Data: 17/06/2012
La giunta guidata dal sindaco Paolo Dosi sostiene di aver contenuto il più possibile per i piacentini l'inevitabile stangata Imu. Ma l'opposizione di centrodestra non ci sta e parla addirittura di "presa in giro".
Espressione che, seppur a distanza, utilizzano sia Tommaso foti (Pdl), sia Massimo Polledri (Lega nord), entrambi deputati e consigliere comunali.
foti usa parole molto dure per criticare il provvedimento dell'amministrazione comunale, che ha fissato allo 0,48 per cento l'aliquota per le prime case, allo 0,96 per seconde abitazioni e negozi e l'1,06 per gli immobili sfitti da oltre due anni.
«Ci vuole veramente coraggio e sfrontatezza - afferma l'azzurro - ad affermare che le aliquote Imu decise sono rimaste quelle della vecchia Ici: perché Dosi, Romersi e compagnia contante (se i conti veramente li hanno fatti) non dicono ai piacentini quanto incasserà il Comune con la manovra impositiva approvata in giunta? Alla faccia della difficile situazione economica in cui versano molti concittadini - continua - in pochi giorni la giunta Dosi ha preso decisioni che, nei mesi precedenti, molti dei suoi componenti hanno detto di non essere in grado di assumere: il bilancio di previsione è stato approvato in meno di una settimana ed imposte e tariffe sono state decise, nello stesso lasso di tempo, senza neppure verificare se fosse possibile provvedere ad un taglio supplementare delle spese». Il consigliere comunale dà un giudizio pesante di tutto la manovra: «Da lotta di classe bella e buona, che colpisce i presunti ricchi, "colpevoli" di avere investito i propri guadagni sul territorio, vuoi comprando un appartamento o un terreno in più, anziché farli uscire clandestinamente dai confini nazionali. E i paragoni tariffari con alcune città limitrofe servono a niente, un buon amministratore, per contro, dovrebbe solo preoccuparsi di prendere le distanze dai peggiori. Mi auguro che l'evidente presa in giro realizzata alle spalle dei piacentini - conclude foti - porti i più a fare sentire alta e forte la voce della propria protesta, non delegandola certamente a cavalier serventi che, pur di giustificare la propria funzione, sono disposti magari a dire che poteva anche andarci peggio. Robert Redford rispetto a Paolo Dosi è niente: il vero maestro della stangata è il sindaco di Piacenza, non l'attore americano».
da Libertà