Rassegna Stampa

Meloni al Tricolore, ma addio Mirabello

Data: 02/08/2018

FRATELLI D'ITALIA 
II 2 settembre la festa si terrà in città. Balboni: «Parleremo di elezioni» 
Meloni al Tricolore, ma addio Mirabello 

UNA FESTA Tricolore formato bonsai (un solo giorno), ma ricca di spunti e con un dibattito che già casca a fagiolo: «C'erano una volta le regioni rosse». Domenica 2 settembre si terrà, in città, la kermesse di Fratelli d'Italia, e assieme a Giorgia Meloni saranno presenti Anna Maria Bernini (Forza Italia), il sottosegretario leghista Lucia Bergonzoni e Tommaso Foti, vicecapogruppo di Fdi alla Camera. «Parleremo proprio di come il centrodestra deve attrezzarsi per conquistare la possibile vittoria a Ferrara», spiega il senatore Alberto Balboni. Che scruta i dati del sondaggio realizzato da Bruno Poggi: «Cantare vittoria è esagerato, anche se sappiamo di partire oggettivamente da una situazione mai tanto propizia. Però attenzione a non sbagliare il candidato, anche con questi numeri non si è mai al riparo dal suicidio politico». C'è poi una variabile da tener presente: «I dati del sondaggio riflettono lo scenario nazionale, risentono ancora dell'effetto delle politiche. Pensare di riprodurli automaticamente a livello locale è un azzardo, nei Comuni entra in ballo la qualità dei candidati e della squadra, non soltanto l'appartenenza di bandiera. Perciò, anche se noi non proporremo nostri nomi, siederemo al tavolo predicando la massima umiltà, da parte di tutti». Su un punto, comunque, Balboni è esplicito: «Un governo locale allargato ai 5Stelle? Non mi risultano alleanze gialloverdi sul territorio, il contratto di governo è altra cosa. Qui il punto dirimente è partire dal centrodestra». 

RESTIAMO alla Festa Tricolore, che taglia definitivamente il cordone ombelicale con Mirabello («Evoca una tragedia politica che ha rischiato di portarci all'estinzione», il ruvido commento del senatore): il clou sarà rappresentato appunto dall'intervento della Meloni, dal dibattito già citato sulle elezioni amministrative, dalla cena e dalla proiezione del film `Io mi chiamo Ida' di Alessandro Ferretti, incentrato sulla vicenda dei fratelli Govoni. «Sarà un momento importante per FdI e gli alleati del centrodestra — conclude Balboni —, e per chiunque vorrà partecipare al cambiamento». 

L'ANALISI «Ora i voti cambiano più rapidamente» 
NEL DOSSIER dell'analista politico e sondaggista Bruno Poggi, oltre al sondaggio pubblicato in questi giorni, altri dati significativi: nella Prima Repubblica (1948-1992) la variazione media del voto di Dc, Pci e Psi a Ferrara è stata dello 0,14%. Nella Seconda Repubblica (1994-2008) la fedeltà si è fatta più leggera: considerando lo scarto del voto di Pds/Ds/Pd, Forza Italia e Lega, la media è stata del 2%. Scenario radicalmente mutato dal 2013: la variazione media, in città, è stata dell'11,34%. Basta ricordare il 41,1% di voti ottenuti dal centrosinistra nel 2008, per capire come lo scenario sia mutato. «Ma i cambiamenti, in ogni senso, oggi sono più repentini», dice Poggi.

Resto del Carlino Ferrara

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TommasoFoti
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