Regione (Archivio)

Chiusura aeroporto di Parma

Data: 05/06/2015
Numero: 701
Soggetto: Assemblea
Data Risposta: 27/07/2015


INTERPELLANZA 

ex articolo 115 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.


Per sapere, premesso che:-

secondo quanto dichiarato dal presidente della società concessionaria dell'aeroporto Verdi di Parma - recentemente inserito nel piano aeroportuale nazionale, titolare di concessione ventennale, con la torre di controllo in fase di ultimazione - il prossimo 11 giugno la stessa verrà messa in liquidazione, la qual cosa comporterà l'operatività della struttura ancora per poche settimane e, quindi, la chiusura dello scalo con conseguente spostamento dei voli su altri aeroporti;

elementari considerazioni - sia di tipo territoriale, sia relative all'efficienza dei trasporti - confermano che il detto aeroporto costituisce un'infrastruttura strategica quanto meno per il bacino dell'Emilia centro-occidentale, densamente popolato, legato a importanti poli economici e con una significativa presenza di infrastrutture principali, in particolare stradali, che fanno dello scalo di Parma il sesto bacino in Italia per accessibilità su gomma in termini di popolazione raggiungibile;

a fronte della crisi che investiva la società concessionaria dell'aeroporto oramai da diverso tempo, il sottosegretario all'Economia Paola De Micheli - il 14 febbraio 2015 - dichiarava: "Insieme al sottosegretario Luca Lotti e ai parlamentari di Parma, Patrizia Maestri, Giuseppe Romanini e Giorgio Pagliari, stiamo seguendo da vicino e con la massima attenzione la crisi che sta coinvolgendo l'aeroporto 'Verdi' di Parma". Ed ancora: "L'aeroporto 'Verdi' rappresenta un'importante risorsa infrastrutturale per tutto il territorio dell'Emilia Occidentale e non solo. Voglio ricordare che negli ultimi anni sono stati realizzati, anche con risorse pubbliche, importanti investimenti che non possono essere ignorati. Per queste ragioni è necessario perseguire tutte le strade per creare le condizioni di un rilancio dell'aeroporto ed evitare una chiusura, che avrebbe ricadute pesanti sul territorio anche in termini di occupazione diretta e indiretta. Il Governo è impegnato per scongiurare questa eventualità";

rispondendo il 27 Marzo 2015 all'interrogazione presentata nei mesi precedenti dallo scrivente, l'assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Raffele Donini, affermava, tra l'altro: "...Vi è, quindi, da parte della Giunta regionale la piena disponibilità a farsi parte attiva nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per potere con lo stesso individuare ogni possibile azione volta ad impedire la chiusura dell'aeroporto di Parma...";

pare evidente che, al di là delle consuetudinarie ed inconcludenti promesse di rito da parte dei rappresentanti del Governo e della Regione, nulla di concreto è stato prodotto, atteso che se così non fosse la situazione non sarebbe precipitata, tant'è che oggi pare volta all'irrecuperabilità;

se e quali urgenti iniziative intenda assumere, quanto meno nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Giunta Regionale se non altro per scongiurare - pur con gravissimo e censurabile ritardo - la chiusura dell'aeroporto di Parma, che comporterebbe una gravissima penalizzazione dell'area dell'Emilia-centro occidentale, sia sotto il profilo della rete dei trasporti, sia sotto quello occupazionale.

ILLUSTRAZIONE

OGGETTO 701 Interpellanza circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura dell'aeroporto "Verdi" di Parma. A firma del Consigliere: Foti (Svolgimento) 

FOTI: Grazie, presidente. L'interpellanza viene ad essere discussa quando il problema in parte è stato risolto perché una parte gli azionisti si e' dichiarata disponibile a procedere ad una ricapitalizzazione e quindi ad evitare la chiusura dell'aeroporto così come fino a pochi giorni prima dell'iscrizione all'ordine del giorno di questa interpellanza si profilava. Rimangono, però, due aspetti che secondo me - mi consenta l'assessore se mi allargo un filo - rimangono sul tavolo tutti. Il primo è che bisogna dare certezza, poi, a queste infrastrutture, perché è ovvio che se debbono funzionare a spot, rischiano soltanto di non produrre neanche gli effetti positivi che dovrebbero produrre e, dall'altra parte, rischiano di creare più che altro delle occasioni di confusione. Un conto è una regione che ha un sistema trasportistico che conta su quattro o cinque aeroporti, un conto è avere un aeroporto e altri tre che funzionano a corrente alternata. Nel caso di specie debbo dire che l'aeroporto di Parma aveva tutte e ha tutte le caratteristiche per poter continuare la sua attività ed avere una sua collocazione nel sistema trasportistico regionale, rimane il fatto che probabilmente il numero dei clienti è basso rispetto a quello che è segnato come il breakeven. Aggiungo una considerazione però: il problema è stato risolto, se è stato risolto, dagli azionisti; l'impegno che era stato garantito dal Governo a riguardo debbo dire che non si è visto. Dato che lei, assessore, rispondendo ad una precedente interpellanza sul punto, aveva convenuto sul fatto che fosse importante un intervento del Governo, dico anche, allargandomi alle situazioni di Rimini e Forlì, che o si prende a cuore una questione e la si porta avanti, o è meglio che certi sottosegretari, anziché soltanto dare fiato alla bocca soprattutto quando c'è da prendersi mezza pagina sui giornali, riflettano e colleghino bocca e cervello prima di fare affermazioni che poi non hanno un seguito concreto nella realtà dei fatti.

RISPOSTA
ASSESSORE: Raffaele Donini
Con riferimento alla situazione della Sogeap Spa, concessionaria dell'aeroporto "G. Verdi" di Parma, quanto accaduto successivamente all'invio dell'interpellanza del Consigliere Foti rende meno drammatica la situazione della società. In particolare, ci si riferisce all'intervento preannunciato in extremis dall'Unione Parmense degli Industriali a favore della Sogeap Spa. Resta naturalmente la necessità di ricercare un socio industriale affidabile in grado di garantire stabilità e prospettive di sviluppo: sotto questo profilo la Regione garantirà il proprio fattivo contributo. Riguardo alla osservazione esposta nell'interpellanza dal Consigliere secondo cui "nulla di concreto è stato prodotto" dalla Regione per impedire la chiusura dell'aeroporto di Parma, vale la pena di tener conto di quanto segue.
In risposta ad una precedente interrogazione del Consigliere sul medesimo argomento, la Regione aveva preannunciato di "farsi parte attiva nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per potere con lo stesso individuare ogni possibile azione volta ad impedire la chiusura dell'aeroporto di Parma." Cosa che è puntualmente avvenuta. Infatti, con una nota a mia firma indirizzata al Ministro Delrio, dopo aver informato della situazione particolarmente critica della Sogeap e della probabile imminente messa in liquidazione della Società, si chiedeva, da un lato, di mantenere l'aeroporto di Parma fra gli scali di interesse nazionale nel Piano nazionale degli aeroporti in via di approvazione definitiva, e dall'altro, qualora la società di gestione fosse decaduta dalla concessione in atto, di pubblicare tempestivamente un bando per la ricerca di un nuovo concessionario. In definitiva il proposito della Regione è quello di collaborare con tutti i soggetti istituzionali e privati per assicurare la sostenibilità e la crescita dell'aeroporto di Parma. 

REPLICA
FOTI: Grazie, presidente. Assessore, lei mi darà atto che nella mia interpellanza io ho fedelmente riportato quello che era l'impegno che lei si è assunto, quindi non vi è sicuramente un travisamento di pensiero. A me pare opportuno fare una riflessione di questo tipo: l'Associazione industriali di Parma è intervenuta risolvendo quel problema a fronte del quale SOGEAP avrebbe chiuso i battenti e quindi, di fatto, si sarebbe chiuso l'aeroporto. Ora, è evidente che la Regione sotto il profilo immediato ha poche competenze se non quella di poter diventare un'azionista della società aeroportuale, al massimo questa potrebbe essere una scelta, ma finisce lì. E' evidente, però, che il governo in una regione dove, torno a ripetere, vi è una rete di aeroporti e salvo quello di Bologna (che, tra l'altro, è quotato in Borsa e mi sembra che abbia dato un buon inizio di quotazione) tutti gli altri stanno faticando... faticano per una serie di motivi, ma quello di Parma non fatica sotto il profilo gestionale, nel senso che la struttura è a posto, è un aeroporto che ha  la considerazione di scalo nazionale, ha tutte le caratteristiche per poter funzionare, però è evidente che il numero dei passeggeri è ancora limitato nonostante ubicato in un'area che è importante, perché comunque è un'area significativamente importante quella che copre. Probabilmente mancano anche alcune basi, su cui si era fatto conto, di un trasporto, tra virgolette, low cost che oggi non ha, almeno su tutto il territorio nazionale, la stessa ramificazione che inizialmente si supponeva potesse avere. Proprio per questo, però, io penso che l'intervento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diventi determinante. Qui nessuno vuole cadere nell'aiuto di Stato, perché è evidente che la controindicazione alla mia sottolineatura potrebbe far dire: "ma si cade nell'aiuto di Stato!", però un equilibrio tra il parlare dicendo, come fa il sottosegretario De Micheli, "difenderemo con le unghie e con i denti l'aeroporto di Parma"... Risultato: finita la dichiarazione, il Governo non si è più visto. Applaudire alla decisione di Confindustria Parma che dice "i soldi ce li metto io"... insomma, siamo capaci tutti ad applaudire quando mettono mano al portafoglio gli altri. Mi chiedo e continuo a sollecitare: io non metto in dubbio che la Regione abbia monitorato e abbia perfettamente condiviso il fatto che questa rete aeroportuale serve eccome, occorre però che anche il Governo non aspetti l'ultimo giorno utile per non dire niente, perché, di fatto, alla sua cortese lettera, signor assessore, l'unica cosa che lei non ha detto è se ha mai ricevuto risposta. Lei giustamente mi ha citato la lettera che ha mandato e quindi, tra virgolette, la assolvo per quanto riguarda l'omissione della Regione, però non avendomi detto qual è stata la risposta del Governo, debbo supporre che a tuttora non è pervenuta e se non è ancora pervenuta il caso è ancora più grave perché significa che il problema è proprio stato risolto a prescindere da quel Governo che molto parla e poco fa.



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