Regione (Archivio)

Copparo (FE), la Berco si avvia verso una nuova ristrutturazione azendale; Foti: 'la Regione si mobiliti per tutelare i dipendenti'

Data: 19/10/2016
Numero: 3411
Soggetto: ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE. PIANO ENERGETICO. ECONOMIA VERDE E RICOSTRUZIONE POST-SISMA
Data Risposta: 21/11/2016

Per sapere, premesso che:- 

la provincia di Ferrara oramai da anni registra un tasso di disoccupazione assai preoccupante, soprattutto se confrontato con quello della media regionale e del Nord-Est d'Italia; 

l'Azienda Berco (Gruppo Tyssen Krupp) di Copparo è fonte occupazionale fondamentale per tutto il comprensorio. Non solo, ma il Distretto della Meccanica di Copparo è storicamente uno dei più importanti insediamenti economico-industriali a livello regionale e - di fatto - vero ammortizzatore sociale, dal punto di vista occupazionale, per tutto il comprensorio del copparese e dei paesi limitrofi;

la professionalità delle maestranze Berco rende il know-how unico e irriproducibile ed è uno dei punti di forza su cui puntare per il rilancio dell'azienda; 

già nel 2013 l'azienda è stata sottoposta ad un'importante azione di ristrutturazione che ha visto - in questo triennio - chiedere alle maestranze e alle parti sociali importanti sacrifici con la contestuale uscita dal ciclo produttivo di 468 persone; 

di recente l'Azienda ha annunciato l'esubero di ulteriori 365 addetti (331 unità nello stabilimento di Copparo e altre 34 unità in quello di Castelfranco Veneto), con il conseguente avvio della procedura di mobilità e disdetta del contratto aziendale; 

il 18 ottobre 2016 si è tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico un incontro tra l'amministratore delegato della società e il vice ministro Teresa Bellanova, l'assessore regionale alle Attività produttive dell'Emilia-Romagna, Palma Costi, l'assessore al Lavoro del Comune di Ferrara, Caterina Ferri e il sindaco di Copparo, Nicola Rossi, oltre che le rappresentanze sindacali delle due Regioni; 

le risposte dei vertici della Berco non hanno convinto i rappresentanti dei dipendenti e delle istituzioni presenti al predetto incontro poiché l'amministratore delegato di Berco non solo non ha chiarito le ragioni dell'avvio della procedura di mobilità per i summenzionati dipendenti, ma ha omesso di chiarire le motivazioni alla base del mancato raggiungimento degli obiettivi posti tre anni fa a seguito dell'accordo siglato l'8 agosto del 2013, che - come detto - già aveva imposto pesanti sacrifici ai dipendenti dell'azienda; 

i richiami scontati e generici alla crisi del mercato internazionale e all'elevata concorrenza da parte dei vertici di Berco appaiono un palliativo per non affrontare, con la determinazione che il caso impone, le vere ragioni della crisi di Berco. Allo stesso modo appare del tutto censurabile la posizione dei rappresentanti di Berco che si sono rifiutati - come loro proposto dagli altri soggetti presenti all'incontro - di ritirare la mobilità, decisione che fatalmente appare destinata a determinare un clima più difficile per la prosecuzione della trattativa in essere; 

se e quali iniziative - alla luce di quanto sopra esposto e, in particolare, degli esiti del tutto negativi per i dipendenti di Berco accertati nell'incontro al Ministero dello Sviluppo Economici - intenda assumere la Giunta Regionale, anche d'intesa con il Ministero competente, oltre che con le istituzioni locali, al fine di scongiurare l'ennesima ristrutturazione aziendale con danno per i dipendenti, sostenendo la capacità produttiva della azienda in questione.

Tommaso Foti

RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in oggetto relativa alla crisi che ha colpito la Berco S.p.A. si segnala che la Regione segue con attenzione la vertenza partecipando alla trattativa in atto. In particolare nel corso del recente incontro svoltosi presso il Ministero dello Sviluppo economico il 18 ottobre scorso le istituzioni presenti, la Regione con l'Assessore alle attività produttive Palma Costi, il vice ministro Teresa Bellanova, l'assessore al Lavoro del Comune di Ferrara, Caterina Ferri e il sindaco di Copparo, Nicola Rossi e i sindacati hanno chiesto all'azienda di ritirare la mobilità, in modo da consentire alle parti un vero confronto per ricercare un piano di rilancio della Berco che possa garantire all'azienda un futuro. 

Al tavolo l'azienda, tuttavia non ha chiarito le ragioni dell'avvio della procedura di mobilità per 331 lavoratori dello stabilimento di Copparo e per 34 di quello di Castelfranco Veneto, oltre i motivi del mancato raggiungimento degli obiettivi posti tre anni fa a seguito dell'accordo siglato l'8 agosto del 2013 e ha rifiutato la richiesta fatta ufficialmente dalla viceministro. 

Successivamente l'Azienda si è resa disponibile a sospendere la procedura di mobilità e ad intraprendere una serie di incontri con le rappresentanze dei lavoratori per approfondire il piano industriale e ricercare soluzioni. 

La trattativa tra i vertici aziendali e i sindacati di categoria è quindi tuttora in corso, per discutere delle alternative avanzate dai sindacati: limitare il numero di esuberi, ricorrere ai contratti di solidarietà e non alla cassa integrazione straordinaria, redistribuire gli incentivi all'esodo di ogni posto di lavoro salvaguardato. La Regione, come sostenuto dall'Assessore Costi, intende continuare a impegnarsi per trovare una positiva soluzione alla crisi in atto, consapevole che le condizioni per un rilancio imprenditoriale, potranno emergere solo con la condivisione delle rappresentanze dei lavoratori e con il sostegno delle istituzioni.

Palma Costi

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