Camera

Discussione in Commissione VIII della legge di bilancio; violazioni delle procedure parlamentari e proposta di relazione di minoranza contraria

Data: 27/12/2021
Soggetto: Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e Nota di variazioni. C. 3424 Governo, approvato dal Senato e C. 3424/I Governo, approvato dal Senato (Parere alla V Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole)

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Tommaso FOTI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, evidenzia l'assenza di un rappresentante del Governo alla seduta, circostanza ancora più grave in questa sede in quanto si esamina la legge di bilancio. Ricorda infatti che ciò costituisce una palese violazione dell'articolo 120, comma 8, che prescrive la presenza dei Ministri competenti a queste sedute. Inoltre, con riguardo alle parole introduttive della presidente, tiene a precisare che l'articolo 120, comma 3, non contempla la trasmissione della sola relazione approvata, ma consente la presentazione di relazioni di minoranza da trasmettere alla Commissione Bilancio e dispone nel senso che il proponente può riferire su di esse presso la medesima Commissione. Preannuncia, pertanto, la presentazione di una relazione di minoranza a sua prima firma.

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Tommaso FOTI (FDI), intervenendo nuovamente sull'ordine dei lavori, saluta la sottosegretaria Fontana ma ribadisce come il Regolamento della Camera, all'articolo 120, comma 8, sia chiarissimo nel richiedere alle sedute delle Commissioni dedicate all'esame della legge di bilancio la presenza del Ministro competente, non essendo questa condizione assolta dalla presenza di un Sottosegretario di governo. Inoltre, la medesima disposizione precisa anche la necessità di pubblicare un resoconto stenografico. Non comprende per quali ragioni si debba invocare la validità di una prassi in palese contrasto con la lettera della norma regolamentare. Si tratta, a suo avviso, di un'ennesima violazione delle procedure parlamentari che caratterizza questa sessione di bilancio e che avrà occasione di esplicitare nel suo intervento in discussione generale.

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Tommaso FOTI (FDI) osserva che dal contenuto della relazione si evince che il Governo ha messo in campo misure del tutto eterogenee, che spaziano dall'assegnazione di un milione di euro destinato al lungomare di Nicotera all'intervento ben più consistente sulle concessioni autostradali, che meriterebbero un tempo decisamente maggiore per la discussione, rispetto ai pochi minuti ad esse dedicati. Pur consapevole dell'impossibilità di affrontare in queste condizioni il merito di tante e variegate misure, tiene a ricordare, quanto alle concessioni autostradali, che per effetto di un emendamento approvato nel decreto-legge infrastrutture, è stato prefigurato il subentro di Anas in molte di esse. Inoltre, si chiede se sia lecito disporre su concessioni in corso, affidando ad un soggetto terzo il compito di prestare garanzie finanziarie su piani economico-finanziari che dovrebbero essere asseverati dalle banche. Nota peraltro che la legge in esame insiste poi nel rifinanziare il programma pluriennale di Anas per gli interventi di manutenzione sulle infrastrutture, senza però che si alcun rapporto che evidenzi come Anas stia lavorando sui territori. Quanto al metodo, ritiene singolare che si esprimano oggi le quattro Commissioni che hanno i maggiori impegni di spesa, mentre alle altre, le cui competenze sono relative a temi cui la legge finanziaria destina meno risorse, si è concesso più tempo potendosi esprimere domani. Osserva che si tratta di un sistema da caserma non degno del Parlamento, che ha ormai perso significato nella sua denominazione, dal momento che il « Governo dei migliori » non gli permette più nemmeno di discutere le norme al suo esame. Al riguardo, nella relazione di minoranza ha tentato di fare un confronto tra questa sessione di bilancio e quelle degli anni precedenti, dal quale emerge che non è mai capitato che la Commissione Bilancio del ramo del Parlamento che esaminasse il disegno di legge in prima lettura ne avviasse l'esame solo il 20 dicembre, come accaduto quest'anno. Questo, unitamente all'approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri solo il 28 ottobre, testimonia del mancato rispetto verso il Parlamento da parte del Governo e verso la Camera da parte del Senato. Se è ormai invalsa la prassi per la quale un solo ramo del Parlamento apporta modifiche ad un provvedimento al suo esame, non si può certamente accettare che l'altro ramo rinunci alla discussione di merito. Quanto al merito, evidenzia le numerose norme micro settoriali e localistiche che – a differenza del passato, in cui vi era una legge che le distribuiva equamente per territorio dando loro anche un senso logico – hanno il solo pregio di indurre i parlamentari interessati a votare favorevolmente la fiducia sul testo. Osserva altresì che, nello spirito della riforma, la nuova legge di bilancio sarebbe dovuta consistere nelle sole tabelle e nei pochi articoli a supporto di quelle tabelle. Esprime preoccupazione, inoltre, per i molti fondi istituiti presso il Ministero della transizione ecologica, dei quali sarebbe opportuno un attento monitoraggio, stante anche il malvezzo del Ministro Cingolani di comunicare le politiche ambientali tramite i media piuttosto che di fronte alle Commissioni parlamentari. Non volendo mettere in dubbio la correttezza dell'operato della presidenza, osserva che una discussione come quella odierna fa perdere alla Commissione la propria ragione di essere, non potendosi le forze politiche confrontare su alcuna delle misure contenute sul provvedimento in esame. Solo a titolo di esempio, cita la disposizione che prevede uno stanziamento di 200 milioni di euro a favore della regione Emilia-Romagna per la realizzazione della strada Cispadana, che non rappresenta certo l'efficienza né l'efficacia dell'azione di governo, dal momento che presso la stessa regione la società Autostrade per l'Italia tiene bloccato un finanziamento di 1,2 miliardi per la realizzazione del passante di Bologna, infrastruttura ben più utile. Quanto alla norma relativa al Giubileo 2025, trova singolare la nomina di un commissario straordinario che resterà in carica fino al 2026, nella figura del sindaco di Roma, i cui numerosi impegni certamente rendono di fatto incompatibile l'attività di commissario,. Osserva che la quantità misure eterogenee contenute nel provvedimento in esame farebbe pensare ad una legge di bilancio di fine legislatura, nella quale è comprensibile che le forze politiche che sostengono la maggioranza vogliano introdurre tutto ciò che è possibile. Diverso è il caso di una legge di bilancio ordinaria, deliberata da un Governo che, nelle sue competenze, dovrebbe avere certamente quella della sintesi. Dubita, infatti, che il presidente Draghi, nel suo precedente incarico di presidente della BCE, avrebbe mai licenziato un piano del genere. Osserva inoltre è stato di fatto impossibile avere contezza del contenuto del disegno di legge di bilancio, anche perché le norme in esso contenute non sono suddivise per materia, come ben ha evidenziato la relazione illustrativa, bensì sparse nell'ambito del testo. Ricorda inoltre che il gruppo del Partito democratico sulle modalità di approvazione della legge di bilancio ebbe a ricorrere alla Corte costituzionale, che dichiarò irricevibile il ricorso motivandolo diffusamente con ragioni legate alla specificità del caso, senza tuttavia dichiararlo infondato. Si chiede cosa sia migliorato adesso rispetto a quegli episodi che indussero il PD ad adire la Corte. Richiama ancora le numerose norme del regolamento della Camera che disciplinano la sessione di bilancio, in maniera talmente puntuale da costituire un corpo a sé all'interno delle norme regolamentari, a testimonianza della particolare attenzione che questo disegno di legge riveste rispetto agli altri provvedimenti. Non comprende infine come si possa assegnare alle Commissioni un testo di fatto non ancora disponibile e rileva come l'uso della formula di rito « subordinatamente alla effettiva trasmissione e assegnazione » adottata dalle Commissioni per le loro convocazioni possa forse valere in via ordinaria ma non certo per la legge di bilancio. Rammenta, al riguardo, che le proposte di legge ordinarie non vengono assegnate se non successivamente alla loro stampa. Le deroghe, che è sempre possibile apportare ai regolamenti parlamentari qualora debitamente motivate, non devono tuttavia costituire un bavaglio per le forze politiche di opposizione. Paradossalmente, stante l'inutilità di questo passaggio parlamentare rileva come sarebbe forse stato finanche preferibile, saltare direttamente la fase di esame presso le Commissioni e porre direttamente la questione di fiducia in Assemblea, evitando l'umiliante gioco delle parti cui si costringe l'opposizione. Esprime pertanto la sua contrarietà rispetto a questo modo di procedere. 

In allegato la relazione di minoranza presentata dal Gruppo di FdI - Delibera di riferire in senso contrario


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