Numero: 5347
Soggetto: Assemblea
Data Risposta: 03/10/2017
Per sapere, premesso che: -
OGGETTO 5347
Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Il primo oggetto è il numero 5347: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza, a firma del consigliere Foti. Risponde l'assessore Venturi.
Consigliere Foti, ha la parola.
FOTI: Trenta secondi soltanto per dire all'assessore che mi sono visto costretto a dover mettere nero su bianco alla luce delle reiterate dichiarazioni del direttore generale dell'ASL, che in una sua ultima dichiarazione alla stampa è arrivato ad affermare che, se entro dicembre non si decide quale sia l'area su cui costruire il nuovo ospedale di Piacenza, si perderà il finanziamento regionale.
Per il poco che valgo come consigliere regionale, io non ho visto ancora stanziato, nei documenti appositi, alcun finanziamento. Quindi, volevo sapere se c'era il finanziamento, se c'è il termine effettivo del 31 dicembre entro il quale si perde e soprattutto, aspetto che mi interessa maggiormente e che rappresenta l'argomento di fondo, che cosa intende fare la Regione come stanziamento rispetto all'ipotesi della costruzione del nuovo ospedale, per il quale ovviamente il parere è favorevole.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.
La parola all'assessore Venturi, che ricordo che ha tre minuti.
VENTURI, assessore: Le leggo la risposta formale e poi mi spingo a formulare alcune considerazioni meno formali, ma comunque degne di rilievo, credo.
Riguardo al nuovo ospedale di Piacenza, l'Azienda USL ha avviato la predisposizione di uno studio di prefattibilità, preliminare all'avvio della progettazione vera e propria. Questo studio è in fase avanzata di redazione, ma non è ancora stato concluso e approvato dall'Azienda sanitaria.
Lo studio di prefattibilità viene sviluppato in raccordo con gli uffici regionali e darà conto delle motivazioni che supportano la necessità di realizzare una nuova struttura, a partire dalle criticità funzionali e strutturali dell'attuale ospedale "Guglielmo da Saliceto" e da quelle che si renderanno evidenti in prospettiva pluriennale. Inoltre, lo studio darà conto degli interventi di manutenzione straordinaria, indispensabili per mantenere in condizioni di sicurezza l'ospedale esistente per il tempo necessario alla costruzione del nuovo.
Riguardo agli aspetti economico-finanziari, lo studio di prefattibilità definirà il quadro economico attraverso la somma di costi parametrici delle varie aree che caratterizzeranno il nuovo ospedale. Al momento, non è stata effettuata alcuna quantificazione dei costi di realizzazione dell'opera e, conseguentemente, non sono state definite le modalità di finanziamento della stessa.
Anche la stessa scelta dell'area nella quale sarà realizzato il nuovo ospedale potrà influire, evidentemente, nella determinazione del quadro economico. Per favorire tali scelte, infatti, è stato costituito un gruppo di lavoro regionale interassessorile avente lo scopo di stabilire quale tra l'ex proiettificio Pertite e la caserma Lusignani sia il complesso avente le caratteristiche meglio rispondenti ai criteri necessari per l'edificazione del nuovo ospedale di Piacenza. Verosimilmente, il lavoro sarà terminato entro la fine dell'anno.
Successivamente all'individuazione dell'area sulla quale sarà edificato il nuovo ospedale di Piacenza, l'Azienda USL di Piacenza potrà completare il quadro economico-finanziario e sottoporlo, unitamente allo studio di prefattibilità, alla Regione per ogni necessaria valutazione sotto il profilo organizzativo, strutturale, impiantistico ed economico-finanziario.
Alla luce di quanto rappresentato, la Giunta regionale non ha evidentemente, al momento, assunto alcuna determinazione riguardo al quadro economico-finanziario dell'opera.
Infine, consigliere Foti, nel ringraziarla per la domanda che mi ha posto, aggiungo alcune mie valutazioni rispetto all'assunzione, anche da parte mia, di responsabilità nel momento in cui io, ormai quasi due anni fa, in occasione di un'inaugurazione presso l'ospedale di Piacenza ho espresso la valutazione politica, che mantengo tutt'oggi, riguardo all'opportunità, sia per la collocazione attuale dell'ospedale sia per il fatto che è stato costruito, rivisto e ristrutturato e che sono stati realizzati investimenti nel corso di decine di anni, che a Piacenza il nuovo ospedale sia una delle priorità regionali.
Noi, però, non abbiamo mai discusso di quanto potrebbe costare la realizzazione del nuovo ospedale per il semplice motivo che questo è un ragionamento che al momento o si compie rispetto a ospedali di dimensioni simili che sono stati aggiudicati nella loro progettazione e nell'esecuzione dei lavori in altre aree accanto o in altre regioni, oppure si aspetta di avere un quadro complessivo prima di poterlo realizzare.
Mi rendo conto che i tre minuti probabilmente sono già passati, per cui concludo con queste parole. Come sta avvenendo per l'altra grande opera che abbiamo detto abbiamo necessità di eseguire in questa regione, che è a Cesena, mi auguro che analogamente alla fine, rispetto al tema dell'interazione tra le Istituzioni, si raggiunga una concertazione, ovviamente, a cominciare da Regione e Comune di Piacenza, che credo siano le due Istituzioni che devono necessariamente interpretare maggiormente le necessità di una comunità anche sul piano della strutturazione dei servizi sanitari. Penso che ci siano le condizioni, quindi credo che la valutazione sul quantum e su come finanziare il quantum non possa non prescindere da quello che ho appena finito di dire. Grazie.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.
La parola al consigliere Foti, che ha sei minuti.
FOTI: Io ringrazio l'assessore Venturi non solo per la risposta, ma anche per il contenuto della stessa, soprattutto quella che ha posto a margine e, quindi, ha espresso a braccio della risposta predisposta dall'ASL.
Innanzitutto, però, assessore, mi consenta di dire che non è pensabile che il direttore generale dell'ASL continui a sostenere tutto e il contrario di tutto. Le ha scritto un rapporto nel quale ha riportato sostanzialmente che non c'è una lira, non c'è uno studio, non c'è niente allo Stato, e in compenso continua a ripetere sul giornale locale che, se entro dicembre 2017 non si definisce l'area su cui realizzare il nuovo ospedale di Piacenza, si perdono i finanziamenti.
Le dirò di più. Un comunicato stampa predisposto dal Gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Piacenza già definisce qual è stata l'area scelta, vale a dire quella della caserma Lusignani, e già va nello specifico scrivendo che il progetto tiene adeguatamente conto sia della rete del trasporto pubblico sia di quella dei parcheggi.
Ebbene, o vi è un'Amministrazione parallela, ovvero il direttore generale si rapporta soltanto con il direttore dell'Agenzia del demanio e con il Gruppo consiliare del PD a Piacenza, oppure c'è qualcosa che non torna. Del resto, lei stesso, prima, ha letto una risposta dove è scritto che non c'è assolutamente nulla e che, anzi, si spera che entro la fine dell'anno questa ipotesi di progetto di prefattibilità sia assegnata.
Aggiungo un'ultima considerazione, che a me pare fondamentale e sulla quale penso di non aver capito male, ma molto bene da lei: lo schema dell'ospedale che la Regione avrebbe in testa è un ospedale di dimensioni analoghe e – penso – anche di costi a città similari a quelle di Piacenza e provincia, anche come numero di abitanti. Non voglio essere un suo interprete del pensiero, ma ritengo di non andare molto lontano se dico che uno dei modelli potrebbe essere quello dell'ospedale di Pordenone. Possibili, poi bisogna andare a vedere tecnicamente tutto. Però, un'idea potrebbe essere quella. Tuttavia, se quelle sono le idee, meglio sarebbe se, anziché continuare a lanciare proclami, il direttore dell'ASL si preoccupasse, invece, di perseguire questa strada, indipendentemente dal fatto che possa verificarsi su un'area ex demaniale o demaniale. Sull'ex proiettificio Pertite, mi permetto soltanto di precisare che già il protocollo d'intesa escludeva quell'area, dal momento che era chiaramente riportato che il Comune di Piacenza era più d'accordo sulla caserma Lusignani. Comunque, poi sulle aree bisogna farceli stare anche gli ospedali, perché il direttore dell'ASL ha ribadito che i nuovi ospedali devono essere tutti a un piano, ma se facciamo tutto a un piano andiamo a mettere un ospedale che è ancora più incastrato, anche se in periferia, di quello cui oggi faceva riferimento l'assessore, dal momento che in tal caso il nuovo ospedale avrebbe alla sua sinistra la tangenziale, alla sua destra la via Emilia Pavese e ai due lati una costruzione e la concessionaria storica della Mercedes Lodigiani, della quale dubito che si possa procedere con l'esproprio. Questo tanto per dare un inquadramento urbanistico della zona.
Io penso che la cosa migliore sia quella, al di là del protocollo di intesa, di mettere in chiaro tre punti. In primo luogo, occorre decidere il tipo di ospedale che si vuole. In secondo luogo, bisogna capire se vale la pena compiere operazioni di bonifica di aree ex militari o se non conviene più comprare un'area ugualmente vantaggiosa. D'altronde, qui il tema era di averla vicino all'autostrada, ma limitrofa all'autostrada nel caso di specie sulla tangenziale di Piacenza è tutto limitrofo all'autostrada: basta scegliere il posto. Dato che se ne è parlato, voglio essere anche chiaro che l'area dell'Opera Pia Alberoni potrebbe essere un'area ugualmente idonea. I costi sono quelli del terreno agricolo, quindi più o meno costi di mercato che tutti noi conosciamo. In tal caso, si potrebbe indire un bando da parte dell'ASL per vedere se ci sono soggetti disponibili a fare questo.
Sulla base di queste considerazioni ci tenevo solo a dire una volta per tutte che di finanziamenti allo stato non ce ne sono, di finanziamenti allo stato non ne sono stati previsti, c'è l'ipotesi e il discorso politico cui faceva riferimento, invece, l'assessore Venturi secondo cui, una volta che verrà confezionato un progetto di massima, sapremo quanti soldi servono, le risorse economiche che può erogare la Regione, se la scelta è ottimale e se va modificato qualcosa.
In conclusione, quindi, penso che questa partita, non per essere centralista, ma anche per essere centralista, sia molto meglio che la si gestisca a Bologna piuttosto che lasciare continuamente spazio a vox clamantis in deserto, che in realtà sono un deserto di parole, perché mi pare che, al di là delle tante parole del direttore generale, l'interrogazione che ho presentato rappresenti esattamente la smentita di tutte le sue dichiarazioni, che oggi deve rimangiarsi, per mettere nero su bianco.
Sono, comunque, soddisfatto della risposta, perché confesso che sul piano politico l'assessore Venturi ha chiarito adeguatamente non solo il percorso, ma anche le idee, tra cui quella della costruzione di un nuovo ospedale di Piacenza, che io personalmente condivido, con un'unica subordinata, vale a dire che l'ASL deve pensare a cosa vuol fare dell'area vecchia, in quanto si tratta di 180.000 metri in centro storico che non si possono lasciare andare in malora né pensare di non utilizzare più in alcun modo perché sarebbe un problema.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.