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Centrale nucleare di Caorso, tempi biblici per lo smantellamento; a quando il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi?

Data: 26/06/2018
Numero: 5-00052 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, E MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

la centrale nucleare di Caorso, la più grande d'Italia, con una potenza di 860 megawatt, progettata e realizzata nei primi anni Settanta, dall'ottobre del 1986 non è stata più riavviata, anche per effetto dell'esito del referendum sul nucleare del 1987; 

Sogin, ai sensi del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, risulta incaricata del decommissioning degli impianti nucleari non più in esercizio, della gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti e della chiusura del ciclo del combustibile. I costi della stessa ad oggi si equivalgono a quelli preventivati dal piano industriale del 2006 per l'intero decommissioning, i cui lavori – per altro – si sarebbero dovuti concludere nel 2018; 

nel 1999, Sogin è divenuta proprietaria della centrale di Caorso con l'obiettivo di realizzare il decommissioning. Dopo una serie di attività sviluppatesi nel corso degli anni, nel febbraio del 2014, il Ministero dello sviluppo economico emanava – dopo estenuanti attese – il decreto per la disattivazione disattivazione della centrale nucleare di Caorso, indispensabile per permettere, attraverso la predisposizione e l'autorizzazione dei singoli progetti, di concludere le attività di smantellamento dell'impianto; 

nei fatti, non solo risultano del tutto disattese le previsioni contenute nel primo piano redatto tra il 2005 ed il 2008, ma anche quelle contenute nel cronoprogramma del 2011, che prevedeva per il 2024 lo smantellamento definitivo dell'impianto che qui interessa (raggiungimento della condizione di « brown field »), mentre le previsioni (del 2014) collocano la conclusione della detta attività in un arco temporale tra il 2028 e il 2032; 

nella seduta del 31 marzo 2016, la Commissione III territorio, ambiente, mobilità della Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna approvava una risoluzione, presentata dall'interrogante, nella quale si invitava – tra l'altro – la giunta « a proseguire – con determinazione - nell'azione intrapresa nei confronti del Governo mirante ad ottenere la dovuta pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI) » e « ad attivarsi affinché, nei tempi più rapidi possibili, sia dato celere corso alle attività di dismissione della centrale di Caorso riguardo gli interventi di adeguamento degli esistenti depositi di rifiuti radioattivi nonché il trattamento/condizionamento dei rifiuti radioattivi »; 

il 14 settembre 2016 il Ministro dello sviluppo economico pro tempore, Carlo Calenda, audito dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, comunicava che la carta contenente le aree idonee ad ospitare il deposito unico nazionale per le scorie radioattive sarebbe stata pubblicata entro settembre 2017, mentre l'autorizzazione per l'area stessa sarebbe stata essere rilasciata dopo circa quattro anni e mezzo, sempre salvo ritardi. Infine, almeno altri quattro anni sarebbero serviti per la costruzione del deposito nazionale, la cui entrata in funzione era stimata nel 2027 –: 

quali siano gli orientamenti del Governo in ordine alla costruzione del citato deposito nazionale dei rifiuti radioattivi; 

atteso che la società Sogin (interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze), ha il duplice compito di smantellare tutti i siti nucleari e, nel frattempo, di mantenerli in sicurezza e tenuto conto che i costi relativi alle citate due attività sono finanziati dai consumatori (il mero mantenimento in sicurezza dei siti comporta un onere di circa 70 milioni di euro l'anno nella bolletta elettrica), quali iniziative il Governo intenda assumere in ordine allo sviluppo dell'attività di decommissioning e quando si preveda che la centrale di Caorso sarà effettivamente smantellata.

On. Tommaso Foti

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