Rassegna Stampa

Classi energetiche la Ue ha ragione

Data: 02/02/2023

Lettera aperta al quotidiano Libertà del Sig. Gianfranco Dragoni

LAVORI ALLE CASE E COSTI

Caro direttore, una direttiva europea, approvata recentemente anche dall'Italia a Bruxelles dal ministro Fratin, ha posto l'obiettivo di fare conseguire entro il 2033 a tutti gli edifici, pubblici e privati, la classe energetica D, con l'obiettivo intermedio di raggiungere la classe E entro il 2030. Si tratta di un provvedimento molto complesso che prima di diventare esecutivo richiederà molti mesi. Lo scopo è di rendere più efficienti dal versante energetico le nostre case e i luoghi dove si svolgono le attività produttive. L'altro obiettivo tutt'altro che secondario riguarda la salute del pianeta Terra che abitiamo. In Lombardia, la regione più industrializzata d'Italia, tra le cause inquinanti al primo posto c'è il riscaldamento domestico. E Piacenza, ci dicono i dati, detiene il triste primato in Emilia Romagna per la concentrazioni di polveri super sottili. Anche qui tra le cause c'è il riscaldamento domestico. Quello sollevato a livello europeo è dunque un problema reale, che presenta aspetti giganteschi sia di ordine finanziario (stime prudenti indicano tra i 100 e 200 miliardi la spesa) e di ordine attuativo date le difficoltà da superare anche sul piano tecnico. Ho tratteggiato il problema perché ancora una volta la destra di governo al solo parlare di casa reagisce in modo che definire strumentale e demagogico è un eufemismo. Accanto a Salvini, che dichiara drastico "la casa è sacra e non si tocca e non si tassa", troviamo l'onorevole Foti che definisce la direttiva "una patrimoniale camuffata". Poi Gasparri la ritiene "cervellotica". Tralasciando il dato che simili affermazioni smentiscono il governo italiano che a Bruxelles fa una cosa e a Roma non si sa, chiunque è in grado di valutare quanta demagogia c'è in quelle frasi. Perché se io faccio un investimento sulla mia casa, ottengo di pagare bollette meno care e un aumento del valore del bene. Per questa destra agitare il fantasma dell'aumento delle tasse che starebbe dietro ogni proposta è più agevole che non affrontare i temi veri. Vedi, ad esempio, la durissima opposizione svolta contro l'aggiornamento del catasto, al quale mancherebbero oltre 1 milione di case non denunciate (quindi di evasori), con buona pace dei milioni di italiani che pagano anche per loro. E poi, la chiamano destra sociale.

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