Regione (Archivio)

Ausl di Piacenza: Unita' Operativa Anestesia e Rianimazione, pervenuta lettera anonima che denuncia gravi disservizi per utenti ed operatori; Foti: 'situazione che si trascina da anni, la Regione disponga un'ispezione'

Data: 13/12/2017
Numero: 5792
Soggetto: Assessore alle politiche per la salute
Data Risposta: 30/01/2018

Per sapere, premesso che: - 

con atto ispettivo n. 4022 del 6 febbraio 2017, l'interrogante richiamava l'attenzione della Giunta Regionale - non certo per speculazione elettorale, come qualcuno ebbe in seguito a sostenere) - sul sempre maggiore disappunto mostrato da numerosi dirigenti medici in servizio all'Unità Operativa Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, evidenziando come ogni loro lamentela venisse del tutto ignorata non solo dal direttore della stessa, ma anche dalla direzione generale, dalla direzione sanitaria e dalla direzione del personale dell'azienda Usl di Piacenza, da tempo informate ufficialmente di una situazione che aveva superato ogni limite di tollerabilità; 

nel detto atto ispettivo l'interrogante evidenziava che < dopo due anni di missive indirizzate ai vertici dell'Azienda Usl di Piacenza e del tutto ignorate> - con buona pace, dunque, di quanto disposto dall'articolo 2087 del codice civile che pone in capo all'Azienda l'onere di salvaguardare la salute e l'integrità fisica e psicologica dei propri dipendenti -

molti risultavano i problemi evidenziati nel predetto atto di sindacato ispettivo e, in particolare, quelli relativi agli aspetti organizzativi di pianificazione, con il totale disappunto dei dirigenti medici per la

alla denuncia contenuta nel predetto atto di sindacato ispettivo, che evidenziava fondate lamentele ed evidenti disservizi, replicava l'assessore Sergio Venturi, il quale rispondendo il 7 febbraio 2017 in Aula all'atto di sindacato ispettivo n. 4022, affermava che . L'assessore Venturi aggiungeva che 

< il direttore sanitario, inoltre, ha partecipato a un comitato di Dipartimento con all'ordine del giorno questi aspetti. In data 9 e 13 gennaio 2017 si sono svolte due ulteriori riunioni alle quali è stato invitato tutto il personale operatorio di Piacenza, con la presenza del direttore sanitario aziendale o del direttore di presidio unico, nelle quali sono state presentate le innovazioni di carattere organizzativo che l'azienda ha predisposto per superare le problematiche evidenziate dal personale. Tali riunioni, alle quali ha partecipato la quasi totalità dei medici, si sono svolte (si dice) in un clima sereno e collaborativo, con un apprezzamento delle proposte da parte dei dirigenti medici presenti. Attualmente l'azienda è nella fase di attuazione delle suddette innovazioni organizzative che andranno a regime nei prossimi mesi.>; nei giorni scorsi, numerosi esponenti delle istituzioni locali di Piacenza hanno ricevuto una nota, ancorché non sottoscritta, riguardante la problematica sopra evidenziata, nella quale si evidenzia che la stessa dura oramai da anni e che . Nella nota si evidenzia che e che

appare particolarmente grave, sempre nella detta missiva, il richiamo al fatto che Ed ancora:

la denuncia contenuta nella missiva in questione è precisa e preoccupante, non può essere qualificata come uno sfogo, soprattutto per le gravi conseguenze che potrebbero riflettersi sugli utenti. Ne è esempio il fatto che . Ed ancora:

non vi è traccia delle innovazioni organizzative che, secondo l'Assessore Venturi, avrebbero dovuto essere già introdotte. La missiva denuncia che . Ed ancora:

non solo, ma la missiva pone anche una questione di legittimità dell'esercizio di alcune funzioni, che merita sicuramente una verifica, laddove si legge che

la nota così conclude: . Pare evidente che dette parole risultano amare e fonte di legittima, dovuta e grande preoccupazione per chi, come l'interrogante, ritiene che nella sanità pubblica non vi sia ragione per la quale dette situazioni si debbano verificare. Pare evidente che la soluzione dei problemi non passa di certo attraverso la difesa delle mura fortilizie, entro cui opera la dirigenza dell'Ausl di Piacenza, quotidianamente presidiate da fedeli adepti che impediscono a chiunque di potere conferire con la stessa, soprattutto quando vi sia giustificato e valido motivo; 

se la Giunta Regionale, alla luce dei fatti esposti e in considerazione anche della gravità della situazione che progressivamente - negli ultimi anni - ha reso sempre più difficile l'attività all'interno dell'Unità Operativa in esame, intenda disporre, con effetto immediato, un'ispezione presso la stessa, oltre a porre in essere ogni utile azione affinché l'Ausl di Piacenza assuma le dovute iniziative, che fino ad oggi ha omesso di intraprendere, per garantire agli utenti l'ottimale erogazione del servizio in questione e al personale dell'Unità stessa di serenamente operare, senza vedere quotidianamente calpestata la propria professionalità, evitando così che altra autorità si debba occupare, non di certo in sede amministrativa e/o civile, della questione qui rappresentata.

Tommaso Foti

DIBATTITO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

OGGETTO 5792

Interpellanza circa problematiche riguardanti l'Unità operativa anestesia e rianimazione dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all'interpellanza oggetto 5792 circa le problematiche riguardanti l'Unità operativa anestesia e rianimazione dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. A firma del consigliere Foti, a cui risponderà l'assessore Venturi.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Assessore, della vicenda che interessa questa interrogazione, già abbiamo discusso in altra occasione, mi limito soltanto a rappresentare in questa sede di esposizione che, nonostante la risposta da lei cortesemente fornita in precedenza, che faceva prefigurare un miglioramento ad un superamento delle condizioni indubbiamente critiche in cui versa l'Unità operativa anestesia e rianimazione dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, nei fatti la questione non è stata affatto risolta. Al punto che, ancorché in modo anonimo, una lettera di denuncia è stata inviata ai rappresentanti delle istituzioni e ovviamente anche alla Procura della Repubblica che peraltro, essendo la denuncia anonima, ha anche la facoltà di archiviarla, proprio perché non c'è il soggetto esponente. Ciò non elimina il fatto che il problema rimane.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Prego, assessore Venturi.

 

VENTURIassessore: Granze presidente e grazie consigliere. Prima di leggere, segnalo naturalmente che questa vicenda ha una serie di elementi, anche contraddittori, che comunque vanno segnalati al consigliere Foti. Uno lo ha già citato lui stesso. Io le dico in premessa che, siccome ricevo molti medici da molti luoghi, se c'è qualche medico che vuole venirmi a parlare, io lo ricevo volentieri. Li vedo dai luoghi dove ho fatto, nella mia precedente vita, il direttore generale; li vedo da altri luoghi che non ho mai frequentato, ma fa anche parte dell'attività dell'assessore regionale ricevere dei medici, ai quali non è che immediatamente dopo l'assessore regionale va a fare il delatore, perché è evidente che un esposto anonimo ha sempre degli elementi di verifica della veridicità. L'altra volta è successo che, dopo la mia risposta, c'è stata la lettera dei medici che smentivano. Poi glielo leggo che cosa dicevano.

Si premette che nel corso dell'anno 2017 l'Azienda USL ha espletato delle procedure concorsuali, che hanno consentito di incrementare l'organico presente nell'Unità operativa di anestesia e rianimazione all'ospedale Guglielmo da Saliceto di due unità rispetto all'anno precedente e di stabilizzare alcuni medici che erano in servizio con contratti a termine. È inoltre in previsione un ulteriore concorso pubblico, che sarà preceduto da una procedura di mobilità pubblicata a breve. L'analisi organizzativa effettuata dalla direzione aziendale riguardo l'Unità operativa complessa, ha consentito di definire alcuni interventi utili a migliorarne le condizioni di funzionalità. In particolare, l'azienda USL ha deciso di modificare l'assetto organizzativo individuando due aree con competenze e modalità organizzative distinte: quella di terapia intensiva e quella di anestesia. Conseguentemente sono state previste due Unità operative semplici coordinate da due anestesisti, per i quali il percorso di attribuzione delle posizioni è in fase di conclusione. Il compito dei due professionisti titolari dei nuovi incarichi di direzione sarà quello di attendere allo sviluppo tecnico professionale del personale, di sovrintendere gli aspetti di governo clinico e di sicurezza e di organizzare i turni di lavoro, anche ricorrendo allo sviluppo informatico dei turni di lavoro e delle ferie programmate e dei recuperi biologici, che erano una delle segnalazioni che venivano fatte. L'azienda USL ha inoltre deciso di ricondurre alla direzione medica del presidio la pianificazione delle attività chirurgiche e di gestione delle liste d'attesa, in coerenza con le linee di programmazione regionali. È stata pertanto costituita una Unità operativa semplice di gestione della logistica del paziente chirurgico, che ha per finalità la gestione centralizzata delle liste d'attesa, la programmazione delle attività di pre ricovero chirurgico e di sala operatoria, nonché il monitoraggio ex post del corretto utilizzo della risorsa sala operatoria. Il ruolo di responsabile unico, anch'esso previsto dalle direttive regionali, è stato attribuito ad un anestesista per poter gestire al meglio le dinamiche di confronto professionale.

Il percorso di riorganizzazione avviato dall'Azienda, in coerenza con quanto previsto dalla programmazione approvata lo scorso anno e che coinvolge l'area chirurgica, i blocchi operatori, le Unità operative di anestesia e terapia intensiva è in corso di completamento.

La direzione aziendale ha comunicato che, nel corso del 2017, ha più volte incontrato i professionisti dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione per discutere delle soluzioni proposte e che continuerà ad incontrarli per monitorare e valutare l'impatto delle modifiche apportate. Ad oggi l'Azienda dichiara di non avere riscontrato particolari criticità organizzative e riferisce di non avere riscontrato problematiche tali da determinare un rischio per l'attività e la sicurezza del paziente, né ha registrato una situazione di particolare disagio quale quella riportata nella lettera, peraltro anonima, cui fa riferimento lei, consigliere Foti. Se difficoltà vi sono – e lo ripeto – credo che queste possano essere rappresentate in maniera trasparente in forma non anonima, sicuramente troverebbero da parte delle istituzioni (questa compresa) e dell'Azienda la disponibilità al confronto e all'ascolto.

Concludo evidenziando come, a seguito della risposta che diedi in questa Assemblea nel febbraio dello scorso anno ad un'interrogazione a risposta immediata sulla stessa tematica, la stampa locale riportò una lettera firmata da ventotto medici, che riconduceva le criticità evidenziate a normali difficoltà organizzative e gestionali proprie di un reparto complesso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Venturi.

Consigliere Foti, sei minuti, prego.

 

FOTI: Assessore, dato che io quella lettera so come è stata firmata e a quali condizioni è stata firmata, io mi chiedo perché il dottor Baldino non abbia fatto una denuncia alla Procura della Repubblica contro anonimi per diffamazione. Non è mica impedito di farla. Io so perché non la fa. Lo so benissimo perché non la fa, lo so molto bene perché non la fa. E so anche che, assieme a quei dati che lei gentilmente mi ha letto – e la ringrazio – delle assunzioni o stabilizzazioni, andiamo a vedere quanti anestesisti hanno chiesto il trasferimento. Questo non l'hanno scritto, però. Si sono dimenticati, l'hanno lasciato nella penna.

Io se mi preoccupo di questa unità, non è perché abbia in antipatia il dottor Nolli. Certo, chi l'ha preceduto – glielo posso dire tranquillamente, assessore – era ritenuto da tutto il suo personale un grandissimo professionista. Ma il fatto che in un'azienda da due anni si continuino a fare degli incontri, se facessero così in tutti i reparti, che cosa succede? Passa la vita a farsi degli incontri. Ci sarà qualcosa che non funziona.

Io non metto in dubbio che uno possa essere un ottimo professionista, ma può anche non essere un ottimo organizzatore. Sono due cose un po' diverse. Ci sono professionisti bravissimi sotto il profilo delle camere operatorie, però non dire loro di compilare una dichiarazione minima, perché sbuffano.

Io personalmente accolgo il suo invito e lo trasmetterò anche ad alcuni dei professionisti, sempre che abbiano voglia di rimanere, perché ormai l'ospedale di Piacenza è una hall di albergo: si entra e si va. Abbiamo perso una delle migliori radiologhe d'Italia grazie alla lungimiranza del direttore generale: la dottoressa Scagnelli che da Castel San Giovanni se n'è andata a Lodi. Pur di andarsene via dalla ASL di Piacenza.

Io me lo pongo il problema. C'è qualcosa che non funziona sotto il profilo organizzativo. Poi non metto in dubbio che le capacità gestionali, magari ha fatto dei risparmi il dottor Baldino che non ha fatto nessuno. Gli faremo gli applausi per questo. Un po' meno devo fare gli applausi sul fatto – non voglio andare fuori tema e concludo – però lei sa che la ASL di Piacenza è l'unica che non ha il bilancio approvato per il 2017 della Conferenza sociosanitaria, perché non è mai stato portato in Conferenza sociosanitaria? Qualcosa vorrà dire. Anche a Parma c'è un'amministrazione che non ha lo stesso, almeno ufficialmente, segnale politico o bandiera politica della Giunta regionale, eppure mi risulta che ci sia stato un confronto, un dialogo e alla fine si sia arrivati ad una conclusione. Qui la mia competitrice, che è presidente della Conferenza sociosanitaria, per evitare problemi non ha portato il bilancio all'esame della Conferenza sociosanitaria. È passato tutto l'anno. Adesso sarebbe indecente portarlo, perché il bilancio del 2017 portarlo in discussione nel 2018 non ha molto senso. Quindi io glielo dico molto sinceramente: secondo me ci sono degli elementi di criticità, che forse meriterebbero meno burocrazia anche da parte dell'Azienda. Anche questa storia dei turni, ma è possibile che un anestesista sappia alle sette di sera che anche la mattina dopo è di turno? E magari lo mandano a Fiorenzuola. Stiamo parlando non di problemi giganteschi, dove c'è una lotta di potere, una banda contro l'altra, c'è soltanto gente che vorrebbe lavorare con metodo. Non penso, assessore, che francamente sia una richiesta eversiva o rivoluzionaria.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

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