Camera

Dichiarazioni Imu, vuoto normativo e caos; il Ministero faccia immediatamente chiarezza

Data: 25/06/2021
Numero: 4-09621 / Interrogazione a risposta scritta
Soggetto: MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

entro il prossimo 30 giugno 2021 andrà presentata ai comuni la dichiarazione Imu relativamente a determinate situazioni in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell'imposta nel corso dell'anno 2020 (quali, per esempio, i casi di esenzione dal pagamento dell'Imu a causa dell'emergenza da COVID- 19). Tale dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi, sempre che non si verifichino modificazioni dei dati e degli elementi dichiarati cui consegua un diverso ammontare dell'imposta dovuta; 

non è stata fatta chiarezza sull'esistenza – o meno – dell'obbligo di presentazione della dichiarazione per gli immobili per i quali è stato stipulato un contratto di comodato a favore di un familiare e per le abitazioni locate a canone concordato di cui alla legge n. 431 del 1998, casi in cui è consentito al possessore di pagare rispettivamente il 50 per cento o il 75 per cento dell'imposta annua; 

il decreto-legge n. 34 del 2019 (cosiddetto decreto « Crescita ») aveva previsto, per entrambe le fattispecie anzidette, l'esonero dall'obbligo di presentazione della dichiarazione Imu. Successivamente, però, la normativa vigente è stata sostituita dalla nuova disciplina Imu, che non ha recepito le semplificazioni anzidette (valevoli, quindi, solo per le situazioni sorte nel corso del 2019), limitandosi a rimandare a un apposito decreto del Ministero dell'economia e delle finanze il compito di disciplinare, tra l'altro, i casi in cui deve essere presentata la dichiarazione Imu –: 

se il Ministro interrogato intenda provvedere, con l'urgenza che il caso conclama, all'emanazione del decreto anzidetto.

On. Tommaso Foti

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