Regione (Archivio)

Disposizioni europee che limitano la raccolta delle vongole

Data: 30/06/2015
Numero: 855
Soggetto: Giunta
Data Risposta: 08/09/2015

INTERPELLANZA 

ex articolo 115 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.

Per sapere, premesso che: -

gli Euroburocrati hanno deciso che le vongolare che operano nel mare adriatico vanno "affondate": ciò con gravissimo danno per un settore che offre lavoro a migliaia di famiglie e che, in Emilia-Romagna, conta una flotta di quasi cento imbarcazioni, per un totale di 3000 tonnellate di prodotto pescato ogni anno;

da Chioggia fino a Brindisi passando per Ravenna, Cesenatico, Rimini, Cattolica e Pesaro, tutti i pescatori di vongole sono uniti nel dire "no" alla normativa Ue che fissa a 25 millimetri la taglia per poter trattenere i molluschi. Al di sotto di questa soglia, dispone la norma, i molluschi vanno ributtati in acqua. Peccato che la maggior parte delle vongole del nostro mare muoia prima di raggiungere dette dimensioni;

è sufficiente che in un quintale di prodotto sia presente un sola vongola "fuori misura" per vedere comminata una sanzione di 4000 euro, a tacere della conseguente denuncia;

se intende la Giunta Regionale attivarsi nei confronti del Governo affinché quest'ultimo richieda ai competenti organismi comunitari l'immediata modifica della evocata normativa, priva di logica alcuna ma oltremodo dannosa per coloro che svolgono l'attività che qui interessa.

OGGETTO 855 Interpellanza circa la modificazione delle disposizioni europee che limitano la raccolta delle vongole a quelle superiori a 25 millimetri. A firma del Consigliere: Foti (Svolgimento) 

PRESIDENTE (Rainieri): La trattazione di questo oggetto, su richiesta dell'assessore Caselli, è posticipata rispetto all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Caselli. La parola al consigliere Foti per illustrare l'interpellanza in oggetto. Prego. 

FOTI: Grazie, presidente. Nel testo dell'interpellanza ho scritto testualmente che gli euroburocrati hanno deciso che le vongolare che operano nel mare Adriatico vanno "affondate". È il giudizio che personalmente do rispetto ad una decisione che, in questo caso, si occupa del minimo dei 25 millimetri quale taglia indispensabile perché le vongole possano continuare ad essere pescate. La norma europea prevede che, sotto la taglia dei 25 millimetri, le vongole vadano ributtate in mare. Ho già detto che cosa ne penso dell'Europa che si preoccupa del diametro dei piselli, figuratevi che cosa penso di quella che si occupa del diametro delle vongole. Francamente, penso che i padri costituenti dell'Unione europea avessero finalità più alte e più nobili. Aggiungo che tutta questa serie di regolamenti che, ormai a raffica, promanano dall'Unione Europea sembrano fatti e disegnati apposta per allontanare il cittadino dalla stessa Europa, dai principi che essa avrebbe dovuto realizzare, dalle speranze che in questo momento mi paiono sufficientemente deluse. Ecco, dunque, che, ben sapendo che la normativa non è di competenza della Regione, ma che questi provvedimenti hanno effetti deleteri sull'economia della Regione, interpello l'assessore Caselli per sapere se la Regione intenda muoversi nei confronti del Governo, nell'ambito delle sue prerogative, per far sì che la questione venga riproposta in sede europea e che vengano adottate misure - mi permetto di dire - più intelligenti rispetto a quelle che l'Unione europea ci propone, che, a mio avviso, se non fossimo in una sede istituzionale, sarebbero oggetto di barzellette, perché francamente vorrei sapere chi si mette a misurare il diametro della vongola, vongola per vongola. Lo dico all'amico Molinari: non vorrei aspettarmi per i prossimi mesi un regolamento dell'Unione europea che stabilisce l'altezza dei funghi che si devono raccogliere o il peso minimo dei tartufi per poter essere raccolti. Ma dato che non ci sono limiti alla provvidenza, ho fondate ragioni di pensare che a breve… (interruzioni) … l'altezza dei funghi? Pensavo che non ci fosse. Ringrazio comunque per avere colto anche questo. Vedendovi così impegnati, mi dichiaro fin d'ora disposto ad aspettare da voi un gentile omaggio di funghi. 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti. Il consigliere Foti è uomo da tavola più che da raccolto. La parola all'assessore Caselli per la risposta. Prego. 

CASELLI, assessore: Grazie, presidente; grazie, consigliere Foti. La Giunta, ovviamente, è a conoscenza della situazione richiamata dall'interpellanza del consigliere Foti, relativa alle conseguenze determinate sull'attività di pesca delle vongole nelle acque marine, per le quali vige il divieto imposto dall'articolo 15 del Regolamento (CE) 1967/2006, relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile della pesca nel mare Mediterraneo, noto anche come Mediterranean Regulation. Tra tali organismi marini, l'allegato 3 del Regolamento - perché il nostro problema è l'allegato al Regolamento - definisce le taglie minime commerciali, pari a 25 millimetri per i molluschi venerupis venus, che tra le altre comprende anche la specie chamelea gallina. Va comunque segnalato che questa misura minima è stata introdotta dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 1639 del 2 ottobre 1965 - quindi ci abbiamo messo anche del nostro, consigliere Foti - recante: Regolamento per l'esecuzione della legge 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disciplina della pesca marittima, successivamente recepita a livello comunitario. La Regione ha incontrato a più riprese, dall'inizio del corrente anno, le organizzazioni della pesca, il Consorzio CO.GE.MO e i rappresentanti degli enti locali interessati sia nell'ambito di specifiche iniziative di carattere pubblico, sia all'interno delle sedi di confronto attivate a livello regionale, con particolare riferimento al comitato consultivo denominato "Tavolo Blu Regionale". Sono inoltre state avviate, anche in collaborazione con altre regioni interessate a questo problema, in particolare quelle del distretto di pesca Alto Adriatico, diverse azioni nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole, del Parlamento europeo e della Commissione, per sostenere l'avvio di un percorso finalizzato alla modifica del quadro normativo attualmente vigente, anche alla luce dei risultati di alcune sperimentazioni che hanno evidenziato il raggiungimento ai nostri climi della maturità sessuale da parte della vongola a taglie inferiori ai 2,5 centimetri. Il 28 gennaio di quest'anno, è stata presentata da me personalmente, nell'ambito di una missione presso l'Unione europea, la richiesta corredata dai necessari riferimenti scientifici di modifica dell'attuale Regolamento che fissa la grandezza minima per il prelievo delle vongole in 2,5 centimetri e, nella fase transitoria, la previsione di deroghe motivate che tengano conto delle legittime richieste dei pescatori. Occorre, altresì, segnalare che la modifica attualmente in itinere del DPR 1639/1965, che in realtà è all'origine di tutti i problemi, Collegato agricolo, attualmente in seconda lettura alla Camera, nella parte in cui si stabilisce la taglia minima per la pesca delle vongole, è stato inserito un emendamento della senatrice Bertuzzi che stabilisce che per questa specie la taglia di riferimento debba essere quella contenuta nell'ordinamento comunitario così come modificato. A livello europeo, queste iniziative hanno favorito il conseguimento di un primo risultato positivo: nella Commissione Pesca pare stia prevalendo l'orientamento generale di non modificare il Mediterranean Regulation, ma nel contempo sta prendendo forza la possibilità di consentire l'applicazione di misure tecniche regionalizzate, espressamente previste nel nuovo Regolamento comunitario 812/2015, il cosiddetto "Omnibus", che, tra gli altri, ha abrogato anche il Regolamento 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda l'obbligo di sbarco. Di conseguenza, sarà possibile la pesca di pesci o molluschi di taglie inferiori a quelle minime, a condizione di operare in presenza di uno specifico piano di gestione, che la Regione Emilia-Romagna ha già sollecitato al Ministero e che dovrà essere approvato dalla UE. Il Mipaaf ha quindi incaricato il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare, il CoNISMa, di condurre uno studio sull'argomento, con l'obiettivo di fornire le motivazioni scientifiche su cui basare il piano di gestione, che sarà elaborato in considerazione delle nuove possibilità connesse alla normativa comunitaria precedentemente citata. Questo complesso iter potrebbe essere concluso entro la fine dell'anno. 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Caselli. La parola al consigliere Foti per la replica. Prego. 

FOTI: Grazie, presidente. Sarò breve perché dalla dettagliata risposta resa dall'assessore Caselli, innanzitutto, mi pare che il tema sollevato dalla interpellanza sia ampiamente condiviso; e che siano stati assunti provvedimenti che paiono significativi sotto il profilo dell'iter per arrivare ad una soluzione positiva, ed è indubbio che lo studio commissionato sarà il passepartout per potere arrivare ad una conclusione - mi auguro - felice del tema. Certo è che, indipendentemente dalla stagionatura del DPR, perché ha cinquant'anni, quindi penso che il DPR evocato dall'assessore Caselli abbia oramai la caratteristica del pezzo d'antiquariato, rimane il fatto che un'applicazione, così com'è stata prospettata, abbastanza immediata della norma abbia avuto, ed ha, degli effetti negativi, che mi auguro possano essere rimossi - appunto - dopo lo studio, con l'augurio che la Commissione Pesca dell'Unione europea, a fronte di questo studio motivato, si renda conto della necessità di derogare ai principi che si era dati. Sotto questo profilo, sono soddisfatto della risposta. Grazie. 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.


Vedi Risposta

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl