. Noi vogliamo crescere assieme». Eppure, ora,nel centrodestra, sembra ci sia solo una fiamma che arda più delle altre: quella di Fratelli d'Italia.

Resto del Carlino Ferrara

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