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Delega al Governo in materia di contratti pubblici - Nuovo codice dovrebbe essere competenza delle Camere

Data: 29/03/2022
Soggetto: Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

Delega al Governo in materia di contratti pubblici. C. 3514 Governo, approvato dal Senato, C. 657 De Lorenzis, C. 1644 De Carlo, C. 2157 Benvenuto, C. 2516 Mura, C. 2518 Gagliardi, C. 2566 Prisco, C. 2616 Parolo, C. 2712 Ziello, C. 3433 Consiglio regionale Basilicata.

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Tommaso FOTI (FDI) esprime apprezzamento per la disponibilità delle relatrici ad affrontare i punti critici del provvedimento, in alcuni casi migliorato durante l'esame al Senato, ma in altri casi ancora reso più complicato. Ricorda come la maggior parte delle opere più importanti seguono adesso le procedure speciali definite nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e residenza. Questo però non deve far dimenticare l'esigenza di approntare uno strumento normativo ordinario che deve funzionare per tutte le procedure che sono soggette alla sua applicazione, anche se di carattere straordinario come potrebbe essere il prossimo Giubileo romano. Segnala ad esempio l'opportunità di riflettere sulla necessità di migliorare istituti che già esistono, ma non funzionano, come ad esempio il project financing ovvero di disboscare il codice dei contratti pubblici da istituti che, pur previsti, non sono mai stati attuati in quanto eccessivamente complessi. Evidenzia come il testo in esame, oltre a conferire una delega principale al Governo, gli attribuisce anche il compito di adottare decreti correttivi. Rileva come il ruolo di aggiornare e correggere il nuovo codice dovrebbe forse essere rimesso più alle Camere che non al Governo al quale si può tutt'al più riconoscere la facoltà di adottare decreti integrativi, ma non correttivi. Auspica conclusivamente che la futura normativa abbia miglior fortuna del codice emanato nel 2016 che non ha mai ben funzionato. In questo senso invita i colleghi a evitare di assumere posizioni meramente ideologiche, concentrandosi invece sulla necessità di adattare le nuove normative alla realtà economica attuale. Si deve infatti tenere presente da un lato le esigenze e le caratteristiche del mondo imprenditoriale che – soprattutto dopo l'emanazione del superbonus 110% si è arricchita di numerosi nuovi attori – sia alla multiforme e complessa realtà territoriale del Paese. Si riserva di approfondire tanti ragionamenti nel corso dell'esame preliminare, invitando la Commissione a concentrare la fase delle audizioni ad un numero limitato di soggetti, così da consentire una più proficua interlocuzione con coloro che possano dare realmente validi contributi all'istruttoria legislativa.

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Rassegna Stampa

TommasoFoti
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