Regione (Archivio)

Rete RE.A.DY sulle discriminazioni di genere, non costi ma promozione di politiche non condivisibili; Foti: 'Regione segua esempio di Piacenza ed esca'

Data: 13/10/2017
Numero: 5414
Soggetto: Assemblea

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna 

premesso che: 

nel 2006, anno del gay pride di Torino, i Comuni di Roma e Torino hanno promosso la nascita di una Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni che riunisce Enti Locali e Regionali per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere denominata "Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere" (RE.A.DY);

con deliberazione di Giunta regionale 17 febbraio 2014, n. 182, recante "Centro regionale contro le discriminazioni. Approvazione nuove linee guida e adesione alla rete READY" la Regione Emilia-Romagna ha aderito alla "Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere"; 

l'adesione, pur non prevedendo quota associativa, comporta costi diretti e indiretti per la Regione, in considerazione dell'impegno del personale e del sostegno e della partecipazione alle iniziative della rete, promosse sia a livello nazionale che locale; 

l'adesione alla rete nazionale RE.A.D.Y. prevede, tra l'altro, di attivare strette collaborazioni e iniziative su tematiche in parte non condivisibili: in particolare nel settore educativo/scolastico minorile sono stati proposti progetti di educazione sessuale non rispettosi dell'autonomia di scelta e dell'indirizzo genitoriale; 

alcune Amministrazioni comunali di recente nomina, tra le quali il Comune Piacenza, hanno deciso per detta ragione di recedere da tale organismo; 

impegna la Giunta regionale 

alla luce delle motivazioni contenute in premessa che qui si intendono integralmente richiamate, a recedere dall'adesione alla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), alla quale la Regione Emilia-Romagna ha aderito con deliberazione di Giunta regionale 17 febbraio 2014, n. 182.

Tommaso Foti

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