Camera

Elezione suppletiva di un Segretario di Presidenza; garantire i diritti dell'unica forza politica di minoranza

Data: 10/03/2021
Soggetto: Giunta per il Regolamento

Comunicazioni del Presidente su una richiesta di elezione suppletiva di un Segretario di Presidenza.

Roberto FICO, Presidente, sottopone alla Giunta una richiesta avanzata dal collega Foti con lettera inviata il 24 febbraio scorso. A seguito della formazione della nuova maggioranza che sostiene il Governo Draghi, il deputato Foti ha posto la questione relativa alla mancata presenza in seno all'Ufficio di Presidenza di un Segretario di Presidenza appartenente al Gruppo Fratelli d'Italia, allo stato unico Gruppo di opposizione. Il collega avanza dunque la richiesta che si proceda, in via eccezionale e in deroga alle disposizioni recate dall'articolo 5 del Regolamento, all'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza appartenente al predetto Gruppo. In proposito giudica opportuno ricordare la vicenda relativa alla richiesta, avanzata nel 2011 dal Gruppo della Lega Nord Padania, unico Gruppo di opposizione in occasione della formazione del Governo Monti, di ottenere, in via eccezionale, l'elezione di un Segretario di Presidenza aggiuntivo. Il Presidente della Camera sottopose tale richiesta alla Giunta per il Regolamento, evidenziando come nel caso di specie il Gruppo della Lega Nord Padania (composto da 59 deputati, pari a circa il 9 per cento dell'Assemblea e che rappresentava la quasi totalità dei 61 deputati che non avevano votato la fiducia al Governo Monti) risultasse titolare di un solo seggio in Ufficio di Presidenza a fronte dei 19 seggi (escluso il Presidente della Camera) ricoperti dai Gruppi che sostenevano il Governo. Il Presidente evidenziava dunque come il Gruppo della Lega Nord Padania disponesse in Ufficio di Presidenza di una rappresentanza pari alla metà di quella che gli sarebbe spettata applicando un criterio di proporzionalità (sia pure non previsto dal Regolamento). Il Presidente sottoponeva quindi alla Giunta, che l'approvò all'unanimità, una proposta di parere volto a consentire, in ragione degli elementi del tutto straordinari (e contingenti) della situazione politicoparlamentare in atto, di procedere, in deroga del tutto eccezionale alle disposizioni di cui all'articolo 5, commi 4 e 6 del Regolamento, e come tale limitata esclusivamente a quella legislatura, all'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza appartenente al predetto Gruppo. La permanenza in carica del Segretario di Presidenza così eletto risultava subordinata al perdurare delle condizioni che ne avevano determinato l'elezione e si precisò che la nuova elezione non avrebbe comportato in alcun modo oneri finanziari aggiuntivi, attribuendo all'Ufficio di Presidenza il compito di individuare le concrete modalità di realizzazione di questo obiettivo di invarianza di spesa. Il Presidente specificava poi che la decisione della Giunta non avrebbe alterato in alcun modo la natura e le caratteristiche del ruolo dei Segretari di Presidenza, chiarendo che l'esercizio delle funzioni di garanzia svolte dai medesimi prescinde dalla loro appartenenza alla maggioranza o all'opposizione: infatti, rifacendosi ad una lettera del Presidente della Camera dell'11 novembre 1998, ricordava che « non è ... possibile mettere in discussione il ruolo istituzionale che caratterizza l'esercizio delle funzioni proprie dei membri dell'Ufficio di Presidenza senza ledere al tempo stesso le condizioni essenziali per il corretto svolgimento dei lavori parlamentari » e che ciò valeva anche per i turni di presenza in Aula, per i quali, durante le votazioni, si segue di norma un criterio di presenza sia della maggioranza che delle opposizioni, trattandosi quest'ultimo di un criterio che assume un valore meramente organizzativo, senza alcuna incidenza sulla regolarità delle votazioni. Va sottolineato che sulla percorribilità di tale deroga all'espresso dettato regolamentare il Presidente verificò il consenso unanime della Giunta. Con riferimento alla richiesta formulata dal collega Foti segnala alcuni elementi di differenza del contesto attuale rispetto a quello in cui maturò la decisione del 2011: il Gruppo di Fratelli d'Italia è composto attualmente da 34 deputati, con una consistenza numerica pari all'incirca al 5,4 per cento dell'Assemblea, ed è rappresentato in seno all'Ufficio di Presidenza da due componenti del Gruppo Fratelli d'Italia (un Vicepresidente e un Questore); rispetto al numero complessivo di membri dell'Ufficio di Presidenza la rappresentanza del Gruppo di Fratelli di Italia è attualmente superiore all'11 per cento (escludendo ovviamente il Presidente della Camera), pari a circa il doppio di quella teoricamente ad esso spettante secondo un principio di proporzionalità. Il Gruppo Lega Nord Padania, come ricordato, disponeva invece di una rappresentanza in senso all'Ufficio di Presidenza pari alla metà di quella che gli sarebbe spettata applicando un criterio di proporzionalità; un eventuale ampliamento del numero dei componenti dell'Ufficio di Presidenza appartenenti al Gruppo Fratelli d'Italia accentuerebbe tale sproporzione, anche in relazione all'evidente sotto-rappresentazione di altri Gruppi (come, ad esempio, il Gruppo del Partito democratico, che conta un solo membro in Ufficio di Presidenza, pur avendo una consistenza numerica quasi tripla rispetto al Gruppo Fratelli d'Italia); mentre nel 2011 il Gruppo Lega Nord Padania rappresentava la quasi totalità dei deputati che non avevano votato la fiducia al Governo Monti (59 su 61), nella votazione sulla fiducia al Governo Draghi vi sono stati 5 deputati astenuti e hanno votato contro la fiducia al Governo, oltre ai deputati del Gruppo Fratelli d'Italia, anche altri 24 deputati, di cui uno appartenente al Gruppo LeU, 12 appartenenti alla nuova componente del Gruppo Misto L'alternativa c'è (che conta anche una deputata astenuta) e altri 11 deputati attualmente iscritti al Gruppo Misto, senza aderire ad alcuna componente. 

Tommaso FOTI osserva che il tenore delle comunicazioni del Presidente relative alla questione da lui sollevata non rispecchia fedelmente l'impostazione della sua richiesta, la quale non verte su un aspetto di adeguatezza della composizione dell'Ufficio di Presidenza sotto un profilo di proporzionalità, ma di equilibrio della composizione tra maggioranza ed opposizione e dunque, in sostanza, di garanzia dell'opposizione. Richiamato il sistema di elezione col voto limitato in sede di costituzione dell'organo, si sofferma sul fatto che il Regolamento stesso prevede la possibilità di elezioni suppletive di segretari di presidenza ove uno o più Gruppi non risultino rappresentati nell'Ufficio di Presidenza. Aggiunge poi di non aver fatto scientemente, nella sua lettera, alcun riferimento al precedente del 2011, ritenendo che la fattispecie attuale debba essere valutata alla luce delle sue peculiari circostanze. Per quanto nel Regolamento non sia formalizzata una distinzione tra maggioranza ed opposizione nella composizione dell'Ufficio di Presidenza, è innegabile tuttavia che nello svolgimento delle funzioni dei diversi componenti dell'Ufficio di presidenza l'appartenenza ad un determinato Gruppo rivesta un ruolo che non si può trascurare nel concreto svolgimento della vita parlamentare: si riferisce, ad esempio, alle funzioni svolte dai Questori quando insorgano in Assemblea turbative dell'ordinato svolgimento dei lavori in un determinato settore e in relazione alle quali si assume come decisivo l'esercizio delle funzioni di ordine da parte del Questore che appartiene allo stesso schieramento. Ribadisce quindi che in questa questione non rileva un aspetto di composizione proporzionale, ma un altro, decisivo, di equilibrio tra maggioranza ed opposizione in particolare nell'ambito dei segretari di Presidenza, anche in ragione delle relative funzioni.

Roberto FICO, Presidente, ritiene che nella valutazione dell'equilibrio della composizione dell'Ufficio di Presidenza non possa essere estranea la considerazione di un effetto di evidente sproporzione della rappresentanza delle forze politiche e di una sovrarappresentazione di alcune forze rispetto ad altre. 

Tommaso FOTI ritiene che la nozione di equilibrio non possa essere necessariamente legata soltanto alla logica dei numeri, rammentando anche i casi in cui in passato venivano eletti quali Presidenti della Camera rappresentanti dell'opposizione.

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Tommaso FOTI segnala che l'utile occasione per riequilibrare la rappresentanza del Gruppo del Partito democratico sarebbe l'elezione di un Vicepresidente della Camera, prevista all'ordine del giorno della seduta pomeridiana odierna: non si può certo far carico all'opposizione il fatto che la maggioranza non risolve un problema insorto in seno ad essa.

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Tommaso FOTI invita il Presidente a considerare che l'istanza che ha rivolto alla Presidenza ha trovato in seno alla Giunta un ampio riscontro positivo, elemento questo che, ove trascurato ad esclusivo favore dell'elemento evidenziato dalla Presidenza nelle sue comunicazioni, farebbe propendere per una sostanziale inutilità della rimessione della questione alla Giunta da parte della Presidenza. Del resto segnala come un effetto di evidente sproporzione nella composizione dell'Ufficio di Presidenza sia di per sé insito nel sistema del voto limitato che, ove sapientemente utilizzato, potrebbe portare all'esito di elezione di componenti appartenenti ad un dato schieramento politico a completo detrimento di un altro. 

Roberto FICO, Presidente, rassicura il collega Foti che non è assolutamente sua intenzione trascurare l'orientamento maggioritario emerso in seno alla Giunta favorevole ad un approfondimento della questione, ma ritiene che tale ulteriore approfondimento non possa comunque prescindere dal fattore che ha testè richiamato. 

Dopo che Tommaso FOTI ha richiamato la questione della presidenza del Copasir, Roberto FICO, Presidente, fa presente che la stessa è oggetto di esame da parte dei Presidenti delle Camere.

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