Numero: 2308
Soggetto: Assessore al turismo e commercio
Data Risposta: 03/05/2016
Per sapere, premesso che:-
OGGETTO 2308
Interpellanza circa i contenuti da prevedere nella riforma della normativa riguardante il demanio marittimo, con particolare riferimento al tema delle concessioni demaniali balneari ed alla convocazione del relativo tavolo di confronto richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni. A firma del Consigliere: Foti
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l'oggetto 2308: Interpellanza circa i contenuti da prevedere nella riforma della normativa riguardante il demanio marittimo, con particolare riferimento al tema delle concessioni demaniali balneari ed alla convocazione del relativo tavolo di confronto richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni, a firma del consigliere Foti, a cui do la parola. Le ricordo che ha otto minuti a disposizione. Risponderà l'assessore Corsini, che a sua volta avrà otto minuti.
Prego, consigliere.
FOTI: Signora presidente, il problema è sufficientemente noto. Quindi, dato - peraltro - che in Commissione è stata approvata all'unanimità una risoluzione nel corso di questa consiliatura, chiedo di poter ascoltare la risposta dell'assessore Corsini, riservandomi poi di intervenire per la replica.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.
La parola all'assessore Corsini. Prego.
CORSINI, assessore: Sulla problematica legata al rinnovo delle concessioni demaniali, la cosiddetta Direttiva Servizi Bolkestein, come è noto e come si ribadisce da tempo, la Regione Emilia-Romagna, insieme ad altre Regioni costiere italiane, si è fatta promotrice di un'iniziativa politica in sede di Coordinamento nazionale turismo e demanio, che ha portato alla definizione di una piattaforma politica, di un documento unitario di tutte le Regioni, che in aprile 2015 è stato approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni, documento che ribadiva alcuni princìpi fondamentali legati alla tutela dell'imprenditoria balneare e introduceva il principio del cosiddetto "doppio binario", vale a dire un meccanismo attraverso cui si chiede sostanzialmente al Governo di farsi portavoce nei confronti della Commissione europea di uno schema che preveda le evidenze pubbliche per quanto riguarda le nuove concessioni e, invece, un regime di proroga per quanto riguarda le attuali concessioni.
La trattativa con la Commissione europea rispetto al tema del doppio binario è stata momentaneamente sospesa, in attesa della sentenza della Corte di giustizia europea di Strasburgo, che dovrebbe essere attesa entro il mese di maggio, rispetto a due ricorsi dei TAR Sardegna e Lombardia, che hanno appunto inoltrato un ricorso alla Corte di giustizia rilevando l'illegittimità della proroga rispetto ai princìpi europei.
In quel documento chiedemmo, ribadendolo poi anche in altre occasioni, che il Governo convocasse le Regioni per iniziare un confronto, che dovrà portare alla definizione di una legge quadro che normi finalmente la materia delle concessioni demaniali, e il ministro Enrico Costa, da quando si è insediato, si è attivato organizzando una serie di incontri sul territorio nazionale per approfondire il tema. Il 20 aprile scorso, quindi pochi giorni fa, è stato formalmente convocato questo primo tavolo di confronto fra Governo, Regioni e ANCI, al quale naturalmente era presente anche la Regione Emilia-Romagna, dove il ministro ha illustrato le linee-guida di un decreto-legge che intende presentare in Parlamento per dare al Governo una legge delega rispetto al tema delle concessioni demaniali.
Siamo in attesa del testo scritto per poterlo esaminare nel dettaglio e poter presentare le nostre eventuali integrazioni. Tuttavia, stando ai contenuti che ci ha illustrato il ministro, le linee-guida che dovrebbero costituire l'ossatura di questo decreto-legge sono da noi ritenute in parte condivisibili, anche se vanno approfondite e ulteriormente declinate rispetto soprattutto ad alcuni aspetti di rilevante importanza. In particolare, sono state accolte alcune richieste avanzate dalla Regione Emilia-Romagna, ma anche dalle altre Regioni costiere, che prevedono il riconoscimento di un adeguato periodo transitorio per le attuali concessioni, ferma restando la messa a gara attraverso evidenze pubbliche per le nuove, il riconoscimento del valore commerciale delle imprese, che è un punto sul quale le associazioni di categoria stanno, giustamente, insistendo molto rispetto alla nuova normativa sulle concessioni demaniali, più una serie di criteri finalizzati alla tutela dell'attuale imprenditoria balneare, a partire dal criterio della professionalità e dal riconoscimento degli investimenti effettuati.
Direi che è una buona base di partenza e soprattutto un metodo di lavoro finalmente nuovo, che il Governo, da quando si è insediato il ministro Costa, sotto naturalmente la spinta anche politica da parte della nostra Regione, ha attivato per arrivare – questa è la richiesta che abbiamo avanzato con forza in quella sede – entro pochi mesi all'approvazione di una legge che finalmente faccia chiarezza e faccia uscire il settore balneare da questo lungo periodo di incertezza nel quale versa da troppi anni. E sappiamo bene quanto il comparto della balneazione sia importante per il rilancio dell'offerta turistica del nostro Paese e soprattutto delle sue coste, nonché dell'offerta balneare più complessiva. Quindi, siamo abbastanza fiduciosi, dopo l'ultimo incontro, che si possa arrivare in tempi non lunghi a una legge, che su alcuni aspetti, in particolare il periodo transitorio, andrà negoziata con la Commissione europea.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.
La parola al consigliere Foti, che ha naturalmente i suoi minuti.
FOTI: L'assessore ha ricostruito tutto il lavoro svolto dalla Regione, e debbo dire che in questo caso il ritardo maggiore è da imputare al Governo perché, al di là della buona volontà del ministro Costa, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare anche come parlamentare, a partire dal 12 gennaio 2015 le Regioni avevano chiesto al Governo la costituzione di un tavolo per discutere di questa materia, che indubbiamente assume una rilevanza, come sa bene l'assessore Corsini, fondamentale anche per la nostra regione. Pertanto, soprattutto in relazione all'iniziativa, che francamente risulta un po' inusitata, dei TAR Lombardia e Sardegna, che essi stessi hanno sollevato una questione neppure richiamata nel ricorso incidentale dalle parti e, quindi, hanno chiesto all'Unione europea di pronunciarsi in ordine alla compatibilità della normativa italiana rispetto alla normativa europea, io penso che si debba giungere finalmente a una soluzione.
Sinceramente mi lascia un po' perplesso la strada che è stata annunciata, assessore Corsini. A mio avviso, sarebbe preferibile adottare un decreto-legge contenente le norme e non un decreto-legge che dà la delega al Governo, perché il provvedimento di legge delega, come è noto, nel tempo produce effetti, ma necessita anche di numerosi passaggi. È vero, il decreto-legge deve essere convertito in legge entro sessanta giorni, altrimenti decade, ma il decreto-legge ha il grosso vantaggio di essere immediatamente legge e, quindi, di poter superare anche, qualora dovesse svilupparsi nell'ambito del tavolo questa discussione, eventuali ostacoli. È meglio avere tre norme in un decreto-legge da negoziare con l'Unione europea che avere tre norme in un decreto-legge di delega al Governo, perché questo poi necessita di un decreto legislativo, il passaggio nelle Commissioni di Camera e Senato e il successivo passaggio in Consiglio dei Ministri, il che vuol dire che bisogna attendere almeno 120-150 giorni prima che diventi legge dello Stato. E lo dico soprattutto in relazione al fatto che il parere attualmente espresso – l'Unione europea non si è ancora determinata al riguardo – dal legale che rappresenta oggi l'Unione europea in questo giudizio pare sia stato, almeno stando alle notizie di stampa, del tutto negativo rispetto alla compatibilità della normativa italiana in relazione alla normativa europea.
Personalmente ritengo che questa sia una materia un po' specifica e che voler assumere caratteri di legislazione europea in relazione alle storie diverse che i Paesi hanno rispetto all'uso del demanio marittimo sia una grossa forzatura. L'Europa si occupa di tutto, dovrebbe occuparsi sicuramente anche della libertà di impresa, ma non può sicuramente non pensare che vi siano modalità di assegnazioni del demanio marittimo e soprattutto delle spiagge che risalgono ormai al secolo precedente. Quindi, forse una maggiore attenzione anche al rispetto degli usi e dei costumi dei Paesi dovrebbe essere, a mio giudizio, oggetto di attenzione da parte dell'Unione europea.
Mi auguro, quindi, che lei, assessore, continui a seguire puntualmente, come sta facendo, la questione e soprattutto che il Governo non abbia paura di aver coraggio di assumere norme anche con decreto-legge, che certamente potrebbero anche essere censurate dall'Unione europea magari fra quattro o cinque anni, ma che intanto consentono quel respiro che diventa indispensabile per i soggetti che hanno le vecchie concessioni e anche soprattutto per valutare correttamente quell'avvio dell'impresa che oggi, invece, verrebbe mortificato perché, se decadono sic et simpliciter le concessioni, decade anche il valore residuo dell'attività d'impresa, che invece, a mio giudizio e penso anche a suo giudizio, considerate le parole che ha usato nella sua risposta, merita non solo un'attenzione ma anche una valorizzazione ben precisa.
PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.
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