Regione (Archivio)

Richiedere lo stato di emergenza nazionale per l'alluvione che ha colpito la provincia di Piacenza

Data: 15/09/2015
Numero: 1259
Soggetto: ASSESSORATO DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA, PROTEZIONE CIVILE, POLITICHE AMBIENTALI E DELLA MONTAGNA
Data Risposta: 19/11/2015

INTERPELLANZA 
ex articolo 115 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna. 

Per sapere, premesso che:- 

nella notte fra domenica 13 e lunedì 14 settembre, la Provincia di Piacenza è stata colpita da precipitazioni piovose di eccezionale intensità (330 millimetri in sole quattro ore) che fra l'altro hanno portato all'esondazione dei torrenti Nure e Trebbia; 

allo stato attuale è difficile tracciare un bilancio - se non dei più evidenti - dei danni, ma da una prima ricognizione risulta che intere frazioni siano isolate, che varie infrastrutture viarie risultino impraticabili o compromesse, che alcuni ponti stradali siano crollati e che i locali che ospitano attività produttive, case, negozi e cantine siano crollati o gravemente compromessi; 

nell'alta Val Trebbia, in territorio di Bobbio, è crollato il ponte di Barberino, portando con sé la conduttura del gas. I comuni di Bobbio e Coli risultano quindi privi - allo stato - di fornitura di gas. Sei frazioni del comune di Coli risultano attualmente isolate; 

un secondo ponte stradale è crollato tra Ottone e Ponte Organasco. Tra le varie frazioni del comune di Ottone, risulta isolata quella di Ottone Soprano. Sempre nel territorio comunale di Ottone sembra avere subito danni la vecchia discarica, risalente agli anni '80, messa recentemente in sicurezza; 

nel territorio comunale di Bettola è crollato anche il ponte di Folli. Si registrano frazioni isolate a Bettola, Farini e Ferriere;

il torrente Nure, fra Ponte dell'Olio e Bettola, avrebbe poi inghiottito una carreggiata della vecchia strada provinciale; 

allagamenti si registrano a Rivergaro, dove risulta del tutto distrutta l'area attrezzata del lungo Trebbia, e nella frazione Roncaglia del comune di Piacenza; 

si riscontra una situazione critica pure nelle frazioni dei comuni di Cerignale, Coli, Morfasso, San Giorgio e danni sono segnalati anche a Travo; 

se la Giunta Regionale intenda sottoporre la situazione alla valutazione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, pre condizione per la dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di emergenza; 

se e quando la Giunta intenda riferire con la massima urgenza, sulla situazione sopra esposta, anche in sede di Commissione assembleare, così come richiesto dall'interpellante anche alla signora presidente della Commissione Ambiente; quali risorse intenda mettere a disposizione la Regione per interventi di somma urgenza.


Non vi è stato dibattito in aula, per il Cons. Tommaso Foti è stata sufficiente la risposta scritta

RISPOSTA

Come il Consigliere Foti sa, nella seduta del 24 settembre ho presentato alla Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità un'apposita informativa sulla emergenza che ha colpito il territorio piacentino e parmense nella notte tra il 13 e 14 settembre, a seguito delle eccezionali piogge registrate i cui tempi di ritorno sono in molte stazioni risultate superiori ai 500 anni. In tale occasione ho depositato alcuni principali documenti, quali la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza inviata dal Presidente Bonaccini al Presidente del Consiglio e al Capo Dipartimento della Protezione Civile, la relazione preliminare dell'evento e il report speditivo di evento, corredate da una illustrazione di sintesi delle attività svolte nell'immediatezza dal sistema di protezione civile. 

Colgo oggi l'occasione per confermare l'impegno della Regione, descrivendo nel dettaglio i provvedimenti assunti a livello statale e regionale: 

- il 14 settembre la Giunta regionale stanzia due milioni di euro quale impegno straordinario per avviare subito i primi interventi in provincia di Piacenza e per un ritorno immediato alla normalità nelle zone della Valnure e della Valtrebbia; 
- il 17 settembre il Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Curcio, dopo un sorvolo sulle zone più colpite, si incontrano in Prefettura a Piacenza con il Presidente Bonaccini; a seguito dell'incontro la Giunta regionale stanzia ulteriori tre milioni di euro;
- Il 22 settembre il Presidente Bonaccini richiede lo stato di emergenza nazionale, con una prima stima delle spese urgenti che ammonta a 88.736.000 euro; - il 25 settembre, a soli 11 giorni dall'evento, viene deliberato dal Consiglio dei Ministri lo stato di emergenza nazionale, con lo stanziamento di 10 milioni di euro per far fronte alle situazioni di maggior criticità. A seguito di tale dichiarazione, è stata emessa l'Ordinanza n. 292 del 19 ottobre 2015 (pubblicata su G.U. n. 252 del 29/10/2015) sulla cui base è stato individuato nella persona del Direttore dell'Agenzia regionale di protezione civile, Maurizio Mainetti, il Commissario delegato per l'emergenza; 
- il 2 ottobre si è insediato il Comitato Istituzionale, costituito da Regione, Presidenti di Province, Sindaci, con il compito di governare con la Regione l'emergenza e la ricostruzione, avviare la ricognizione puntuale dei danni e di determinare le priorità di intervento con le risorse messe immediatamente a disposizione.

Ma veniamo al dettaglio delle attività svolte sul territorio, a partire dagli interventi. 

Sono stati avviati immediatamente da Regione, Comuni, Province e altri enti (AIPO, Consorzi, IREN, ..) interventi indispensabili, volti a rimuovere le situazioni di rischio, ad assicurare assistenza alla popolazione e per la messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi. Nell'imminenza dell'evento, la Regione ha finanziato 54 interventi di somma urgenza ed urgenti per un importo complessivo di 6.068.108,80 euro (quindi superiore ai 5 milioni stanziati in prima battuta) a favore degli enti locali, Consorzi di Bonifica e Servizio Tecnico dei bacini affluenti del Po. 

Si tratta di: 
- 24 interventi per un totale ad oggi di 2.552.000 euro per far fronte alle prime spese urgenti assegnati agli Enti Locali, per il tramite dell'Agenzia regionale di protezione civile; 
- 22 interventi per un totale di 2.850.000 euro, per interventi diretti sulla rete idrografica da parte del Servizio Tecnico dei bacini affluenti del Po; 
- 8 interventi per un totale di 657.000 euro per le opere di bonifica, assegnati al Consorzio di Bonifica di Piacenza e al Consorzio di Bonifica Parmense. 

A queste risorse va aggiunto l'impegno dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po che è intervenuta con proprie risorse per 3 interventi di somma urgenza ammontanti a 750.000 euro. 

La messa in sicurezza prosegue ora con gli interventi contenuti nel "Piano dei primi interventi urgenti", per un totale di 10.000.000 euro, predisposto a seguito dell'Ordinanza n.292/2015. 

Mi preme sottolineare che, anche in questo caso, il Piano è stato redatto in tempi molto celeri: infatti il 9 novembre, a soli venti giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Piano è stato trasmesso al Capo del Dipartimento della Protezione, per la relativa approvazione prevista all'art.1 comma 3 della citata Ordinanza 292. Il Piano comprende ulteriori interventi urgenti e di somma urgenza, che riguardano principalmente la rimozione di materiale depositatosi lungo le aste fluviali, la rimozione materiali e pulizia di locali ed edifici pubblici, il ripristino di regolazione della rete fognaria, di alcuni ponti e della viabilità danneggiata dagli eventi (40 interventi per un importo di € 4.394.384,77). In capo al Servizio Tecnico di Bacino e al Consorzio di Bonifica di Piacenza sono previsti 19 interventi urgenti per un importo di 4.300.000 euro. Tali interventi riguardano il ripristino dell'officiosità idraulica e delle opere idrauliche gravemente danneggiate dalle piene dei torrenti Nure e Trebbia e degli affluenti. Rientra tra questi l'intervento da parte del Consorzio di adeguamento dei canali di bonifica ai rialzi arginali in destra e sinistra Nure nelle zone allagate delle frazioni dei Comuni di Piacenza e Caorso, dove peraltro con fondi propri interverrà anche AiPo per un totale di 850.000 euro. 

Il Piano contiene anche interventi urgenti a compensazione, con rimozione del materiale litoide accumulatosi a seguito della piena, per il ripristino delle sezioni di deflusso in corrispondenza di ponti e di attraversamenti a tutela degli abitati e della viabilità, per un importo di a € 400.650. 

Consigliere Foti, se avesse bisogno di conoscere nel dettaglio gli interventi del piano, una volta acquisita l'approvazione del Capo Dipartimento della Protezione Civile, potrà trovarlo sul sito dell'Agenzia regionale di Protezione civile. 

Nel contempo l'Agenzia ha avviato la Ricognizione del fabbisogno finanziario per l'esecuzione di interventi sul patrimonio pubblico, privato, attività economiche e produttive ed attività agricole e agroindustriali che dovrà concludersi entro novanta giorni dalla pubblicazione della ordinanza, ossia entro gennaio 2015.

Quindi, sintetizzando, ad oggi per l'emergenza nel piacentino e parmense, attraverso tutte le risorse messe a disposizione, abbiamo avviato, e in gran parte già concluso, interventi per circa 18 milioni di euro. L'impegno già dichiarato dal Presidente Bonaccini è di aggiungere ulteriori due milioni di euro con risorse del bilancio 2016, arrivando così a circa 20 milioni di risorse. 

Accanto alla realizzazione degli interventi, è stata avviata anche un'attenta analisi della pianificazione di emergenza a carico dei Comuni. ll 15 ottobre si è tenuta infatti una riunione dell'Agenzia regionale con ANCI ed i sindaci del Piacentino sui piani comunali di emergenza. Si tratta di una tappa di un lavoro già avviato a due livelli: - dotare ogni Comune di un piano aggiornato, anche in forma speditiva, ai sensi della riforma quadro nazionale della protezione civile; - migliorare il sistema di allertamento: al riguardo è stato già attivato un tavolo tecnico di coordinamento regionale assieme ad Arpa e ad altri enti del sistema di protezione civile, anche in linea con le direttive nazionali.

L'impegno della Regione è in parallelo proseguito con due ulteriori tappe importanti: 

- il 13 ottobre è stata inoltrata la richiesta da parte del Presidente al Ministro dell'economia e delle finanze della sospensione dei termini per il versamento e l'adempimento degli obblighi per i comuni delle province di Parma e Piacenza colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici nei giorni 13 e 14 settembre 2015; 
- il 14 ottobre la Giunta ha stanziato un fondo di garanzia di 1.200.000 (200 mila nel 2015 e 800 mila per il 2016) per agevolare l'accesso al credito per le imprese. 

Abbiamo agito con il Governo anche sullo sblocco del patto di stabilità: iI 29 settembre il Consiglio dei Ministri ha deciso di intervenire ed infatti il D:L. 1 ottobre 2015 n. 154, all'art. 3, ha disposto una riduzione dell'obiettivo di patto come ulteriore supporto alle popolazioni colpite. 

Concludo dicendo che, quanto rappresentato, dimostra che, passata la fase drammatica dell'emergenza, con la collaborazione di tutti i livelli istituzionali, si è riusciti in tempi rapidissimi ad entrare nel cuore dei problemi per fare ripartire al più presto questo territorio. Un lavoro di squadra che sta proseguendo guardando al futuro, per riuscire a mettere in campo tutte le azioni possibili per garantire ai cittadini di vivere in sicurezza nel loro territorio, avendo ben presente la difficile sfida dei cambiamenti climatici. Come già noto, abbiamo predisposto una proposta di interventi strategici di messa in sicurezza nell'ambito del Piano Nazionale contro il Dissesto Idrogeologico che, per i bacini di Trebbia e Nure, comprende proposte per un totale di oltre 28 milioni di euro. L'Unità di Missione sta lavorando per dare attuazione a questo piano in tempi rapidi, come dimostra l'Accordo per le aree metropolitane firmato la settimana scorsa e che garantisce alla Regione oltre 100 milioni di euro. Segnalo infine un altro importante elemento contenuto nella Legge di Stabilità che, all'art. 26, prevede misure per far fronte alle esigenze della ricostruzione connesse agli stati di emergenza: in altre parole sarà possibile riconoscere contributi per i danni ai privati e alle attività produttive, con modalità analoghe a quanto avvenuto con il sisma 2012, sulla base di criteri stabiliti dal Governo e procedure omogenee stabilite per tutto il territorio nazionale dal Capo Dipartimento di protezione Civile, come previsto dalla L. 225/1992.

Paola Gazzolo


Vedi Risposta

Alluvione Val Nure e Val Trebbia

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