Camera

Affondo nei confronti del Pdl: nelle due liste persone paracadutate o in arrivo da altri territori

Data: 23/01/2013

La campagna elettorale è già entrata nel vivo e le prime schermaglie si vivono nella coalizione di centrodestra.
Tommaso foti (Fratelli d'Italia) infiamma il clima, lanciando anche a livello locale il tormentone sul "voto utile" e criticando le scelte fatte del Popolo della libertà, il partito che ha abbandonato da poco.
«L'unico piacentino ad avere chance di essere eletto sono io, il Pdl e la Lega Nord non possono sperarci viste le posizioni in cui sono stati sistemati i loro esponenti. Quindi gli elettori valutino bene a chi dare la loro preferenza, se non ce la faccio io il centrodestra di Piacenza sparisce dal Parlamento, mentre nel 2008 eravamo entrati io, il leghista Massimo Polledri e il senatore azzurro Gianpaolo Bettamio, bolognese ma in quota piacentina per la conoscenza del nostro territorio».
L'appello di foti è quindi molto chiaro: «Nella nostra terra coloro che si riconoscono nei valori e nei programmi di centrodestra sono la maggioranza, come abbiamo dimostrato in più di un'occasione, ad esempio eleggendo il presidente della Provincia.
Quindi se vogliono continuare ad avere una rappresentanza parlamentare, come avvenuto da molti anni fa sino a oggi, devono votare Fratelli d'Italia: io sono l'unico che ha la concreta possibilità di essere eletto, riflettano bene».
Non manca un affondo diretto al Pdl: «In Emilia Romagna presentano due liste che con la nostra regione non c'entrano molto - afferma foti - visto che sono zeppe di paracadutati decisi a Roma e di persone in arrivo da altri territori. Alla Camera la capolista (l'ex ministro Vittoria Brambilla) è di Lecco, poi seguono persone che hanno scambiato il partito per una hall di albergo, quindi un romano, un veronese e un milanese. E Piacenza è al 13esimo posto, sopravanzata addirittura da una dirigente di Reggio Emilia. Al Senato il piacentino più in alto è settimo, sopravanzato da Ravenna, peggiore città della regione per risultati elettorali, a fronte dei 20 sindaci e del presidente della Provincia che ci sono nel Piacentino».
Una situazione che rafforzato nel capolista di Fratelli d'Italia la convinzione di aver fatto la scelta giusta a lasciare il Pdl per aderire al neonato movimento: «Avevo previsto tutto ciò - commenta foti - e devo dire che ci avevo azzeccato, perché era forte il sospetto che ci saremmo trovati di fronte a decisioni prese a Roma penalizzanti i territori. Così è stato e adesso lo stanno verificando in tanti. Fratelli d'Italia in Emilia Romagna, invece, di piacentini ne ha candidati addirittura 16: credo basti questo dato per dimostrare la differenza e indirizzare il voto dei nostri elettori».

da Libertà

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