Scaduta da mesi la commissione ministeriale che eroga i fondi per il restauro: l'ultimazione di alloggi per studenti universitari è a rischio
Se il ministero non paga i lavori
man mano che vengono fatti e certificati, il cantiere dell'ex collegio San
Vincenzo si blocca, e l'obiettivo di
averlo pronto dal prossimo settembre per ospitare i primi studenti universitari dell'anno accademico
2019-20 va in fumo.
E' il grido d'allarme che si leva da
Piacenza: con un'interrogazione
parlamentare dell'onorevole Tommaso Foti (Fdi) che raccoglie la
preoccupazione dell'Asp (Azienda
dei servizi alla persona) Collegio
Morigi-De Cesaris. Il cui presidente, Roberto Rebessi, sta cercando di
capire, con telefonate quotidiane al
ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, se l'intoppo
nell'appalto da 4 milioni di euro si
risolve in fretta o se davanti alle rimostranze delle ditte aggiudicatarie che non ci stanno più dentro è
costretto ad alzare bandiera bianca
e far sospendere l'attività di ristrutturazione dello storico immobile tra
via San Vincenzo e via Landi.
Il problema risale all'agosto scorso,
quando è arrivata a scadenza la
commissione ministeriale chiamata a valutare i Sal, cioè gli Stati di
avanzamento lavori della settantina di progetti finanziati con il bando nazionale per le nuove residenze universitarie. Sono passati sei mesi e l'organismo - composto da
membri nominati parte dal ministero e parte dalla Conferenza Stato-Regioni - non è stato rinnovato.
Nella partita del recupero del San
Vincenzo, dal cui cantiere i saldi dei
Sal vengono spediti puntualmente
a Roma, significa un mancato ritorno in cassa pari a oltre 500mila euro, quantifica Rebessi: «Fino ad agosto i pagamenti erano arrivavano
nell'arco di un mese dall'invio dei
Sal, solo il tempo di verificarne la regolarità. Da quando la commissione è scaduta, non avendo l'Asp liquidità pronta, abbiamo chiesto alla
banca un fido di 900mila euro che
abbiamo speso tutto, e adesso siamo a domandarne un altro».
Il presidente vorrebbe avere rassicurazioni sulla nomina della nuova
commissione perché il rischio di fallire il risultato proprio in dirittura
d'arrivo è concreto. Il cantiere del restauro del San Vincenzo per farne
una residenza universitaria da 92
posti tra camere singole, doppie e
mini-appartamenti è partito nel luglio 2017 con previsione di due anni: «Cronoprogramma a portata di
mano», fa il punto Rebessi, «dei due
lotti, quello dell'ala di via San Vincenzo è praticamente ultimato,
mancano solo delle rifiniture, per
quello di via Landi ragioniamo di tre
mesi ancora di attività, quindi già a
giugno ci saremmo, al di là di qualche ritocco come la sistemazione del giardino. Se però non si risolve
il nodo delle erogazioni, salta tutto».
Ben venga dunque, per fare pressione su chi di dovere, l'interrogazione
di Foti che, nel lanciare l'allarme
sull'«imminente rischio di sospensione» del cantiere, chiede «quali urgenti iniziative intenda assumere il
ministro dell'università, anche al fine di evitare che ritardi nella conclusione dei lavori finiscano per precludere agli studenti che si iscriveranno all'anno accademico 2019-
2020 l'utilizzo degli alloggi»
L'ex collegio San Vincenzo nel 2011
è stato dato in concessione (diritto
di superficie) per 30 anni dal Comune all'Asp di cui Palazzo Mercanti è
socio di maggioranza con il 62%. Nel
2015 l'attribuzione del finanziamento di 4 milioni di euro. Esteso su una
superficie di oltre 5.500 metri quadrati, il complesso tra via San Vincenzo e via Landi ha conosciuto uno
stato di abbandono dopo la definitiva partenza dei Fratelli delle Scuole Cristiane nel 1972 e la vendita al
Comune. La destinazione post restauro di quello che per decenni è
stato un rinomato collegio cittadino con annessa scuola media punta a farne una residenza studentesca prestigiosa ma dai costi abbordabili, in grado di soddisfare le esigenze di un polo accademico in crescita. Con il benefico effetto collaterale che l'insediamento di una
popolazione dinamica come quella studentesca sarà il motore pulsante per la rivitalizzazione del centro.
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