Camera

Giunta per il Regolamento, modifiche conseguenti alla riduzione dei parlamentari; responsabilita' politica chiara per l'arresto della riforma regolamentare

Data: 09/08/2022
Soggetto: Giunta per il Regolamento

Comunicazioni del Presidente sull'iter delle modifiche regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari

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Tommaso FOTI chiarisce anzitutto come, a suo avviso, la riforma del Regolamento avrebbe potuto essere serenamente conclusa prima della crisi di governo; del resto, lui stesso aveva formulato, in tempi non sospetti, al Presidente una richiesta di convocare la Giunta al fine di proseguire e concludere l'iter di riforma regolamentare. Esprime forti perplessità in ordine al rimedio, indicato dal collega Giorgis, del ricorso all'istituto dell'autorizzazione dei Gruppi in deroga, atteso che tale strumento, che pure richiede una delibera ad hoc dell'Ufficio di Presidenza (peraltro non scontata), interviene solamente sul piano della costituzione dei Gruppi e non anche su tutte le altre disposizioni del Regolamento che condizionano una determinata facoltà o legano il ricorso ad una certa prerogativa all'osservanza di un preciso quorum numerico. Preso atto dell'interesse manifestato da alcuni Gruppi di avviare la prossima legislatura attraverso un ampio ricorso allo strumento della costituzione dei Gruppi in deroga e sottolineato comunque il rischio di una consistenza numerica molto ampia del Gruppo misto, pone l'accento sulla necessità, per i Gruppi responsabili dell'arresto dell'iter di riforma regolamentare, di assumersi la responsabilità politica di tale decisione, non dovuta, diversamente da quanto sostenuto dal collega Giorgis, all'arresto della legislatura, ma alla precisa volontà politica di alcuni Gruppi, come dimostrano l'ampio tempo avuto a disposizione – circa due anni e mezzo – e il fatto che al Senato la riforma regolamentare è stata invece definitivamente approvata; tale ultima considerazione, infine, lo induce a sottolineare la peculiarità derivante dal fatto che, alla Camera, gli stessi Gruppi, presenti anche al Senato, evidentemente non condividono il medesimo orientamento in ordine alla necessità di procedere alla riforma del Regolamento.

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Tommaso FOTI concorda sulla richiesta del collega Baldelli, volta ad una verifica a viso aperto sulla disponibilità dei Gruppi ad una riforma che abbia ad oggetto gli adeguamenti numerici conseguenti alla riduzione del numero dei parlamentari: trova davvero imbarazzante che la stessa Camera che ha approvato la riforma costituzionale non sappia individuare ed approvare le conseguenti misure di adeguamento del proprio Regolamento che incidono sul funzionamento degli organi interni (in primis dei Gruppi). È ovvio che se tale verifica darà esito negativo, la riforma dovrà essere fatta nella prossima legislatura, ma certo non in tempi così rapidi come qualche collega ha prefigurato e certamente non in tempi compatibili con quelli previsti dal Regolamento per la formazione dei Gruppi.

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TommasoFoti
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