Camera

Fare piena chiarezza sui motivi che hanno portato alla programmazione della manutenzione della diga di Boschi a ridosso della stagione turistica

Data: 04/06/2021
Numero: 5-06163 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI, MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Data Risposta: 04/11/2021

Per sapere – premesso che: 

risulta avviato, il 25 maggio 2021 un intervento di manutenzione dell'organo di scarico, della paratoia di fondo della diga di Boschi, in provincia di Piacenza. In parallelo, verrà effettuato anche un intervento di bonifica della struttura in calcestruzzo adiacente; 

il 27 aprile 2021, nel corso di un incontro in videoconferenza organizzato dall'ufficio territoriale di Governo-prefettura di Piacenza, i responsabili di Enel Green Power Italia, gestore della diga Boschi, avevano illustrato il piano relativo alle operazioni di svaso della diga, bacino idroelettrico che permette di captare le portate del torrente Aveto verso la centrale idroelettrica di Salsominore: il predetto intervento di manutenzione risulta prescritto – dal mese di marzo del 2017 – dall'ufficio tecnico dighe di Milano. A seguire, si è svolta la fase di progettazione dello stesso e il 30 agosto 2019 è stato espresso l'assenso della regione Emilia-Romagna; 

nel corso della videoconferenza di cui sopra, a fronte della rappresentata necessità, urgenza ed improcrastinabilità da parte del gestore e del dirigente dell'ufficio tecnico dighe degli interventi di manutenzione straordinaria per la sicurezza idraulica dell'opera, a partire dal mese di maggio 2021, ritenuto più favorevole sotto il profilo idraulico, i sindaci del territorio chiedevano di posticipare i lavori al termine del periodo estivo, così da garantire il territorio e gli operatori economici, già particolarmente gravati dalla pandemia, da eventuali ricadute sull'ecosistema e sul turismo della Val Trebbia. Inoltre, il responsabile del servizio affluenti Po chiedeva, in considerazione del tempo trascorso dai lavori della conferenza dei servizi, di corredare il piano di svaso e il programma operativo, a suo tempo approvati, con elementi aggiuntivi volto a rafforzare i controlli preventivi sulle acque; 

nei fatti, iniziati i lavori in questione, tutto il fango fuoriuscito dall'invaso è finito nel Trebbia: a Bobbio, al mattino, il fiume è una schiumetta color caffellatte, ovviamente inavvicinabile per i turisti. Anche le acque del torrente Aveto sono diventate vischiose e di colore grigio topo, lì dove, fino a poche ore prima, erano verde smeraldo. Al tempo stesso, i pescatori lamentano un danno, a loro dire, quasi irreversibile –: 

se i fatti di cui in premessa siano noti ai Ministri interrogati e quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere per impedire l'aggravarsi della situazione in essere, oggetto di fondate quanto prevedibili proteste.

On. Tommaso Foti 

RISPOSTA IN COMMISSIONE

Il Viceministro Alessandro MORELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati di seguito.

In relazione agli interventi di manutenzione della diga di Boschi, rappresento che l'attività ispettiva svolta dall'Ufficio tecnico per le dighe di Milano e quella del soggetto gestore ENEL Greenpower hanno evidenziato la necessità di eseguire interventi di manutenzione straordinaria, tra l'altro, agli scarichi profondi (fondo e alleggerimento) per la cui esecuzione è indispensabile il completo svaso del serbatoio. Con specifico riferimento alle attività amministrative che hanno preceduto l'avvio di tali interventi, rappresento che la regione Emilia-Romagna, con determinazione del 30 agosto 2019, ha approvato, su istanza del gestore, il « Piano operativo di svaso della diga di Boschi ». Nell'aprile 2020, il gestore ha comunicato la necessità di posticipare al 2021 l'effettuazione dei lavori di manutenzione straordinaria degli scarichi profondi, in considerazione delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19 e della necessità di effettuare lavorazioni all'interno delle gallerie degli scarichi profondi e, dunque, in « ambienti confinati ». A seguito della comunicazione da parte del gestore dell'avvio dei lavori, per il 3 maggio 2021 e, in particolare, delle operazioni di svaso del serbatoio per il successivo 18 maggio 2021, la regione Emilia-Romagna ha provveduto ad informare il gestore circa l'opposizione allo svaso da parte di alcuni comuni lungo le aste del torrente Aveto e del fiume Trebbia, motivata dal timore di possibili danni alla fruizione ambientale di territori a vocazione turistica già provati dall'epidemia, chiedendo il rinvio dell'intervento. In data 27 aprile 2021, la Prefettura di Piacenza – con la partecipazione della regione Emilia-Romagna, dei comuni di valle e di altri uffici e soggetti istituzionali interessati – ha convocato una riunione per visionare il filmato eseguito con drone subacqueo allo scopo di ispezionare da monte le condizioni delle paratoie dello scarico. Tale filmato evidenziava i danni del manufatto e, in particolare, il distacco sia laterale che al fondo del telaio della paratoia dalla roccia circostante, con aggiramento della paratoia del flusso di acqua. Conseguentemente, in considerazione dello stato delle paratoie e dell'elevata probabilità di blocco durante le manovre, nonché delle condizioni della blindatura a valle delle paratoie con possibilità di ostruzione della galleria, l'Ufficio tecnico per le dighe di Milano ha giudicato urgente ed indifferibile l'esecuzione dei lavori. Pertanto, in data 25 maggio 2021 il gestore ha avviato le attività di svaso, con l'esecuzione delle misure di controllo e successivo invio ai soggetti competenti, fra cui ARPA Emilia-Romagna. I lavori sugli scarichi profondi – ultimati il 24 ottobre scorso – hanno riguardato il risanamento del tratto di galleria blindato immediatamente a valle della congiunzione delle gallerie, rispettivamente del fondo e dell'alleggerimento, con la sostituzione delle due paratoie dello scarico di fondo, delle aste di manovra, dei vitoni e dei riduttori. Nel corso delle attività, è stato effettuato uno specifico monitoraggio, in contraddittorio con ARPA Emilia-Romagna, che ha confermato il rispetto dei limiti fissati per ciascun parametro ambientale. Nei giorni scorsi sono stati effettuati anche campionamenti a valle della diga, inviati al laboratorio dell'ARPA per la rilevazione dei seguenti parametri: ossigeno disciolto e percentuale di saturazione, torbidità, solidi sospesi totali e solidi sedimentabili. Quanto al monitoraggio ecologico post operam, lo stesso inizierà non appena i deflussi in alveo saranno in condizioni normali e verrà effettuato negli stessi punti di effettuazione del monitoraggio ante operam; seguiranno altri 2 monitoraggi, effettuati a distanza di 6 mesi e di un anno, con cui si completerà la fase di valutazione degli eventuali effetti dello svaso.

Rachele SILVESTRI (FDI), replicando da remoto in qualità di cofirmataria, prende atto della risposta del Governo, riservandosi di valutarne i contenuti con il presentatore dell'interrogazione.

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